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giovedì il consiglio di indirizzo per indicare al ministero un nome

Lirica, trattative agli sgoccioli. E spunta anche un «piano B»

di Enrico Giardini
L’ipotesi di affiancare al futuro sovrintendente un direttore operativo per la parte gestionale garanzia anche per Tommasi
Fondazione Arena, sono giorni decisivi per la scelta del nuovo sovrintendente
Fondazione Arena, sono giorni decisivi per la scelta del nuovo sovrintendente
Fondazione Arena, sono giorni decisivi per la scelta del nuovo sovrintendente
Fondazione Arena, sono giorni decisivi per la scelta del nuovo sovrintendente

Si tratta. Potrebbe aprirsi un’altra partita nella Fondazione Arena, collegata a quella del nuovo sovrintendente, in vista del Consiglio di indirizzo di giovedì. Verso il quale, in incontri previsti con i soci, il sindaco e presidente della Fondazione lirica Damiano Tommasi, che rappresenta nel cdi il Comune con Marilisa Allegrini e Stefano Soso, punta a una «soluzione condivisa» da tutti e sette i membri. Per indicare al ministero, che lo nomina, un sovrintendente, come Tommasi ha detto ieri a L’Arena.

L'eventuale piano «B»

Ma si fa largo l’ipotesi di un “piano B”, dopo il caso politico scoppiato tra area Tommasi e centrodestra. Il veronese Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla cultura e deputato di Fratelli d’Italia, ieri su L’Arena ha auspicato, «alla luce dei suoi grandi risultati ottenuti nel risanare la Fondazione», che venga riproposta come sovrintendente Cecilia Gasdia, anche direttore artistico uscente. Che scade il 4 marzo dopo la proroga di 45 giorni. Tutto questo dopo che giovedì scorso il cdi, per quattro voti a tre - dei consiglieri in quota a Camera di Commercio, Cattolica Assicurazioni-Gruppo Generali, ministero della cultura e Regione - ha bocciato la manifestazione d’interesse.

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La fumata nera dei giorni scorsi

Tommasi l’aveva proposta per fare in modo che, per la successione della Gasdia, anche direttore artistico, si arrivasse a individuare un altro nome, di eventuali partecipanti alla manifestazione, intendendo cambiare la guida della Fondazione. I consiglieri Giuseppe Riello per la Camera di Commercio, Samuele Marconcini per Cattolica-Generali, Federico Pupo per la Regione e Serena Cubico con il ministero, hanno però bocciato l’idea di Tommasi. Sostenendo che non ci sarebbero stati, con soli cinque giorni di apertura, i tempi tecnici necessari per attrarre potenziali interessati.

Tommasi ha detto che intende arrivare a un nome condiviso. Per evitare che un futuro sovrintendente risulti non avere il sostegno dell’intero cdi. Perché resterà in carica oltre quattro anni e tanto più in vista del centenario del festival lirico e delle prossime sfide che coinvolgeranno l’anfiteatro. Come l’adeguamento del monumento alle cerimonie olimpiche invernali del 2026.

Gli scenari

Il Consiglio di indirizzo della Fondazione Arena
Il Consiglio di indirizzo della Fondazione Arena

La Gasdia però potrebbe in teoria giovedì ricevere anche i soli quattro voti dei soci che hanno bocciato la manifestazione d’interesse. Quindi passare lei. Dall’altra parte Tommasi sottoporrà altri nomi. Ma ha soli tre voti, tra cui il suo, sui quali contare. Se dunque non si dovesse trovare quella condivisione auspicata, peraltro non necessaria - e magari anche per scongiurare l’ipotesi di far commissariare l’ente dal ministero, che comunque potrebbe riaffidarne la gestione ai dirigenti uscenti, Gasdia compresa - che cosa potrebbe succedere?

Le diplomazie e i “pontieri” sarebbero già al lavoro. Anche per ragionare di un’ipotesi che lo stesso sottosegretario Mazzi, rivolgendosi a Tommasi, ha in qualche modo delineato. Andare avanti ancora con la Gasdia, quindi sostenendola unanimemente, ma con Tommasi, sindaco-presidente, che potrebbe volere un direttore operativo della Fondazione Arena, responsabile della parte finanziaria.

Un modo, anche, per avere garanzie nel rapporto, non facile con i dipendenti. I quali, pure, con i sindacati Cgil, Cisl, Uil, auspicano un accordo. In ogni caso sarebbe il sovrintendente a dover nominare con la condivisione dei soci. È un ragionamento che anche nella commissione creata da Tommasi con suoi consiglieri e assessori è già emersa.

Va peraltro ricordato che il centrodestra dell’amministrazione Sboarina che alla Gasdia affiancò come direttore operativo il manager d’azienda Gianfranco De Cesaris, sino a quel momento operante nel settore dell’automotive. Questi lavorò all’Arena per tre anni, con un incarico che fino a quel momento non esisteva. Ma la proposta iniziale dell’allora sindaco-presidente Sboarina per il ruolo di sovrintendente fu lo stesso De Cesaris. Il quale però non ne aveva i titoli in campo artistico. Quindi venne proposta e nominata la Gasdia, soprano, con quarant’anni di carriera ad alto livello, e tra l’altro candidatasi in FdI al Comune nel 2017 per Sboarina.

Potrebbe essere questo piano B - convergenza anche del Comune sulla Gasdia, ma direttore operativo indicato da Tommasi - quello per arrivare a una “tregua” areniana? E da ricordare che il futuro sovrintendente dovrà nominare l’amministratore della controllata Arena di Verona srl, per l’extralirica. Fino al 31 dicembre scorso è stato Mazzi. Il nome più gettonato ora sembra quello di Cecilia Baczynsky, che ne è la segretaria attuale. Il risiko continua.

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