In un futuro non troppo prossimo potrebbero essere visti con lo stesso fascino con cui, oggi, si guarda alle foto d’epoca che ritraggono le vecchie linee dei tram che transitavano a Verona. Un simbolo superstite, per esempio, si trova di fronte allo storico chiosco di San Zeno, un vecchio palo all’angolo di piazza Bacanal.
Installazione in corso
Oggi, però, le decine di pali già impiantati a terra, in attesa che inizino a viaggiare i nuovi mezzi per il trasporto pubblico locale, di cui si parla da oltre vent’anni, non suscitano particolare interesse tra cittadine e cittadini. Qualcuno nemmeno ci fa caso e, camminando per strada, non si accorge della loro presenza, la maggior parte associa il loro impatto estetico e visivo a quello dei simili pali della luce.
E c’è chi, piuttosto, rimpiange gli alberi che, in alcuni casi, sono dovuti essere abbattuti per lasciare lo spazio ai tubi verticali.
Da San Michele alla fiera
La maggior parte dei pali necessari all’elettrificazione dei mezzi sono accoppiati proprio a quelli della luce, come in via del Capitel, a San Michele Extra, mentre nelle vicine via Cernisone e via Zeviani si mimetizzano in mezzo alle fronde degli alberi.
Generalmente si trovano al margine della strada, senza risultare così di intralcio a carrozzine e passanti che occupano i marciapiedi.
I cantieri aperti oggi
Le distese di pali per la filovia, nell’est veronese occupano da tempo anche via Caperle e via Fedeli, mentre proseguono in questi giorni i lavori in via Pisano dove è previsto lo sdoppiamento della linea. «I pali sono sistemati ormai da qualche anno e ci si è fatta l’abitudine», dice Claudia, incontrata in via Cernisone. «Impattano ne più ne meno di quelli per illuminare le strade e durante la loro posa non ci sono stati particolari disagi, visto che la strada non è troppo trafficata. Ora siamo curiosi di vedere effettivamente partire l’opera».
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Davide, residente in zona Stadio, durante la posa dei pali in via Fra Giocondo qualche fastidio invece lo ha avuto. «Mi tremava la casa», dice. «Dal punto di vista estetico non impattano particolarmente, piuttosto dispiace che siano state tagliati gli alberi».
Spostandosi in via Palladio, vicino alla stazione, c’è chi piuttosto lamenta la struttura già deformata sul marciapiede divisorio della carreggiata, probabilmente da qualche mezzo che non ha ben preso le misure imboccando la strada.
Proseguendo verso il sud di Verona, molti altri pali spiccano in viale del Piave, per poi riprendere in via Scuderlando e in via Fiume, ergersi in via San Giacomo, via Comacchio, fino al piazzale di fronte al Policlinico e in via Tunisi.
Arrivano anche i sottoservizi
Intanto nella zona adiacente le ex gallerie mercatali, di fronte alla fiera, il cantiere è aperto per la posa dei sottoservizi necessari a garantire l’energia elettrica. «Ai pali non si fa caso, non si notano nemmeno», dice Fabio, a spasso con il cane in via Tunisi. «L’impianto è stato finito senza particolari disagi».
Alcuni tubi a cui si aggancerà la filovia sono già stati posati negli scorsi anni in via Mameli, nel tratto tra via Ca’ di Cozzi e via Sabotino. In questa importante arteria di Borgo Trento i lavori, inizialmente ipotizzati per luglio, potrebbero slittare. A fine anno, invece, inizieranno gli interventi in via XX Settembre, a Veronetta, dove per ora non vi è ancora traccia della futura filovia.
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