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Il caso

Filobus, è scontro. L'opposizione chiede le dimissioni di Mazza e Ferrari, la replica: «Opera non finita da loro»

Lo slittamento dei tempi di apertura agita la politica
Il cantiere in via Città di Nimes
Il cantiere in via Città di Nimes
Il cantiere in via Città di Nimes
Il cantiere in via Città di Nimes

Prosegue la contestazione politica per lo slittamento dei tempi di apertura, quanto meno parziale, del sottopasso in via città di Nimes.
Il consigliere regionale Daniele Polato con i parlamentari e consiglieri di Fratelli d'Italia ha detto la sua questa mattina insieme ai parlamentari e consiglieri di Fratelli d’Italia Matteo Gelmetti, Marco Padovani, Maddalena Morgante, Maria Fiore Adami, Leonardo Ferrari e Massimo Mariotti.
«Si tratta di un'opera pubblica fondamentale per la città, che avrebbe dovuto essere conclusa almeno in parte entro il Vinitaly del 2024, manifestazione vetrina per la nostra città», dice Polato. «Affacciandosi sul cantiere è evidente che l'apertura fra due settimane è impossibile e chiediamo all'amministrazione una maggiore responsabilità nel dare annunci di fine lavori».
Gelmetti chiede persino le dimissioni dell'assessore alla mobilità, Tommaso Ferrari e del presidente di Amt Giuseppe Mazza per le “false” dichiarazioni sulla data di riapertura del sottopasso.

Ritardi filobus, interviste a Polato e Gelmetti (video Bazzanella)

Il commento di Patrizia Bisinella

Patrizia Bisinella di Fare! è più preoccupata per la sicurezza della zona, che per i ritardi di cantiere. «Prendiamo atto dopo un anno di cantiere che delle paratie del 1990 manifestano problemi di stabilità”, dice. “Sarebbe interessante leggere i verbali delle varie visite e su questo prevedo di fare una richiesta di accesso agli atti”.

La replica dell'amministrazione

«Gelmetti, Polato e Bisinella dovrebbero studiare con più profitto per non cogliere topiche da matita blu: se non fosse stato per gli ammaloramenti, il cantiere di via Città di Nimes sarebbe sul punto di traguardare la fine», afferma il presidente Amt3 Giuseppe Mazza.

«Maltempo e trivelle non c'entrano. Le paratie vanno ripristinate, senza allarmi ingiustificati. Il cantiere prosegue a pieno regime, per il risanamento statico delle strutture risalenti ai mondiali 90. Proprio perché si vuole fare le cose per bene si è deciso di soprassedere sull’apertura del sottopasso a viabilità provvisoria, per lavorare a ritmo serrato, nel pieno rispetto dei capisaldi di sicurezza e durabilità dell’opera».
Anche assessori, consiglieri e segretari del Pd invitano il Centrodestra a fare ammenda dei propri errori. «Quando si lavora con cantieri di vaste dimensioni e di grande complessità, intoppi e ritardi non possono mai essere esclusi», scrivono in una nota.

«Ci siamo presi la responsabilità di avviare l’opera “regina” e più impegnativa del progetto filobus dopo anni di annunci a vuoto. Se un amministratore si dovesse dimettere per un imprevisto, chi oggi dà lezioni avrebbe dovuto dimettersi tanto tempo fa dopo aver inaugurato opere mai partite né tanto meno realizzate».

Chiara Bazzanella

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