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nuova sede nella base autorizzata dall'enac

L'eliporto del Suem 118 apre le porte al Soccorso Alpino: «Così miglioriamo gli interventi salvavita»

Rimasti senza sede, da luglio scorso i circa 30 volontari del Cnsas e i loro mezzi hanno trovato sistemazione negli spazi dell'elisuperficie "Base Hems Verona", autorizzata Enac per tre anni. Superlavoro nei mesi estivi, interventi aumentati del 3%
La base di elisoccorso del Suem 118 è la nuova sede del Soccorso Alpino (Marchiori)
La base di elisoccorso del Suem 118 è la nuova sede del Soccorso Alpino (Marchiori)
Lungadige Attiraglio. Nuova sede soccorso alpino e conferma concessione eliporto (Marchiori)

La base di elisoccorso Suem in lungadige Attiraglio è ora anche la sede operativa del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico di Verona. Rimasti senza sede, da luglio scorso i circa 30 volontari del Cnsas e i loro mezzi (3 furgoni più un carrello con Quod/motoslitta) hanno trovato sistemazione negli spazi dell'elisuperficie "Base Hems Verona", autorizzata Enac per tre anni. C'è infatti un rapporto stretto con il Soccorso Alpino, che viene attivato attraverso la centrale operativa SUEM 118 di Verona.

Presenza fissa a bordo dell'elicottero

Inizialmente, questa figura professionale veniva imbarcata in elicottero solamente per gli interventi in montagna ma si è ritenuto opportuno passare ad una presenza fissa quotidiana a bordo. Tutto ciò è regolamentato da una convenzione tra Aoui Verona e il Cnsas XI delegazione Veneta, che fornisce il personale.

L'equipaggio

L'equipaggio dell'elicottero è composto da cinque persone: pilota e tecnico vericellista/manutentore (personale aeronautico), un medico, un infermiere e un volontario del Soccorso alpino. L'intervento dell'elicottero, che ha un costo di 1.680 euro al minuto, viene attivato in due casistiche specifiche. Si alza in volo quando serve rapidamente un medico sul posto dell'emergenza, quindi per gravità della patologia, oppure quando il recupero del paziente deve avvenire in zone impervie.

Vero e proprio eliporto

La base elisoccorso di Verona è attiva da oltre trent’anni ed è stata negli anni sempre più migliorata, al punto da essere oggi un vero e proprio eliporto. La piattaforma di partenza e atterraggio è infatti posizionata esattamente al centro del cono di attacco, che significa non avere ostacoli in altezza nella traiettoria delle manovre di decollo e atterraggio. Per questo motivo sono state tolte tutte le linee elettriche aree.

La superficie è anche già dotata degli impianti luci per il volo notturno, così come la piattaforma sul tetto del Polo Confortini. In questo modo l’Azienda ospedaliera di Verona è in grado di gestire due emergenze in contemporanea. L’altro elemento fondamentale della base in lungadige Attiraglio è l’immediata vicinanza all’ospedale di Borgo Trento dove c’è il Pronto Soccorso con il Trauma center.

Volo notturno

Ad oggi, l’elisuperficie di Verona non ha l’autorizzazione al volo notturno, che compete alla programmazione regionale. Al momento, dei quattro elisoccorsi in Veneto è solo la postazione di Treviso ad essere autorizzata, mentre la provincia di Verona è coperta dai servizi di Brescia e Trento. La programmazione regionale viene fatta in base alle effettive esigenze territoriali, sulla valutazione dei costi e delle caratteristiche meteorologiche (zone nebbiose come Verona hanno difficoltà nel decollo notturno).

Interventi in crescita

Per il Soccorso alpino, quelli estivi, sono stati mesi di super lavoro, con un aumento del 3% degli interventi rispetto all’anno scorso. Da gennaio a oggi sono stati 65 i salvataggi in montagna, di cui 40 solo fra giugno e agosto.

Alla conferenza stampa erano presenti, il direttore generale dott. Callisto Marco Bravi, il direttore del SUEM dott. Adriano Valerio, il direttore dell'UOC Servizi Tecnici e Patrimoniali ing. Maurizio Lorenzi, il coordinatore del 118 dott. Marco Manzini, il rappresentante dell'undicesima delegazione CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) dott. Alberto Barbirato e per la Stazione CNSAS Verona il dott Marco Vignola.

Callisto Bravi, Dg Aoui Vr: “Sono contento che il Soccorso Alpino abbia trovato sistemazione nella nostra elisuperficie. Questo aumenta l’efficienza del servizio che, nell’emergenza, è un aspetto salvavita. La professionalità del nostro Suem e l’esperienza dei volontari del Soccorso alpino sono una garanzia per la salute dei veronesi e dei turisti. Il fatto che non siamo autorizzati al volo notturno non deve preoccupare gli utenti, possono stare tranquilli perché siamo coperti da Brescia e Trento. Si tratta di una autorizzazione regionale che dipende dalle valutazioni di diversi parametri, come la sostenibilità economica e l’incidenza numerica dei casi”.

Adriano Valerio, direttore Suem: “L’impiego dell’elicottero è organizzato in modalità di mutuo soccorso. Questo significa che gli elicotteri lavorano in abbinata in base alle emergenze. Per il volo notturno Verona è coperta da Brescia e Trento, così come nelle ore diurne noi operiamo nei territori di Mantova e Brescia. Dal punto di vista delle dotazioni, Verona è molto ben attrezzata con i mezzi su gomma. La collaborazione con il Soccorso alpino è molto importante, avere uno di loro a bordo dell’equipaggio si è rivelato fondamentale in ogni situazione”.

Alberto Barbirato, CNSAS: “Siamo felici di aver trovato sistemazione nella base di elisoccorso Suem. Era una necessità anche per la custodia dei nostri mezzi che sono costosi, il prossimo obiettivo sarà una tensostruttura per il ricovero dagli agenti atmosferici. Durante questa estate il nostro lavoro ha avuto l’aumento del 3% dei soccorsi, di questi buona parte riguardano le persone impreparate o poco attrezzate alla montagna. Il caso più classico è quello della funivia di Malcesine, dove le persone vestite da spiaggia arrivano a oltre 1.800 metri con calzature non adatte”.

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