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Borgo Roma

Marito e moglie uccisi dal figlio a coltellate

Le vittime sono Giampaolo Turazza, 75 anni, e Wilma Vezzaro, 73. La morte risale a lunedì sera. La scoperta ieri pomeriggio, 25 aprile. Il cinquantaquattrenne si è recato spontaneamente dalla Finanza
Wilma Vezzaro e Giampaolo Turazza: il figlio è stato arrestato per l'omicidio
Wilma Vezzaro e Giampaolo Turazza: il figlio è stato arrestato per l'omicidio
Duplice omicidio di Borgo Roma

Con il passare delle ore emergono nuovi particolari sul duplice omicidio dei coniugi Turazza. Secondo una nota della questura, il figlio Osvaldo «con precedenti per reati contro la persona e stupefacenti, poco prima delle 17 del 25 aprile, aveva contattato telefonicamente il “117” riferendo, in evidente stato di agitazione, affermando di aver compiuto, la sera precedente, l’omicidio dei genitori. Nel corso della telefonata l’uomo riferiva di aver vagato tutta la notte per la città e di trovarsi in quel momento in via Don Nicola Mazza, proprio nei pressi della sede delle Fiamme Gialle».

Il ritrovamento dei cadaveri

L'uomo, spiega ancora la nota, è stato subito raggiunto da una pattuglia della Sezione Operativa Pronto Impiego della Guardia di Finanza, insieme alla quale ha raggiunto l’abitazione dei genitori dove ha aperto la porta e consentito il ritrovamento dei cadaveri.

I Finanzieri, avvertito il Sostituto Procuratore di turno, hanno richiesto l'intervento della Polizia Scientifica della Questura di Verona per i necessari rilievi tecnici, assicurando che la scena del crimine non fosse compromessa.

Il personale specializzato della Polizia Scientifica, alla presenza del predetto magistrato di turno e del Capo Della Squadra Mobile, Carlo Bartelli, ha quindi effettuato i rilievi necessari all’acquisizione degli elementi probatori. Sono seguite ulteriori immediate indagini anche attraverso l’interrogatorio dell’uomo da parte del pm, a seguito del quale l'indagato è stato sottoposto a fermo per omicidio volontario aggravato dalla contestualizzazione domestica.

Le ipotesi sul movente

Le ipotesi al vaglio degli investigatori sul movente si muovono nel contesto dell’uso e maneggio degli stupefacenti, mentre le indagini si concentrano in particolare sulle ricostruzioni degli ultimi minuti di vita delle vittime.
La persona sottoposta a fermo, infatti, figlio unico della coppia, da tempo non viveva più con i genitori pur mantenendo con loro rapporti. Nelle prossime ore è prevista l’udienza di convalida.

 

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Omicidio a Verona (foto Marchiori)

È stato arrestato il figlio dei coniugi trovati uccisi ieri, 25 aprile, in un appartamento a Verona, nel quartiere nei Borgo Roma. Secondo quanto si è appreso il figlio 55enne è stato portato in Questura per essere interrogato. È accusato di duplice omicidio.

L’hanno visto uscire dal palazzo ammanettato, ieri. Interrogato a lungo dal magistrato di turno, Elvira Vitulli, in tarda serata era scattato il fermo. Osvaldo Turazza, cinquantaquattrenne, è accusato dell’omicidio del padre Giampaolo, 75 anni, e della madre Wilma Vezzaro, 73. Li avrebbe accoltellati alla gola, uno sul letto e l’altra nel corridoio dell’appartamento al civico 22 di via Aquileia, una laterale di via Legnago.

Sarebbe successo tutto l’altra sera, 24 aprile, al secondo piano del palazzo in ristrutturazione, scala B, nel cuore di Borgo Roma. L’inquilina del piano di sotto ha sentito dei rumori, «ogni tanto succedeva che alzassero un po’ la voce, soprattutto quando avevano lui in visita», si lascia scappare tra mille parole di incredulità e di sconcerto, «ero amica di Wilma, ci legava l’amore per i gatti, ne aveva tre, scambiavamo spesso due parole quando usciva per portare da mangiare al terzo che di stare chiuso in casa non ne voleva sapere. L’ho incrociata ieri mattina (lunedì per chi legge, ndr) per l’ultima volta. Come sempre gentile, delicata, sorridente, una donna speciale, dedita al marito che non stava bene e a quel figlio che, evidentemente, qualche problema aveva».

Un poliziotto e i necrofori davanti all’ingresso del condominio FOTOSERVIZIO GIORGIO MARCHIORI
Un poliziotto e i necrofori davanti all’ingresso del condominio FOTOSERVIZIO GIORGIO MARCHIORI

E ricorda: «Non viveva qui con loro ma stava con la sua compagna a Porto San Pancrazio, veniva spesso per portare il padre dai medici o in ospedale a fare qualche visita. Un po’ strano, di certo non solare come mamma. Quando prima l’ho visto uscire sotto braccio della polizia, mi sono sentita morire». L’omicidio dovrebbe risalire a lunedì tardo pomeriggio. «C’è sangue dappertutto», riferiva ieri chi, tra agenti della Questura, uomini della Scientifica e necrofori dell’Agec, faceva la spola fuori e dentro l’appartamento.

La ricostruzione

Osvaldo durante la solita visita ai genitori deve avere perso il controllo, deve essere partita una discussione per motivi che il magistrato ha ricostruito durante l’interrogatorio, deve aver preso in cucina un coltello e deve averli colpiti in preda ad un raptus.

Wilma con una coinquilina s’era fatta scappare che c’erano delle tensioni con quel figliolo «che chiedeva sempre soldi, aveva provato una volta a farlo anche con me», confessa, «non so se lavorasse, come vivesse. Che non fosse del tutto a posto era una cosa che qui, nella nostra scala, ci dicevamo: era strano, mettiamola così, arrivava con la bicicletta, era silenzioso, chiuso, aveva sempre l’aspetto trasandato».

La famiglia

Giampaolo, prima di ritirarsi dal lavoro, gestiva un bar in via Tazzoli. Wilma aveva lavorato come impiegata in uno studio di commercialisti. Avevano solo Osvaldo, i vicini raccontano che «lei era riservata, non ha mai fatto capire che ci fossero problemi con quel ragazzo, ogni tanto si lamentava come facciamo tutte noi mamme che non siamo mai contente ma nulla avrebbe fatto presagire ad una tragedia del genere». C’è la gatta «indomita» dei Turazza fuori dalla porta d’ingresso della scala B, quella che non si faceva prendere nemmeno dalla sua padrona. E’ quella a cui Wilma portava i croccantini due volte al giorno e che ieri sera miagolava per la fame. Gli altri due sono stati affidati a chi ora può occuparsi di loro.

Osvaldo ieri pomeriggio s’è presentato alla Guardia Di Finanza. Non si sa se per confessare l’omicidio o se per chiedere aiuto ai militari. Fatto sta che poi, quando è entrato nell’appartamento dei suoi, seguito anche dalla polizia e dal magistrato di turno, è stato ascoltato a lungo davanti ai cadaveri dei genitori.

Erano vestiti, non avevano il pigiama, quindi l’ipotesi che siano stati colpiti nel sonno è da escludere. Dopo il sopralluogo, è stato portato via «con le manette ai polsi», hanno detto diversi residenti della palazzina che hanno assistito al trambusto delle operazioni durate fino a tarda sera.

I vicini

«Non capivamo cosa stesse succedendo», spiegano, «era evidente che c’era in ballo qualcosa di grave, ma mai avremmo pensato alla Wilma e a Giampaolo, che fossero stati ammazzati in quel modo barbaro dall’unico figlio che avevano». La polizia ha suonato ai campanelli di tutti, nella scala B, per raccogliere informazioni e mettere insieme le testimonianze.

La Scientifica sul luogo dell'omicidio (video Marchiori)

Ad Antonella, quella del piano di sotto, è venuto un colpo: «Avevo paura ad aprire, non mi fidavo con quel che si sente in giro, ma poi l’ho fatto, sentivo che era successo qualcosa di grave. Vivevano sulla mia testa, ma l’ho detto agli inquirenti: io lunedì sera non ho sentito nulla di particolare, qualche rumore in più del solito, ma nulla di più, anche perchè mi fossi resa conto di quel che stava accadendo tra quelle mura, avrei chiesto aiuto».

Ieri sera alle 21 quattro operatori dell’Agec, bardati con le tute bianche di ordinanza, sono usciti con il primo cadavere. A distanza di una mezz’ora, sono tornati in strada con il secondo. Wilma e Giampaolo Turazza sono stati portati nelle celle del cimitero monumentale, a disposizione del pubblico ministero. E’ probabile venga eseguita l’autopsia. Osvaldo, quel figlio «strano» a detta di chi lo vedeva salire e scendere dal secondo piano, chissà se avrà confessato.

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25 aprile 2023

Un duplice omicidio è stato scoperto nel tardo pomeriggio di oggi a Verona nel quartiere di Borgo Roma. Da quanto si è appreso le vittime sono marito e moglie, una coppia anziana che è stata trovata priva di vita all’interno dell’appartamento.

Dai primi riscontri il delitto risalirebbe a ieri sera, ma è stato scoperto solo oggi. La coppia avrebbe un figlio 55enne. Le indagini sono affidate alla Polizia di Stato che è intervenuta con gli investigatori della Squadra mobile e i tecnici della Scientifica per una lunga serie di rilievi. Gli accertamenti sono tuttora in corso.

 

È ancora irrintracciabile il figlio 55enne della coppia di anziani trovata uccisa a coltellate nella loro casa nel quartiere di Borgo Roma. La Polizia ha raccolto le prime testimonianze e, secondo quanto si è appreso, dai riscontri non emergono elementi per ipotizzare che uno dei due coniugi abbia commesso il delitto per poi compiere un gesto estremo. La Procura scaligera mantiene un riserbo strettissimo sulle indagini, che in questa prima fase si sono concentrate sul figlio. Le ricerche dell’uomo per il momento non hanno dato esito.

Camilla Ferro

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