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L'iniziativa

Dalla battaglia per il piccolo Luca nasce l'Osservatorio per i diritti sociali

Il gruppo che guidò la protesta nella vicenda del bimbo di San Martino Buon Albergo, ha formalizzato l'associazione che seguirà tutti i casi di diritti negati
Lo psichiatra Carlo Piazza neo presidente dell'Osservatorio dei diritti sociali
Lo psichiatra Carlo Piazza neo presidente dell'Osservatorio dei diritti sociali
Lo psichiatra Carlo Piazza neo presidente dell'Osservatorio dei diritti sociali
Lo psichiatra Carlo Piazza neo presidente dell'Osservatorio dei diritti sociali

Nasce a Verona l’«Osservatorio di comunità, ricerca e azione per i diritti e i doveri sociali».  In 54 persone, molte delle quali attiviste o volontarie del “terzo settore”, docenti dell’Università di Verona o dirigenti di cooperative sociali, si sono riunite  nella serata di mercoledì 13 marzo 2024, nell’aula magna della scuola media “Barbarani” di San Martino Buon Albergo, per sottoscrivere l’atto costitutivo e approvato lo statuto dell’Osservatorio.

La nuova realtà associativa si ripromette di condurre campagne di informazione, sensibilizzazione e pressione sulle autorità competenti, per difendere i diritti sociali che dovrebbero essere garantiti dai sistemi di “Welfare”: diritto ad una sanità pubblica di qualità, all’abitare, all’istruzione, all’inclusione per le persone disabili e per tutte le persone svantaggiate e discriminate; e ancora diritto ad un’infanzia e ad un’adolescenza serene, e ad un reddito minimo che eviti ai nuclei familiari di precipitare in condizioni di grave povertà.

L'ispirazione: la battaglia per il piccolo Luca

Queste campagne saranno ideate e condotte in stretta collaborazione con le associazioni già esistenti e che si occupano di problematiche specifiche. La modalità d’azione dell’Osservatorio sarà ispirata all’azione che un gruppo di cittadine e cittadini ha svolto nell’estate del 2023 per difendere il diritto di un bambino dell’Est veronese (il “piccolo Luca”) dal rischio di essere allontanato definitivamente – sulla base di una discutibile applicazione delle leggi vigenti - dalla sua famiglia affidataria, che si era già resa disponibile per l’adozione definitiva.

In quella occasione, la scelta dello psichiatra e psicoterapeuta Carlo Piazza di incatenarsi ai cancelli della sua abitazione, una serie di dimostrazioni a Verona e a Lonigo, come pure la raccolta di cinquemila firme in calce ad una petizione online, hanno accompagnato l’azione legale per difendere i diritti del bambino.

L'assemblea

L’assemblea è stata aperta da una breve di introduzione di don Paolo Pasetto, che ha sottolineato la necessità di concentrarsi sulla difesa di diritti che in Italia sembravano acquisiti una volta per tutte, ma che sono invece sempre più pregiudicati da politiche disattente alla vita delle persone.

Alcuni di questi “diritti negati” sono stati appunto richiamati negli interventi successivi: Micaela Tosato ha illustrato la situazione tragica delle carceri italiane e in particolare del penitenziario di Montorio; Giovanni Zardini ha richiamato le discriminazioni che colpiscono tutte le persone LGBT ed in modo ancora più acuto gli immigrati omosessuali; Roberto Leone, coordinatore del gruppo di docenti universitari “Le radici dei diritti”, ha affrontato il tema dell’inclusione sociale in una società multietnica; Carlo Piazza ha parlato della situazione drammatica dei servizi ospedalieri e territoriali per le persone con disturbi psichiatrici; altre persone hanno insistito sul tema delle liste d’attesa infinite per gli esami e le prestazioni mediche, indicatore di un generale malessere della sanità pubblica.

Il consiglio direttivo

A guidare il primo anno di vita dell’Osservatorio sarà il Consiglio direttivo eletto ieri sera e composto da nove persone: lo stesso Carlo Piazza, che è stato pure eletto presidente della neonata associazione, Donata Gottardi, docente di diritto del lavoro, Paolo Pasetto, presidente dell’associazione “Sulle Orme”, Paola Malavolta, avvocata, Emma Zonato, psicologa clinica e psicoterapeuta, Michele Tebaldi, dottorando in bioinformatica, Sara Benetti, teologa ed educatrice, Anna Maria Giarola, assistente sociale, e Attilio Orecchio, funzionario pubblico.

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