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Il caso

Indagini sui poliziotti, il Csm: «Da Tosi attacchi diffamatori alla giudice»

A sinistra un fotogramma delle presunte violenze, a destra Flavio Tosi
A sinistra un fotogramma delle presunte violenze, a destra Flavio Tosi
A sinistra un fotogramma delle presunte violenze, a destra Flavio Tosi
A sinistra un fotogramma delle presunte violenze, a destra Flavio Tosi

I membri togati del Consiglio superiore della magistratura (Csm) chiedono di aprire una pratica a tutela del giudice veronese per le indagini preliminari Livia Magri, presa di mira nei giorni scorsi dal deputato di Forza Italia Flavio Tosi per le sue decisioni relative all'inchiesta su alcuni agenti della Questura, accusati di tortura, lesioni personali, falso in atto pubblico, peculato e altri reati.

«L'onorevole Tosi ha ripetutamente preso posizione, con propri comunicati stampa, sulle ordinanze cautelari (coercitive e interdittive) adottate dal Gip del Tribunale di Verona, Livia Magri, nel procedimento penale, noto alle cronache, coinvolgente personale della Sezione Volanti della Questura di Verona», si legge nel documento firmato da tutti i membri togati del Csm, a partire dal veronese Andrea Mirenda. «Nei suoi comunicati, Tosi (incurante dei puntuali interventi stigmatizzanti della Anm locale e della Anm Veneto) ha ripetutamente accusato il magistrato di (imprecisati) "pregiudizi ideologici" nei confronti dei poliziotti, addirittura, da ultimo, attribuendo al gip Magri "intenti persecutori" nei confronti dei "servitori dello Stato" sottoposti ad indagine, proponendosi di richiedere un intervento ispettivo del Ministro della Giustizia».

La richiesta di apertura della pratica riporta alcune frasi di Tosi. «Nel caso dei poliziotti veronesi c'è invece una Gip che, a nostro avviso, per una visione ideologica. tiene agli arresti uomini dello Stato, le cui eventuali colpe devono ancora essere accertate», «(...) giudizi distorti della solita parte della magistratura pesantemente condizionata dall'ideologia politica». E ancora. «Quello del Gip è un provvedimento immotivato, ideologico e che calpesta il diritto»: sono alcune delle frasi contestate.«Si tratta di interventi che travalicano vistosamente e in modo preoccupante (e delegittimante nei confronti della "giustizia") i limiti del diritto di critica, gravemente diffamatori», proseguono i consiglieri del Csm.

«Non si può ignorare, peraltro, che il magistrato preso di mira dall'onorevole Tosi è lo stesso che, in data 8.2.2016, in veste di giudice per le indagini preliminari, aveva ordinato che il pubblico ministero elevasse l'imputazione nei confronti dello stesso Flavio Tosi, all'epoca indagato per diffamazione e calunnia nei confronti di Sigfrido Ranucci, giornalista Rai che aveva curato la trasmissione Report andata in onda il 7 aprile 2014».I membri togati del Csm riportano come, dopo la notifica del provvedimento di imputazione coatta, Tosi aveva reso dichiarazioni pubbliche contro il giudice Magri, che lo aveva quindi querelato.

Alla prima udienza in Tribunale a Trento, Tosi aveva formalizzato una richiesta di scuse, pubblicata anche da L'Arena, e aveva risarcito il giudice Magri, la quale aveva rimesso la querela.«Questi continui attacchi», conclude il testo sottoscritto dai magistrati, «(che colpiscono soltanto il gip e, paradossalmente, non i magistrati del Pubblico Ministero, titolari delle indagini e autori delle istanze cautelari su cui il gip ha provveduto) risultano, quindi, ancor più gravi perché ad personam».

Manuela Trevisani

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