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In centro

Cresce il prezzo del caffè al bar e «trascina» anche altri prodotti

Gli esercenti: «Il costo delle bollette ha superato le spese per l'affitto»
Una cliente gusta un caffè in centro (foto Marchiori)
Una cliente gusta un caffè in centro (foto Marchiori)
Una cliente gusta un caffè in centro (foto Marchiori)
Una cliente gusta un caffè in centro (foto Marchiori)

Non occorre aspettare le settimane dell'Avvento per capire che la situazione è già grave. La preoccupazione a Verona è palpabile e si è tradotta, in molti locali, in aumenti sul menù. La stima, secondo gli addetti ai lavori, è di una media di un "più" che in punti percentuali va dal 15 al 20 per cento, non su tutte ma su alcune voci del listino prodotti. Il prezzo del caffè, ad esempio, è aumentato in molti bar e locali del centro città.

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Viaggio tra i banconi dei bar

Ai Duchi, ad esempio, nei vari locali del centro da Porta Nuova a corso Porta Borsari, l'espresso è passato da 1,20 a 1,30 euro al banco e a 1,80 al tavolo. Fermo, comunque già a 1,30 euro da Flego, nelle pasticcerie di via Stella e in Corso Porta Borsari, dove però dall'estate è aumentato il costo del cornetto di circa il 15 per cento. «Una delle voci che per noi incide di più, per ora, è il costo del burro che è aumentato di molto e dunque ci siamo visti costretti a ritoccare il prezzo di alcuni prodotti come appunto le brioches, sia per la vendita al cliente che per i nostri rivenditori. Per il resto, essendo un'azienda solida possiamo permetterci di aspettare e ridurre i margini di guadagno», spiega Matteo Flego. L'attenzione è massima anche sotto il profilo delle buone pratiche finalizzate a ridurre al lumicino i consumi e di conseguenza ridurre i costi.

Buone pratiche che fanno la differenza

«Il forno parte solo se è a pieno carico, altrimenti si aspetta. L'aria condizionata viene effettivamente centellinata e accesa solo nelle ore centrali in cui il caldo ancora si fa sentire. Abbiamo ridotto gli ordini in modo da avere meno scorte da conservare, cosa che ci permette di spegnere alcune celle frigorifere», dice Flego. Tuttavia, si tratta di buone pratiche che non fanno la differenza su bollette effettivamente fuori da ogni range. Storicamente, la voce che per molti esercenti della città antica incide maggiormente è quella dell'affitto dell'immobile. Così era. «L'ultima bolletta è circa il doppio di quanto pago per i locali in pieno centro storico: 10mila euro di elettricità contro i 5mila di affitto», denuncia Manuel Fiorentini del ristorante Vecchia Torretta di piazza Broilo, tra Ponte Pietra e il Duomo. «Ho aumentato di circa il 20 per cento il prezzo di alcuni piatti del menù ma si traduce in pochi euro in più: ininfluenti a conti fatti. Per entrare effettivamente delle spese dovrei far pagare 35euro almeno un piatto di gnocchi tartufo e ricotta», aggiunge il titolare, preoccupato per i prossimi mesi, quando calerà il sipario sulla stagione turistica. 

Ilaria Noro

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