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Agsm-Aim e l'impianto

Ca’ del Bue, da Agsm la richiesta alla Regione: «Stop al piano, servono nuove verifiche»

L’azienda aveva chiesto il via libera per trattare i fanghi di depurazione. Il no della maggioranza in Settima circoscrizione
L’impianto principale di Ca’ del Bue: è situato nella periferia est della città, nella zona delle Basse di San Michele
L’impianto principale di Ca’ del Bue: è situato nella periferia est della città, nella zona delle Basse di San Michele
L’impianto principale di Ca’ del Bue: è situato nella periferia est della città, nella zona delle Basse di San Michele
L’impianto principale di Ca’ del Bue: è situato nella periferia est della città, nella zona delle Basse di San Michele

Ca’ del Bue, arriva lo stop al nuovo progetto per l’impianto. Almeno da parte di Agsm Aim in attesa di capire cosa deciderà la Regione Veneto. «D’intesa con il socio Comune di Verona, e dopo avere debitamente informato il socio Comune di Vicenza, Agsm-Aim invierà una richiesta alla Regione Veneto di sospensione della istruttoria relativa al nuovo impianto di Ca’ del Bue, al fine di integrare la domanda a suo tempo presentata», l’esordio del presidente della multiutility veronese e vicentina.

Il progetto per il nuovo utilizzo

Il nuovo utilizzo di Ca’ del Bue prevedeva il «revamping» dell'impianto per trattare i fanghi di depurazione. Dopo l’avviso sul sito del Comune erano scattati i 30 giorni di tempo per inviare alla Regione Veneto osservazioni sul progetto e sul relativo studio d'impatto ambientale in relazione alla richiesta di autorizzare il nuovo impianto alle basse di San Michele ma i cui impatti interessano anche i Comuni di San Giovanni Lupatoto - da sempre contrario alla realizzazione del progetto -, San Martino Buon Albergo e Zevio.

Pareri contrari

E subito si era riaperta la discussione. A Palazzo Barbieri ma soprattutto in Settima circoscrizione, dove i coordinatori delle commissioni urbanistica Luca Bianconi e ambiente Giovanni Bombieri, entrambi del Partito democratico, avevano convocato una commissione congiunta per rispondere alla richiesta di parere da parte della commissione ambiente del Comune scaligero.

Parere negativo, sul quale poi si era espressa anche la maggioranza della Settima circoscrizione con un «no» al progetto di «revamping» di Ca’ del Bue. E anche all’interno della giunta comunale guidata dal sindaco Damiano Tommasi c’erano posizioni molto lontane, da quelle contrarie dell’assessore al bilancio Michele Bertucco e di altri esponenti del Pd a quelle più tiepide di altri componenti della giunta scaligera. Intanto al Comune di San Giovanni Lupatoto si era affiancata l’amministrazione di San Martino per chiedere una verifica tecnica sull’impianto di essiccazione e combustione di fanghi organici per il quale Agsm Aim aveva chiesto l’autorizzazione regionale.

Doppia valutazione

«In particolare, verrà presentata una richiesta per una Valutazione d’Impatto Sanitario, sulla quale l’azienda ha già contattato e contrattualizzato una società che ha già lavorato in passato anche per il Comune di San Giovanni Lupatoto», continua il presidente Testa, «Agsm Aim formalizzerà inoltre alla Regione Veneto, nelle modalità più opportune, la sua precisa intenzione di dedicare il nuovo impianto esclusivamente ai fanghi di depurazione», senza lasciare spazio per ipotesi di combustioni di altri rifiuti. Ma anche sulla depurazione dei fanghi si erano alzate le voce contrarie e preoccupate di Comuni, associazioni e cittadini. «I nostri tecnici dicono che non ci sono rischi di disperdere Pfas perchè vengono distrutti bruciando, l’alternativa è continuare a buttarli in campagna o in discarica?», si chiede Testa. «Ma siamo disponibili ad uno studio tecnico, individuando un soggetto terzo, a caratura nazionale e pubblico, speriamo congiuntamente con le amministrazioni locali interessate. Per chiarire ancora una volta, come non sia certo intenzione dell’azienda di produrre un peggioramento della situazione ambientale della zona, e qualsiasi rischio per la salute dei cittadini ma, al contrario, l’obiettivo sia cercare soluzioni che consentano un miglioramento ambientale sul nostro territorio».

Sulla questione intervengono anche gli esponenti di Verona Domani con il presidente Matteo Gasparato, il consigliere comunale Paolo Rossi e il consigliere in Settima circoscrizione Alessio Carbon oltre a Daniele Perbellini e Anna Leso, manifestando «una crescente preoccupazione riguardo al progetto Ca’ del Bue, che prevede la creazione di una linea di smaltimento rifiuti basata sull'essicazione di reflui civili e industriali», proponendo anche di «prendere a modello Vienna, dove l'inceneritore, situato in centro città, è all'avanguardia e contribuisce addirittura alla purificazione dell'aria circostante».

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Luca Mazzara

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