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l'incontro

«Baby gang. Il ruolo della polizia locale», in Gran Guardia formazione per gli addetti al lavori

di Ilaria Noro
Il focus organizzato dal sindacato Uilfpl per conoscere e comprendere le dinamiche che muovono questi ragazzi
Baby gang a Verona
Baby gang a Verona
Baby gang a Verona
Baby gang a Verona

È un fenomeno che riguarda ormai tutte le grandi città. E Verona non fa eccezione. Mentre sale l’attenzione in vista del presunto raduno del 2 giugno, le baby gang – ovvero i gruppi molesti, talvolta violenti, composti da giovani e giovanissimi – sono presenti anche in riva all’Adige, come documenta da giorni L’Arena.

Conoscere e comprendere le dinamiche che muovono questi ragazzi è importante così come lo è lavorare sulla prevenzione. E formare adeguatamente gli addetti ai lavori che operano sulla strada, tra cui gli agenti di polizia locale. Per fare il focus sul tema, il sindacato Uilfpl ha organizzato per domani 23 maggio in Gran Guardia (sala convegni al terzo piano), dalle 9.30 alle 13, il convegno regionale “Baby gang. Il ruolo della polizia locale”.

I relatori della mattinata, ad ingresso libero e gratuito, saranno la psicologa Giuliana Guadagnini, le avvocate Sara Gini e Anna Tantini, i comandanti della polizia locale di Verona Luigi Altamura e di Venezia Marco Agostini.

“Si affronterà il tema da diversi punti di vista, cercando di definire i contorni psicologici e normativi che spingono i minori ad aggregarsi per delinquere e si farà un focus sulla figura dell’agente di polizia locale approfondendo gli aspetti indispensabili per garantirgli i giusti riconoscimenti legali, formativi e contrattuali”, dichiara Stefano Gottardi segretario generale Uilfpl Verona.

“Siamo consapevoli che la società è in continua evoluzione e così lo è sia la figura dell’agente di Polizia Locale che il sindacato che ha compiti non solo di garanzia dei diritti e doveri delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche di spinta propulsiva per cercare di tenere alta l’attenzione in particolare al riconoscimento delle nuove incombenze in capo alle dipendenti e ai dipendenti anche il riconoscimento delle responsabilità che troppe volte non vanno di pari passo con i riconoscimenti economici e contrattuali”, aggiunge Gottardi.

Il fenomeno è generalizzato nelle grandi città e risulta dunque fondamentale capire come affrontare e come approcciare questi giovani, ragazzi e ragazze. È importante, ad esempio, argomentano gli organizzatori, capire il giusto comportamento da tenere: “non deve essere troppo morbido, è sbagliato girarsi dall’altra parte, ma nemmeno troppo duro. Puntiamo a prevenire il problema ed è giusto parlarne senza sollevare allarmismi inutili ma proprio per comprendere come trattarlo”, spiegano.

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