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IL RAGAZZO AUTISTICO CHE SOFFRIVA PER IL RUMORE

Asfaltato il tombino da incubo: «Che bella sorpresa per Andrea»

Il chiusino è scomparso sotto l’asfalto steso ieri dagli operai in via San Marco (Marchiori)
Il chiusino è scomparso sotto l’asfalto steso ieri dagli operai in via San Marco (Marchiori)
Asfaltato il tombino in via San Marco

«Finalmente ce l’abbiamo fatta: stasera (ieri, ndr) mio figlio rientrerà a casa e troverà ad attenderlo la sorpresa più grande: la serenità». È enorme il sollievo per i genitori di Andrea (il nome è di fantasia), il ragazzo 28enne affetto dalla sindrome di Asperger e residente in via San Marco, che nei giorni scorsi si erano rivolti a L’Arena dopo aver tentato per mesi di risolvere un problema che per il figlio era diventato ormai un incubo. Tale da costringere la famiglia ad allontanarlo da casa per aiutarlo a ritrovare il suo equilibrio.

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Il rumore continuo del tombino dovuto al passaggio di auto e mezzi pesanti che transitano sulla strada, amplificato dalla patologia di cui soffre il giovane (una forma lieve di autismo che causa alterazioni della percezione uditiva tali da renderlo dolorosamente sensibile ad alcuni rumori specifici) da ieri non sarà più un assillo. Sollecitati dal Comune, infatti, gli operai sono entrati in azione e nel giro di un paio d’ore hanno risolto il problema, che si trascinava almeno dallo scorso maggio.

«Siamo davvero felici di essere riusciti a risolvere tutto nel giro di un paio di giorni», afferma Federico Benini, il neoassessore a Strade e Giardini, sul cui tavolo la richiesta di aiuto della famiglia era arrivata solo alla fine della scorsa settimana. «Nonostante la competenza non fosse del Comune, visto che il tombino è di proprietà di una ditta esterna, ci siamo subito presi a cuore il caso di Andrea sollecitando più volte l’intervento risolutivo», che avrebbe dovuto attendere per chissà quanto l’arrivo di un pezzo di ricambio che era in ritardo a causa della difficoltà di approvvigionamento di materie prime. «La ditta, che ha in gestione per conto di Open Fiber i lavori per il posizionamento della fibra ottica, ha quindi preferito abbassare di qualche centimetro il livello del chiusino e asfaltarlo, in modo da bloccarlo una volta per tutte. La soddisfazione più grande, ovviamente, è quella di aver restituito la serenità ad Andrea e alla sua famiglia».

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Dalla segreteria di Benini è partito anche il via libera per quell’appuntamento che i genitori avevano richiesto, nella speranza di essere ascoltati. «Abbiamo accettato l’invito di buon grado», ammette il padre, Marco Zanoni, con il cuore più leggero di chi si sente finalmente, anche nei fatti, ascoltato dalle istituzioni. «Anni fa avevamo scelto proprio questa casa d’istinto, appena nostro figlio, entrando la prima volta, ci ha confessato che qui si sentiva davvero a proprio agio». Parole impagabili per i genitori di questi ragazzi, fragili eppure così speciali. «Nonostante nostro figlio soffra di una forma lieve, ci hanno spiegato i medici, i “botti“ causati dal passaggio continuo dei veicoli sul tombino venivano da lui percepiti come lo scoppio di una bomba», racconta il padre, pronto a qualsiasi cosa per evitare al ragazzo i pesanti attacchi d’ansia e addirittura le crisi depressive conseguenti, che lo costringevano ad assumere farmaci per dormire e ritrovare serenità. «Questi ragazzi, poi, sono timidissimi, hanno estrema difficoltà nelle relazioni sociali, mio figlio per questo ha subito in passato atti di bullismo tanto da voler abbandonare la scuola. Ultimamente, a causa di quel maledetto tombino, nemmeno tra queste mura si sentiva più protetto. Per fortuna», conclude il genitore, «da oggi tornerà a sentirsi in tutti i sensi a casa».

Elisa Pasetto

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