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in un palazzo di lungadige Matteotti

Inquilino disabile, auto blocca il cantiere per il suo ascensore: vicini indagati per violenza privata

Da mesi la vettura veniva lasciata nel cortile proprio nel punto in cui la ditta deve lavorare: il giudice l'ha sequestrata
Pierpaolo Pasqualotto, che sta costruendo l'ascensore, e le auto parcheggiate in cortile che bloccano il cantiere (Marchiori)
Pierpaolo Pasqualotto, che sta costruendo l'ascensore, e le auto parcheggiate in cortile che bloccano il cantiere (Marchiori)
Pierpaolo Pasqualotto, che sta costruendo l'ascensore, e le auto parcheggiate in cortile che bloccano il cantiere (Marchiori)
Pierpaolo Pasqualotto, che sta costruendo l'ascensore, e le auto parcheggiate in cortile che bloccano il cantiere (Marchiori)

Abitano nello stesso condominio di lungadige Matteotti ma hanno tenuto due vetture parcheggiate nel cortile proprio nel punto in cui avrebbe dovuto essere realizzato un ascensore esterno per consentire al signor Pierpaolo Pasqualotto di raggiungere il proprio appartamento al quarto piano: in seguito ad un infortunio avvenuto sei anni fa sui campi da sci fa fatica a spostarsi. E i vicini, per evitare che l’auto venisse spostata, l’hanno bloccata con le ganasce. Ma ieri a rimuoverla sono stati gli agenti della polizia locale che, su disposizione del gip Paola Vacca, hanno eseguito l’ordinanza di sequestro della Y10. L’unica rimasta in sosta.

Rimossa, sequestrata e affidata ad un custode giudiziario. Per il magistrato se venisse lasciata al proprietario gli consentirebbe di continuare a fare ostruzionismo e a impedire la realizzazione dell’ascensore.

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Come raccontò in una intervista al nostro giornale lo stesso signor Pasqualotto, dopo mesi di ospedale e riabilitazione con grande forza di volontà era riuscito a rimettersi in piedi ma soffre di rigidità muscolare e per lui quei quattro piani di scale rappresentano ogni giorno una dolorosissima impresa ma soprattutto gli impediscono di poter entrare e uscire di casa normalmente.

Nessuna mediazione fu possibile e a quel punto si rivolse alle autorità per ottenere i permessi per realizzare l’impianto, li ottenne e il 28 novembre, data di inizio lavori, gli operai della ditta e i tecnici di Agsm trovarono due auto parcheggiate nel cortile del condominio e posizionate in modo tale da impedire l’accesso al garage e all’area di lavoro.

La ditta se ne andò e l’ascensore non fu installato. Una delle due, inoltre, era bloccata con le ganasce e tutto ciò, il disagio creato ma soprattutto il fatto che venisse impedita la realizzazione dell’impianto (regolarmente autorizzato), si trasformò in una denuncia.

Violenza privata l’ipotesi di reato che il pm Carlo Boranga contesta ai tre condomini (un ottantenne e i due figli), un’auto «sparì» ma è rimasta sempre quella con il blocco agli pneumatici. Alcuni giorni fa la richiesta di sequestro preventivo presentata dal pm si è tradotta con un decreto che autorizza la rimozione forzata della Y10 perché, come sottolinea la dottoressa Vacca nell’ordinanza, non solo avevano impedito all’epoca che la ditta quel giorno potesse operare ma non hanno dato la possibilità al signor Pasqualotto di iniziare i lavori.

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Fabiana Marcolini

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