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All’Accademia aeronautica di Pozzuoli

Cinque veronesi aspiranti top gun. «Stregati fin da bimbi dal sogno di volare»

di Alessandra Vaccari
alessandra.vaccari@larena.it
Le storie di Michele, Riccardo, Sofia, Mathias e Pietro

Li accomuna la grande passione per il volo. La «folgorazione» per l’Aeronautica ce l’hanno avuta, chi guardando un film con il papà, chi per seguire la carriera del padre militare, chi per essere stato ad un air show. Sono i cinque veronesi che stanno frequentano l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, Corso Eolo VI ed hanno giurato da poco. Sono tutti sportivi. A tutti mancano gli affetti di casa, ma la caparbietà e la tenacia sono più forti di ogni nostalgia. Hanno tutti una famiglia che li appoggia e che è orgogliosa del percorso che stanno facendo.

E in questi casi sapere che seppur da lontano si ha l’appoggio familiare è fonte di forza. E tutti hanno le idee ben chiare su quale sarà il loro futuro.

 

I cinque veronesi all'Accademia Aeronautica di Pozzuoli

L’allievo ufficiale pilota Michele Bellomo, veronese è un ex rugbista. Vent’anni ha conseguito la maturità scientifica e ha giocato a rugby per la maggior parte della sua vita. «Le mie passioni più grandi oltre allo sport sono sicuramente i motori ed il volo, passione che inseguo già da qualche anno avendo un brevetto. La scelta di entrare in Aeronautica è stata sicuramente la più impegnativa della mia vita fin ora e nasce principalmente dalla mia passione per il volo e dal desiderio di diventare qualcosa di più di un pilota, un ufficiale. La mia ambizione più grande è quella di conseguire il brevetto di pilota militare e andare finalmente al reparto sulla linea jet», dice il giovane.

Riccardo Bettonte, 21 anni, è di Legnago. Maturità al Liceo Statale Giovanni Cotta a Legnago indirizzo Liceo Scientifico-Scienze. «Mi piace molto la musica di ogni genere, uscire con gli amici, giocare ai videogiochi e praticare sport. Ho iniziato con il calcio poi sono passato al nuoto agonistico per 5 anni, successivamente ho iniziato basket e nel mentre facevo pallanuoto agonistico. Pallanuoto è lo sport che mi ha appassionato di più e che ho continuato a praticare per 8 anni, terminando con la società Css Verona conseguendo la promozione in serie C. La scintilla che ha acceso in me la passione per il volo è stato un air show a Bardolino sul lago di Garda dove ho comprato un modellino dell’Efa. Il mio sogno sarebbe quello di diventare un pilota di F35 al 6° Stormo di Ghedi o al 32° di Amendola», racconta Bettonte.

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C’è poi Sofia Cetto. Maturità al liceo Linguistico Galileo Galilei. «Della mia vita ha sempre fatto parte anche lo sport, infatti mi piace molto nuotare, e passioni quali il disegno e la lettura. Altro aspetto che è stato fondamentale per la mia crescita è il dedicare tempo agli altri, ho fatto la catechista e l’animatrice occupandomi del gruppo giovani della mia parrocchia di Santa Teresa del Bambin Gesù a Borgo Roma. Quella di entrare in Forza Armata è stata una scelta che ho maturato nel tempo, e mi ha permesso di intraprendere un cammino che unisse il mio interesse per lo studio del diritto e la vita militare, che con i valori che racchiude è per me fonte di ispirazione e continua motivazione per migliorarsi. Il mio obiettivo è quello di lavorare nei teatri esteri nei quali opera l'Aeronautica Militare con le Operazioni fuori dai confini nazionali. Il mio legame con l'Aeronautica parte anche dalla mia famiglia. Ho avuto in mio padre l'immagine esemplare di ciò che significa essere un ufficiale, che si è dedicato con impegno e costanza al proprio lavoro giorno dopo giorno».

Mathias Di Paola, 22 anni di Sommacampagna. Maturità al liceo Statale Scientifico Enrico Medi a Villafranca è un altro sportivo: «Mi piace molto lo sport, particolarmente la corsa e il nuoto, escursioni in montagna, immersioni subacquee e viaggiare. In generale cerco sempre l’avventura e le nuove esperienze anche se conciliarle con la vita accademica si è dimostrato piuttosto difficile. La passione per l’Aeronautica me la porto sin da bambino, un sogno di volare in quelle “macchine volanti” che da piccolo mi sembravano violassero i principi della fisica mi è rimasto e, dopo varie difficoltà e scelte sbagliate, mi ha finalmente portato qua in Accademia Aeronautica, dove il sogno di diventare pilota diventa realtà. Il mio obbiettivo sarebbe quello di diventare un pilota di caccia (preferibilmente a Istrana o Ghedi) sugli Eurofighter o i nuovissimi F-35, però posso anche dire che, conoscendo meglio la vita operativa, pilotare anche gli elicotteri o i velivoli della linea di supporto (C-130, G550 etc) non mi dispiacerebbe. Gli effetti della vita militare sulla vita personale li conosco bene, mio padre è un Alpinoe ricordo ancora i lunghi periodi della mia infanzia che ho passato solo con mia mamma mentre era in missione all’estero. Adesso quello lontano dalla famiglia sono io, torno a casa una o due volte all’anno».

Pietro William Faccini, 21 anni, abita alla Rizza tra Castel d’Azzano e Dossobuono. Ha frequentato il liceo Statale Scientifico Galileo Galilei a Verona dove ha conseguito la maturità nel 2022. «Mi piace molto ascoltare musica, uscire con gli amici, giocare ai videogiochi, ma soprattutto allenarmi in palestra, anche se nell'ultimo periodo l’Accademia mi tiene “leggermente“ impegnato e queste attività non sono altro che un piccolo lusso che posso concedermi durante i pochi periodi di licenza. La passione per l’Aeronautica e, più in generale, per il volo è un incantesimo che mi ha stregato fin dai primi anni di vita, e per questo devo ringraziare soprattutto mio papà: quando avevo circa 3 o 4 anni mi fece vedere un film, Memphis Belle, che raccontava di una missione di un bombardiere americano nella Seconda Guerra Mondiale, e da quel momento capì cosa avrei voluto fare da grande. Il mio sogno sarebbe quello di diventare pilota di Eurofighter al 51° Stormo di Istrana o al 4° di Grosseto».

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