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Il problema

Zimella invasa dai piccioni, abitanti esasperati. E sui balconi spuntano i finti rapaci

di Paola Bosaro
I volatili fanno rumore e danneggiano grondaie e pannelli solari. La Provincia: «Abbattimenti controllati»
Una casa di Zimella invasa dai piccioni e il finto rapace usato come spaventapasseri
Una casa di Zimella invasa dai piccioni e il finto rapace usato come spaventapasseri
Una casa di Zimella invasa dai piccioni e il finto rapace usato come spaventapasseri
Una casa di Zimella invasa dai piccioni e il finto rapace usato come spaventapasseri

Esasperate dai piccioni. Decine di famiglie che risiedono nel quartiere Concordia di Zimella e nelle zone limitrofe al fiume Guà stanno conducendo una battaglia - per ora senza esito - contro i colombi che prolificano nei pressi del vecchio mulino abbandonato di Bertolaso e occupano stabilmente tetti e balconi delle abitazioni. Al mattino presto e al pomeriggio, poco prima del tramonto, le zone residenziali del centro di Zimella sono letteralmente prese d'assalto dai volatili che, sebbene non facciano paura come «Gli uccelli» di Hitchcock, provocano una serie di fastidi e di danni anche ingenti, facendo spazientire la popolazione.

 

Cittadini esasperati

Il calvario dei residenti inizia di buon mattino, quando gli stormi di piccioni si muovono sulle tegole alzandosi in volo o atterrando rumorosamente sui tetti. In queste settimane tubano per lunghi minuti per richiamare i partner, svegliando gli abitanti. Il tormento prosegue durante il giorno quando planano perfino sui davanzali in cerca di cibo. Le persone li cacciano con le scope, battendo le mani, qualcuno si arrischia a scoppiare petardi, ma dopo qualche decina di minuti tornano. Alla sera, infine, svolazzano rumorosamente e si azzuffano sui cornicioni delle case, tanto da far dichiarare a Biancarosa Zanconato: «Sono arrivata al limite della sopportazione, mi sembra di impazzire».

La donna si è rivolta sia all’amministrazione comunale che ai vigili. «Da un paio di anni», rimarca, «la situazione è peggiorata, fortunatamente ho le zanzariere alle finestre, altrimenti entrerebbero perfino in cucina. Sono costretta a stendere il bucato dentro casa altrimenti lo sporcano con i loro escrementi».

 

Disagi e soluzioni

Qualche abitante ha provato ad installare degli spaventapasseri speciali, ovvero dei finti rapaci che scoraggino l'avvicinamento dei piccioni. Non è una soluzione che funziona per molto tempo perché dopo un po' gli uccelli capiscono che non si tratta di veri predatori. «Ho dovuto sostituire le grondaie corrose, dopo averle fatte pulire più volte dai nidi e dal guano», riferisce Licia Nogara. «Le famiglie, oltre ai disagi, devono accollarsi anche le spese. Si pensi che le stesse ditte di impianti fotovoltaici sconsigliano ai clienti di installarli nelle zone dove i piccioni sono diffusi».

Difatti, non solo gli escrementi creano delle zone d'ombra che a volte oscurano intere celle, ma l'abitudine dei volatili di insinuarsi sotto i pannelli per costruire i propri nidi può portare a malfunzionamenti e, addirittura, a corto circuiti. Diego Pasqua ha dovuto far fare una pulizia profonda e costosa del proprio impianto fotovoltaico. «Ho fatto installare delle reti, eppure i piccioni sono riusciti a crearsi un varco: è esasperante», confessa Pasqua.

 

Il Comune e l’esperto

Il sindaco Sonia Biasin ammette di essere a conoscenza del problema e «di aver contattato sia la Provincia che le altre amministrazioni comunali per confrontarsi e decidere possibili soluzioni». Biasin riferisce di essersi rivolta pure ad un falconiere ma, anche in questo caso, «la dissuasione durerebbe poco perché il falco non è stanziale nelle nostre zone». Ivano Confortini, funzionario regionale che si occupa di Gestione faunistico venatoria della Provincia di Verona, ricorda che «la Regione Veneto ha emanato un Piano di controllo dei colombi di città che rimane in vigore fino al 2025 e permette abbattimenti controllati, in accordo con la Provincia». Confortini invita il Comune di Zimella «a prendere contatti con la Provincia per un abbattimento programmato, coadiuvato dai cacciatori dell'Ambito 4». «Sebbene i piccioni «non siano cacciabili, rientrano comunque fra le cosiddette specie problematiche, che sono oggetto di controllo e contenimento», conclude il funzionario.

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