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veronella

Dopo l'autovelox, il semaforo «fai da te»: l'ignoto castigatore colpisce ancora

Lo sconosciuto autore del gesto continua la sua battaglia contro chi sfreccia per le strade. Sui social si è creato uno stuolo di follower. Il sindaco: «Preferirei che si venisse a parlarmi direttamente»
Il semaforo dipinto e aggiunto alla segnaletica verticale e, a sinistra, il finto autovelox posto vicino alle strisce pedonali
Il semaforo dipinto e aggiunto alla segnaletica verticale e, a sinistra, il finto autovelox posto vicino alle strisce pedonali
Il semaforo dipinto e aggiunto alla segnaletica verticale e, a sinistra, il finto autovelox posto vicino alle strisce pedonali
Il semaforo dipinto e aggiunto alla segnaletica verticale e, a sinistra, il finto autovelox posto vicino alle strisce pedonali

In principio fu l’autovelox di cartone, poi un altro misuratore di velocità, ma leggermente modificato nei limiti. Adesso si è passati al finto semaforo. A San Gregorio di Veronella la battaglia contro l’elevata velocità dei veicoli in centro paese si combatte a suon di dissuasori fai da te.

Il primo autovelox

Durante il periodo di carnevale, in via Piazza, accanto all’attraversamento pedonale in corrispondenza della scuola dell’infanzia, era apparso un box arancione con il limite di 30 all’ora. Era artefatto, ma riprodotto con dovizia di particolari e, di primo acchito, poteva sembrare vero. Poche ore dopo fu tolto. Forse dallo stesso anonimo autore che lo aveva realizzato e collocato vicino alle strisce pedonali.

Si era pensato ad una burla di carnevale ma, alcuni giorni dopo, il rilevatore di velocità fasullo è ricomparso, questa volta con un limite di velocità del tutto inverosimile, 160 chilometri orari. Un modo ironico per ribadire ai conducenti spericolati che in quel tratto di strada non si può correre ai 300 all’ora come sulla pista di Monza.

L’immagine postata su Facebook, nel gruppo «Sei di San Gregorio di Veronella se...», ha fatto di nuovo il pieno di «like» e, dai commenti all’originale «bussolotto de carton», si è capito che via Piazza non è l’unico rettilineo del comune ad essere percorso a velocità sostenuta, mettendo a rischio l’incolumità di pedoni e ciclisti.

Nessuno sa chi sia

Per qualche settimana l’ignoto artista-paladino della prudenza è rimasto silente. Intanto i compaesani si stanno interrogando sulla sua identità. C’è chi sostiene che sia il genitore di un bambino dell’asilo, arrabbiato per l’inciviltà di alcuni automobilisti in una zona sensibile come quella scolastica. Altri invece sostengono che si tratti di un oppositore all’amministrazione comunale, che vorrebbe maggior impegno sulla sicurezza stradale.

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Il segnale di cartone

Qualche giorno fa l’ignoto disegnatore si è fatto ancora vivo. Questa volta ha attaccato al palo del segnale dell’attraversamento pedonale un semaforo di cartone. Basta con i dissuasori elettronici snobbati dai conducenti incivili, dunque, meglio rinverdire i fasti dell’apparecchio con le luci rossa, gialla e verde, per ricordare ai Verstappen della Bassa che prima di un passaggio pedonale il piede va alzato dall’acceleratore.

Anche questa volta la trovata è stata notata e apprezzata dalla gente. C’è chi scrive su Facebook «Ti troverò, chiunque tu sia, e ti stringerò la mano», chi si aspetta che il prossimo passo sarà la riproduzione di un tutor (apparecchiatura di rilevazione della velocità, soprattutto autostradale) oppure di sagome dei vigili urbani, come è stato fatto in passato in qualche comune, anche se non sono mancate critiche. Qualcuno, però, si mostra più sfiduciato e osserva: «L’ignoranza è cieca purtroppo. Nemmeno con i chiodi per terra rallentano».

Il sindaco di Veronella Loris Rossi commenta: «Non sottovaluto la questione dell’elevata velocità in centro abitato, ma in quel punto non è possibile correre perché vi è un rialzo stradale a pochi metri. Considero queste iniziative poco serie, preferirei che i cittadini venissero in municipio a parlarmi direttamente».

Le sanzioni

L’arte del fai da te sulle strade in cui si corre troppo, in realtà, non è nuova nell’Adige Guà. A Crosare di Pressana, tempo fa, un residente esponeva dalla finestra, negli orari di maggior traffico sulla Sp 7, un cartello con il divieto di superare i 50 Km/h, mentre a Sant’Andrea di Cologna, un bar ha affisso un cartello fatto a mano per chiedere di andare piano, visto che poche decine di metri più avanti ci sono le scuole materne ed elementari. Dal punto di vista sanzionatorio, bisogna ricordare che il codice della strada vieta di imbrattare i segnali stradali: la multa va da 42 a 173 euro.

Paola Bosaro

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