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Il secondo anniversario

Strage di Pilastro: una panchina rossa per ricordare Luca, Francesca e Chiara

di Zeno Martini
La panchina rossa a Bonavigo (Diennefoto)
La panchina rossa a Bonavigo (Diennefoto)
Una panchina rossa per i ragazzi morti a Bonavigo (video Dienne)

Una duplice cerimonia per ricordare gli sfortunati giovani ronchesani Luca Verdolin, di 23 anni, e le sorelle Francesca e Chiara Mercurio, rispettivamente di 20 e 15 anni, morti nella tragedia di Pilastro di Bonavigo due anni fa.

Era infatti il 7 dicembre del 2019 quando la Fiat Multipla sulla quale viaggiavano i due fidanzati Luca e Francesca, assieme alla giovanissima Chiara, uscì di strada all’altezza della frazione di Bonavigo, finendo contro alcuni alberi e un muro. I tre ragazzi, che stavano tornando da Legnago, per fare ritorno a Ronco, morirono sul colpo.

Nel giorno del secondo anniversario del tragico incidente, a Pilastro di Bonavigo, dove i tre giovani hanno perso la vita, è stata scoperta una panchina rossa che sarà illuminata la notte. «Assieme ai genitori delle sorelle Mercurio, abbiamo scelto una panchina rossa, come quelle poste nei giorni scorsi quale simbolo contro la violenza sulle donne», spiega Sonia Urso, la madre di Luca Verdolin, «lo scorso anno, grazie all’amministrazione comunale di Bonavigo, abbiamo fatto tagliare gli alberi dove è finita l’auto con i nostri figli a bordo, e vi abbiamo posto un grande cuore, ma non abbiamo proceduto con il progetto, a causa del Covid. Progetto che non è concluso qui, ma che porterà altro».

«Su questa panchina rossa, a bordo strada, chiunque potrà fermarsi a sostare, nel ricordo di Luca, Chiara e Francesca», sottolinea Urso. Alle 10 oggi è stata celebrata nella chiesa di Ronco - dove due anni fa vennero celebrati i funerali dei tre ragazzi - una messa in loro suffragio. Alle 11, sul sagrato della chiesa liberati dei palloncini e  consegna di un defibrillatore automatico per la rianimazione pediatrica e per quella degli adulti. Il defibrillatore con la duplice funzione consegnato da alcuni rappresentanti della famiglia Verdolin ai piccoli a della scuola dell’infanzia «Conte Milone» di Ronco. Il defibrillatore sarà posto in una teca esterna, in piazza Roma, tra l’asilo, il municipio e la chiesa, pronto all’occorrenza. «Il defibrillatore è stato comprato con le offerte raccolte grazie alla generosità degli amici di Luca, Chiara e Francesca durante il loro funerale», fa sapere Urso, «a causa della pandemia non siamo riusciti lo scorso anno a consegnare pubblicamente alla comunità questo strumento salvavita, che ora doniamo nel ricordo delle tre giovani vite spezzate». .

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