<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Emilia Romagna

Salva un'anziana e poi il suo gatto. Il parà: «Era la sua unica compagnia»

Gaetano Iarrusso abbracciato dalla donna che ha salvato
Gaetano Iarrusso abbracciato dalla donna che ha salvato
Gaetano Iarrusso abbracciato dalla donna che ha salvato
Gaetano Iarrusso abbracciato dalla donna che ha salvato

Tra gli oltre 1200 militari di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri che hanno preso parte finora alle operazioni di soccorso nelle aree dell’Emilia-Romagna colpite da gravi alluvioni, vi sono anche i militari dell'8° Reggimento genio guastatori paracadutisti Folgore di Legnago.

Uno di loro, suo malgrado, ha avuto un momento di celebrità per uno scatto, diventato virale in questi giorni dove, sorridente, viene abbracciato da un’anziana. Il militare Si tratta del 45enne, graduato aiutante, Gaetano Iarrusso, originario di Benevento, militare da 27 anni, due figli, trovatosi al centro dell’attenzione per aver fatto quello che lui e i suoi colleghi quando sono impegnati nelle emergenze: mettere in salvo vite.

 

Il racconto di Gaetano Iarrusso

«Quella signora poteva essere la nonna di chiunque di noi», dice Iarrusso, «viveva da sola, l’avevamo già messa in salvo nei giorni precedenti. È tornata per chiederci di recuperare il suo affetto più grande: il gatto». Salvata due volte Sono bastati pochi secondi ai militari per decidere che quel salvataggio andava necessariamente effettuato. «Abbiamo valutato la situazione e deciso che si poteva procedere in sicurezza. La signora è stata accompagnata a bordo di un gommone, è entrata in casa: per fortuna il gattino era ancora lì, lo ha preso e portato con sé. Era felice mi ha abbracciato e detto che si è sentita salvata due volte». Sono soddisfazioni per Iarrusso e colleghi che testimoniano quanto il loro impegno e la loro presenza sia fondamentale per agire velocemente e in modo professionale in scenari emergenziali.

«Quando è successo il disastro ero a casa», racconta Iarrusso, «erano le 20 di un martedì: sapevo che potevano telefonarci da un momento all'altro. All’una di notte eravamo già operativi a Forlì. Sono stati tre giorni intensi, abbiamo lavorato fermandoci il minimo necessario a riposarci. Uno dei momenti più emozionanti è stato l’applauso partito da un condominio per ringraziarci mentre mettevamo in salvo la gente. Ci siamo guardati tra noi, c’è stata qualche pacca sulla spalla e poi via, siamo ripartiti col nostro lavoro».

Leggi anche
Dall'Est Veronese in aiuto alla Romagna colpita dall'alluvione: «La gratitudine delle persone ripaga di ogni fatica»

 

L'impiego delle forze armate

Le forze armate fino ad oggi hanno impiegato 12 elicotteri, 55 gommoni, oltre 100 veicoli di varia tipologia, 4 aerei da ricognizione, 1 velivolo a pilotaggio remoto, 3 motopompe idrovore nell’emergenza dell'Emilia-Romagna. I militari, inoltre, hanno contribuito ad allestire tendopoli e zone di ristoro per le famiglie evacuate da casa. Iarrusso, che nel frattempo è tornato a Legnago, non sa se dovrà tornare in Emilia Romagna. Ha operato nella prima emergenza, il salvataggio di vite umane, ora si pensa già alla seconda fase, la ricostruzione.

«Abbiamo sempre lo zaino pronto per intervenire tempestivamente dove necessario», confida Iarrusso che ricorda i suoi inizi: «Ho deciso di diventare un militare professionista durante il servizio di leva. Vidi i paracadutisti, volevo essere uno di loro nonostante avessi da poco il diploma di ragioniere. Se tornassi indietro rifarei la stessa scelta».•.

Francesco Scuderi

Suggerimenti