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Cologna Veneta

Dai graffiti a Only Fans, nell'ex ospedale la mostra sul porno

La mostra non è vietata ai minori di 18 anni
Una delle foto della mostra del porno
Una delle foto della mostra del porno
Una delle foto della mostra del porno
Una delle foto della mostra del porno

Dai disegni rupestri di 37mila anni fa, scoperti nelle grotte di Castenet, in Francia, ai giornaletti erotici degli anni Settanta e Ottanta, fino ad arrivare al porno on demand di Onlyfans. La storia della pornografia inizia con la comparsa dei graffiti nelle caverne, prosegue sulle pareti delle ville di Pompei e progredisce lungo tutta l'evoluzione umana, grazie ai mass media, fino ad arrivare ai video osceni a portata di clic, disponibili oggi sugli smartphone, a qualsiasi età. 


Spaccato sociale 

Apre questa mattina (14 aprile) alle 9, a Cologna, la mostra culturale «Tabù. Storia, curiosità e altre notizie su sesso e pornografia», allestita dall'associazione culturale «I luoghi dell'abbandono» nell'ex reparto di Radiologia del vecchio ospedale. L'esposizione è una miniera di notizie, informazioni, aneddoti sul mondo dell'erotismo e delle sue diverse rappresentazioni. Non è vietata ai minori di 18 anni, però gli organizzatori chiedono che i minorenni siano accompagnati dagli adulti perché alcune immagini e informazioni possono risultare disturbanti per ragazzi che non hanno ancora raggiunto una piena maturazione psicologica e comportamentale. Centinaia di pannelli riempiono 10 stanze e un lungo corridoio al piano terra dell'ex nosocomio, corredati da 370 immagini, oltre a libri e riviste, per un totale di 300 metri quadrati di superficie espositiva. Lo schema narrativo della mostra segue per lo più un filo logico di tipo storico-evolutivo, con divagazioni che riguardano tematiche specifiche - come le devianze, le pratiche sadomaso, il turismo sessuale e i diversi orientamenti etero e omosex - oppure curiosità.


Libri e riviste 

La stampa ha dato un impulso molto forte al mondo del porno. Dai classici della letteratura erotica del Marchese De Sade ai primi fumetti soft-hard italiani della collana Skorpio, fino ad arrivare all'apice, grazie ai maestri Crepax e Manara.

Le protagoniste femminili degli illustratori non hanno soltanto colpito l'immaginario dei lettori per la loro bellezza e sensualità, ma sono pure diventate icone di femminismo ed emancipazione femminile. Tra gli oggetti in mostra, vi sono i libri di narrativa erotica di Olympia Press Italia, i cui titoli sono alquanto pruriginosi. Un pannello è dedicato a Postalmarket, celebre rivista di vendita per corrispondenza. Come fa notare il curatore della mostra, Devis Vezzaro, «Postalmarket è stato un pezzo della formazione erotica degli adolescenti degli anni '80, che andavano subito a sbirciare le pagine della biancheria intima femminile per intravedere le nudità».

Altra curiosità degli anni Ottanta sono le pubblicità sugli occhiali a Raggi X, che avrebbero permesso a chi li indossava di vedere al di sotto degli abiti delle persone. 


Film e celebrità

Una parte della mostra è riservata al cinema erotico, che ha conosciuto un grande sviluppo in Italia negli anni Ottanta e Novanta e ha lanciato alcune fra le star più famose dell'universo hard internazionale.

Una sezione è dedicata al produttore delle dive del porno: il fotografo siracusano Riccardo Schicchi, scopritore di talenti del calibro di Ilona Staller (Cicciolina), Milly D'Abbraccio, Moana Pozzi e Eva Henger. Il talent scout è morto a 59 anni di diabete, mentre attorno a Moana, la pornodiva più glamour, si parla ancora di morte misteriosa a 33 anni e si racconta che si nasconda da qualche parte per sottrarsi ai riflettori.

Non poteva mancare un approfondimento su uno dei pornoattori più celebri al mondo, nativo di Ortona, quel Rocco Antonio Tano (in arte Siffredi) che a Parigi, nel 1985, accettò la proposta di far diventare la sua passione per la sessualità e il mondo femminile un lavoro. Grazie a Madre Natura ha recitato come protagonista per le più importanti aziende di cinema hard mondiali per poi dedicarsi alla regia e alla produzione. La mostra è aperta tutti i giorni, con accesso da via Predicale. Info e prenotazioni: 340.86.03.748.

 

Paola Bosaro

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