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Morì per salvare un bimbo Un premio per Padovani

Cerimonia a Firenze Paola Padovani con la targa assegnata al padre
Cerimonia a Firenze Paola Padovani con la targa assegnata al padre
Cerimonia a Firenze Paola Padovani con la targa assegnata al padre
Cerimonia a Firenze Paola Padovani con la targa assegnata al padre

Il prestigioso «Scudo d'argento», premio che ogni anno viene assegnato a Firenze a chi si è distinto per atti di solidarietà e altruismo, è stato conferito alla memoria di Bruno Padovani. L'ex assessore nogarese era morto infatti lo scorso giugno a 82 anni, sulla spiaggia di Lido Adriano, nel Ravennate, dopo aver tratto in salvo un bambino che stava annegando in mare con tre coetanei. La cerimonia Se quel gesto eroico non gli fosse costato la vita, Padovani avrebbe ritirato il riconoscimento con l'umiltà che lo ha sempre contraddistinto. Al suo posto, lo «Scudo d'argento» è stato invece ricevuto, con grandissima emozione, dalla figlia Paola, che dal padre ha ereditato la passione per i più deboli e fragili trovando lavoro come dirigente in una cooperativa sociale di Legnago. Lei, per anni, ha seguito in silenzio quel padre che da assessore si dedicava ogni giorno a coloro che si trovavano nell'estremo bisogno, fossero italiani o stranieri, regolari o clandestini. A Bruno importava solo alleviare le tante difficoltà di chi non aveva lavoro, casa o addirittura i soldi per mettere insieme il pranzo o la cena. Non lo diceva quasi a nessuno ma spesso il compenso da assessore lo allungava interamente a chi magari doveva comperare il latte per i figli o far fronte ad altre esigenze vitali. Questo era Padovani, un uomo che ha sempre voluto vivere nell'ombra, profondamente appassionato di politica, legato a quel Partito Comunista e poi a Rifondazione nel quale credeva profondamente come veicolo di equità sociale. Il riconoscimento Alla cerimonia hanno preso parte anche il sindaco di Nogara, Flavio Pasini, e l'assessore ai Servizi sociali Silvia Falavigna. Il primo cittadino ha voluto rappresentare con questo gesto l'intera comunità nogarese, che a giugno era rimasta colpita dalla tragica fine dell’ex assessore. Quel giorno, Bruno si trovava sulla spiaggia di Lido Adriano, dove stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza con la figlia e le nipoti, quando ha sentito le urla di alcuni bagnanti che lanciavano l'allarme per quattro bambini magrebini in balia delle onde nel mare in burrasca. Assieme ad altre persone, Padovani non esitò un momento e si tuffò in mare riuscendo a strappare da morte sicura un bimbo e a riportarlo a riva sano e salvo. La tragedia Poi rientrò in acqua per salvare anche un secondo bambino ma al momento di afferrarlo il suo cuore non ha retto allo sforzo ed ha cessato di battere. A nulla sono serviti i disperati tentativi per rianimarlo ed è spirato tra le braccia della figlia. Da tempo, dopo la morte della moglie Giancarla, Bruno aveva stabilito come doveva essere il suo funerale andando a parlare con il parroco don Andrea Anselmi e con l'impresa di pompe funebri, stabilendo tutto nei dettagli. Accanto alla sua epigrafe era comparsa infatti una lettera scritta di suo pugno nella quale salutava i sindaci con i quali aveva collaborato e le persone a lui più vicine. Padovani era stato assessore per circa 10 anni con la Giunta di sinistra di Paolo Andreoli e successivamente, dal 2005 al 2010, con quella guidata da Oliviero Olivieri, occupandosi sempre di servizi sociali. Sull'onda dell’emozione suscitata dal suo gesto valoroso, il consiglio comunale ha deciso di dedicare a Padovani un luogo del paese, che probabilmente sarà uno dei parchi pubblici del capoluogo. •. Ri.Mi.

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