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Terrazzo

Mille residenti sono senza medico, disagi per anziani e fragili

di Elisabetta Papa
Un medico di base controlla una paziente
Un medico di base controlla una paziente
Un medico di base controlla una paziente
Un medico di base controlla una paziente

A Terrazzo, circa mille residenti sono ancora senza medico di base. A poco più di due settimane dal trasferimento del dottor Akram Sawas in uno studio con altri medici di medicina generale a Porto di Legnago, nel paese della mela i disagi per chi è rimasto privo di assistenza sanitaria rimangono molti. A partire dagli anziani, in particolare quelli soli, e dalle famiglie con soggetti fragili o disabili.

L’emergenza Su un totale di oltre 1.500 assistiti, all'incirca 500, tra cui molte persone in grado di spostarsi autonomamente o che per motivi di lavoro gravitano nella zona del Legnaghese, sono stati presi in deroga dal dottor Sawas. Il quale, però, oltre a non poter ancora aumentare il suo massimale a 1.200 pazienti, come previsto circa un mese fa dalla Regione per coloro che come lui sono al secondo anno del corso di triennale della Scuola di formazione specifica in medicina generale, non può prendersi in carico altri assistiti residenti a Terrazzo. Soprattutto in considerazione del fatto che nei prossimi mesi a Porto sono previsti nuovi pensionamenti di medici di base. Qualche altro residente, sempre tra coloro che hanno la possibilità di spostarsi dal apese, ha scelto dottori di famiglia a Minerbe e nella stessa Porto. Per chi invece è rimasto senza assistenza i problemi non sono pochi, tanto che in queste due settimane sono arrivate, sia agli uffici comunali che alla farmacia del paese, parecchie di segnalazioni.

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Il sindaco «La situazione è complessa», spiega Simone Zamboni, «ma in accordo con il dottor Claudio Coppo, nuovo direttore dell'unità Cure Primarie Distretto 3 Pianura Veronese, abbiamo trovato una soluzione emergenziale momentanea. Man mano che ci vengono evidenziate criticità, provvediamo subito a comunicarle all'Ulss 9 Scaligera, la quale, a sua volta si attiva per individuare immediatamente un medico che possa assistere questi pazienti». «Si tratta comunque di un intervento provvisorio, che mi auguro possa essere superato già tra un paio di settimane», prosegue il primo cittadino, « quando a Terrazzo potrebbe prendere servizio, anche se sempre con incarico provvisorio, un nuovo medico: un professionista, già resosi disponibile, per il quale l'Ulss sta cercando di individuare il contratto più adatto».

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Le soluzioni Parallelamente a questa novità, pur non ancora definita, il sindaco, sempre di concerto con l'Ulss 9, sta lavorando anche su un altro fronte. L'ipotesi sul tavolo coinvolgerebbe una dottoressa di origini straniere che tra qualche mese potrebbe addirittura assumere un incarico definitivo nel paese della mela. «Abbiamo in programma un colloquio con lei la prossima settimana», anticipa Zamboni, «e se tutto andrà bene e le questioni, anche di carattere pratico, si risolveranno, potremo finalmente trovarci di fronte ad una svolta». In ogni caso, un altro spiraglio verso una soluzione, per il sindaco potrebbe arrivare dal ritorno di Terrazzo - dato da molti quasi per scontato - nell'ambito territoriale di Porto di Legnago. Se così fosse, l'ipotesi che un medico operante nella frazione legnaghese possa decidere di aprire un secondo ambulatorio nel Comune limitrofo sarebbe infatti più che plausibile. «Nonostante i diversi spiragli che si stanno aprendo», conclude il primo cittadino, «il mio primo pensiero, in attesa di una soluzione, rimangono comunque gli anziani e i fragili. Come ho ribadito ai dirigenti dell'Ulss 9, occorre l'impegno di tutti per far sì che, in attesa dell'arrivo di un nuovo medico di base, queste persone non vadano incontro a problemi ancora più gravi».

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