Lacrime e commozione oggi pomeriggio, sabato 16 febbraio, nella chiesa parrocchiale di Villa Bartolomea dove una folla immensa ha salutato per l’ultima volta Federica Ghirelli e la sua piccola Emma, una accanto all'altra in un unico feretro.
Tante le persone che hanno voluto stringersi ai familiari dell'ingegnere biomedico deceduta a 37 anni lo scorso 1 febbraio nella Terapia intensiva del Polo Confortini di Verona, il giorno dopo aver partorito all’ospedale di Legnago la sua piccola Emma, purtroppo nata morta.
In particolare al marito della giovane, Elia Oliviero e ai genitori Mariano e Luciana. Alla cerimonia, in segno di vicinanza da parte di due comunità in lutto, erano presenti con la fascia tricolore Andrea Tuzza, sindaco di Villa Bartolomea, e Gian Paolo Lovato, primo cittadino di Montagnana (Padova), comune d’origine del marito di Federica, da dove oltre a diversi parenti sono arrivati anche molti amici.
Centinaia di fedeli, con i volti tirati, hanno riempito la navata dell’edificio e la cappella laterale fin da oltre mezz’ora prima dell’inizio della cerimonia funebre, presieduta dal parroco don Alessio Lucchini e concelebrata da altri sette sacerdoti. Al termine, il saluto alla mamma e alla sua piccola bambina unite per sempre in un abbraccio eterno, si è sciolto in un lungo, commosso applauso sul sagrato accompagnato dal lancio in cielo di palloncini bianchi e rosa.
«Di Federica si possono dire tante cose belle», ha detto il sindaco Tuzza al termine delle esequie, « ma ciò che soprattutto la distingueva era la volontà, avuta fin da piccola, di realizzare la propria vita costruendola attorno ai valori nei quali credeva e che ha poi condiviso con Elia. È stata una donna straordinaria, che ha voluto e saputo tessere relazioni».
L'autopsia e il nullaosta per il funerale
Al termine dell’autopsia eseguita su madre e figlia all'Istituto di Medicina legale del Policlinico di Borgo Roma a Verona, il 15 febbraio è arrivato il nulla osta per la sepoltura di Federica Ghirelli, l'ingegnere biomedico di Villa Bartolomea deceduta a 37 anni lo scorso 1 febbraio nella Terapia intensiva del Polo Confortini di Verona, il giorno dopo aver partorito all'ospedale di Legnago la sua piccola Emma, nata morta.
Mentre in Procura è stato aperto un fascicolo per l'ipotesi di omicidio colposo nei confronti di 15 medici in servizio nei due ospedali che hanno accolto Federica, i familiari, distrutti da un dolore senza fine, hanno potuto dunque predisporre l'ultimo saluto a mamma e bimba.
I funerali oggi, 17 febbraio, alle 15, nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, dove ieri sera si è svolta una veglia di preghiera. Al posto dei fiori, la famiglia ha chiesto eventuali offerte da devolvere al Centro aiuto vita di Legnago.
In accordo con il marito e i genitori di Federica, il sindaco Andrea Tuzza ha deciso di non proclamare il lutto cittadino, come ipotizzato il giorno dopo la tragedia, ma solo la chiusura, in coincidenza delle esequie, degli edifici pubblici solitamente aperti anche il sabato, cioè Villa Ghedini ed il Centro Romano.
In attesa della celebrazione, un momento di grande commozione si è avuto nella chiesa di San Bartolomeo la sera del 10 febbraio, durante la tappa del festival dei cori organizzato per la 46esima Giornata della Vita dal Centro aiuto vita di Legnago.
«Abbiamo ricordato con una preghiera particolare», riferisce il parroco, don Alessio Lucchini, «una mamma speciale come Federica, «che è stata a lungo impegnata come corista qui in parrocchia, rimanendo poi vicina a questa realtà».
Un biglietto o una preghiera per la famiglia
Sempre nella chiesa del capoluogo, già da giorni ha preso il via un'iniziativa di vicinanza ai familiari della 37enne e della piccola Emma. Nella nicchia dedicata a San Paolo VI, chiunque lo desidera può infatti scrivere un pensiero o una preghiera su dei fogli da inserire in una cassetta chiusa, che verrà poi consegnata al marito e ai genitori di Federica.
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