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Legnago

Dopo una vita come badante, Alberto corona il suo sogno e apre un bar

La storia di Larbi Alberto Khazar, che oggi inaugura il suo locale a Legnago
Larbi Alberto Khazar
Larbi Alberto Khazar
Larbi Alberto Khazar
Larbi Alberto Khazar

Quando è arrivato in Italia 23 anni fa era poco più di un ragazzo che aveva lasciato il Marocco, suo Paese d’origine, alla ricerca di un futuro migliore. Con umiltà, determinazione e tanta voglia di imparare è riuscito a farsi strada. Ma soprattutto non si è mai arreso. Ed ora, un mese dopo il suo cinquantesimo compleanno, Larbi Alberto Khazar, un passato prima da maggiordomo e poi come assistente di anziani, ha finalmente coronato il sogno di sempre: aprire un'attività tutta sua


Da badante a barista

Il momento tanto atteso arriverà oggi, alle 15, in via Terranegra, nell'omonimo quartiere di destra Adige a Legnago, dove Alberto, come tutti lo chiamano, inaugurerà, con tanto di taglio del nastro da parte del sindaco Graziano Lorenzetti, il «Bar Code», caffetteria e street food. Dimostrando che, al di là dei pregiudizi, le storie di riscatto e di integrazione esistono, abbattono muri e costruiscono perfino solidi legami di amicizia.

Eppure agli inizi degli anni Duemila per Larbi la vita sembrava tutta in salita. Nel 1997 si era laureato in Economia nella sua Casablanca e poco dopo, sempre in Marocco, aveva aperto un paio di locali, tra cui una palestra. Le cose però non erano andate bene, forse anche per l'inesperienza.

«Ero molto demoralizzato», racconta Larbi Alberto, «per cui ho deciso di andarmene dal Marocco. Volevo ricominciare la mia vita altrove, contando solo sulle mie forze senza l'aiuto dei miei genitori. Così, dopo aver ottenuto il visto, ho raggiunto prima la Spagna e la Francia, dove sono rimasto però per poco tempo, e poi l'Italia, un posto di cui mi sono innamorato subito per la bellezza delle città, per la cultura che si respira, per il cibo e per la moda».

Larbi Alberto Khazar dietro il bancone del suo bar
Larbi Alberto Khazar dietro il bancone del suo bar


L’arrivo in Italia 

Per un paio d'anni, Larbi Alberto vive a Modena insieme ad uno zio, poi trova un lavoro a Mantova da una signora molto benestante che lo assume come maggiordomo e lo sprona ad imparare bene la lingua italiana.

«Ero il suo uomo di fiducia», rivela il 50enne, «ma anche un po' la sua compagnia. Mi ha aiutato in tutto, tanto che proprio grazie ai suoi consigli mi sono iscritto ad una scuola d'italiano per stranieri e poco dopo sono anche diventato mediatore interculturale. Quando la signora è scomparsa, mi sono dato da fare per cercarmi altri lavori. Ed è allora che ho iniziato ad occuparmi di assistenza agli anziani, frequentando anche corsi di primo soccorso ed altre attività simili». Per diversi anni, Larbi, che nel frattempo i figli di un anziano al quale faceva da «badante» ribattezzano come Alberto, diventa il prezioso sostegno di tante persone non più autosufficienti. Si appoggia ad un'agenzia del settore e da Mantova, sempre più spesso, si ritrova ad assistere anziani a Verona e in Valpolicella.

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In città

Finché un giorno del 2021 arriva a Legnago per assistere in casa un ex dirigente d'azienda. «Una persona davvero speciale», riferisce Larbi Alberto, «che mi assunse, sempre come "badante". Tra noi è nata subito una grande amicizia. Quando gli ho detto di aver trovato il locale che avevo sempre sognato è stato lui il primo ad incoraggiarmi. Ed ora condivide con me tutta la gioia per questa nuova avventura».

Una terza vita che, dopo mesi di ristrutturazione e corsi di ristorazione per conseguire la licenza, per Larbi Alberto inizia per l'appunto oggi. «L'emozione è fortissima», confessa il neo barista, «perché un locale così è stato il mio sogno fin da ragazzo. Erano anni che mi mettevo da parte un po' di denaro. Ci ho creduto, grazie anche alla fiducia delle belle persone che mi hanno accolto come un figlio».

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Elisabetta Papa

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