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incontro al cotta di legnago

Giovanni Rana e Tracy, la «ricetta» per gli studenti: «Non smettete mai di sognare. E puntate sulla curiosità»

«Inseguite i vostri sogni»: l’invito agli studenti dell’imprenditore nato nella Bassa e della giovane chef Tracy Eboigbodin
Incontro a scuola Tracy Eboigbodin con Giovanni Rana (Dienne)
Incontro a scuola Tracy Eboigbodin con Giovanni Rana (Dienne)
Giovanni Rana al Cotta di Legnago (Dienne)

«Cari ragazzi non dovete mai smettere di sognare. Io sono sempre stato un sognatore e lo sono tuttora. E se sono passato dal fare il pane all’essere uno degli uomini più conosciuti d’Italia lo devo anche a questo».

Impegno, sacrifici, capacità di guardare avanti, ma soprattutto di inseguire i propri sogni. È la ricetta del re dei tortellini e della pasta fresca Giovanni Rana, presidente e fondatore dell’omonimo Pastificio, che ieri mattina, 26 settembre, nell’aula magna del liceo Cotta di Porto è stato l’ospite d’eccezione assieme a Tracy Eboigbodin, vincitrice dell’edizione 2022 di MasterChef Italia, di un incontro organizzato dall’istituto con il circolo Pianura veronese dell’associazione Veronesi nel mondo. Obiettivo, come detto dal presidente Claudio Valente, trasmettere ai giovani «come la Pianura è una zona che ha sempre prodotto eccellenze. E i due protagonisti dell’evento ne sono un esempio, uno stimolo per credere nel nostro territorio».

Da garzone ad industriale

A catalizzare subito l’attenzione dei 250 liceali è stato proprio il cavalier Rana, che dei Veronesi nel mondo è presidente onorario. Con semplicità e simpatia, l’imprenditore ha ripercorso le tappe della sua vita: dagli esordi come garzone nel panificio dei fratelli maggiori a San Giovanni Lupatoto al sogno, per l’appunto, di abbandonare il pane «per mettere le mani in pasta», dal primo laboratorio artigianale alla prima industria, creata sempre a San Giovanni, dove tuttora ha sede il quartier generale di un’azienda di successo, che da una dozzina di anni è sbarcata anche in America. «Ho sempre avuto tanta voglia di imparare», ha spiegato Rana, che si è detto orgoglioso di essere della Bassa, «e via via sono riuscito ad ingrandirmi. A un certo punto, le cose andavano così bene che alcuni colossi, tra cui Kraft e Barilla, mi proposero l’acquisto di quote dell’azienda. Mi corteggiavano tutti. Naturalmente rifiutai».

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Pubblicità e cinema

Ed è proprio da quel momento che Rana decide di metterci la faccia. «Ad un certo punto», ha riferito, «ebbi l’idea di presentarmi direttamente ai consumatori. La gente ha bisogno di sicurezza e gli spot televisivi riuscivano a trasmetterla. Da allora ne ho fatto tantissimi e tuttora proseguo, anche se con ritmi minori». Dal pane alla pasta fino ai set pubblicitari, ma non solo. «Mi hanno chiesto perfino di fare l’attore nei cinepanettoni, ma non ne ho mai voluto sapere», ha svelato l’imprenditore, «mentre avevo accettato con entusiasmo una piccola parte che mi aveva proposto Franco Zeffirelli per il sequel negli anni Duemila del suo film su San Francesco. Avrei dovuto interpretare il Papa. Poi, purtroppo, il grande regista si ammalò e non se ne fece più nulla».

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Fiducia ai giovani

L’industriale ha osservato: «Oggi va tutto veloce, occorre sempre guardare avanti. In questo i giovani hanno un ruolo fondamentale. Io di bravi nella mia azienda ne ho sempre trovati. I ragazzi di oggi, se vogliono, possono fare tanto e rimanere qui in Italia. Ma è fondamentale che si specializzino».

Poi un apprezzamento per il ruolo delle donne in azienda. «Sono un femminista convinto», ha confidato, «e a mio avviso le donne hanno intuizioni e idee che un uomo nemmeno si immagina. Mi piacerebbe avere il loro cervello almeno per mezz’ora al giorno. Mi accontenterei di questo».

E proprio una donna, cioè Tracy Eboigbodin che dalla Nigeria è arrivata giovanissima nella Pianura veronese, riuscendo ad affermarsi con tenacia e coraggio nel campo degli chef, è un altro esempio a cui guardare. Oltre che uno stimolo per intraprendere una carriera in un settore in espansione come quello della ristorazione. «Avevo 16 anni quando sono giunta in Italia e non sapevo nemmeno una parola d’italiano», ha raccontato Tracy, «ma non mi sono persa d’animo. Volevo studiare, conoscere il territorio. E la curiosità che ho sempre avuto mi ha aiutata. Così, a poco a poco, il mio lavoro da necessità è diventato passione. Masterchef è stata una svolta. Volevo andare oltre. Sono felice, ma non mi stanco mai di imparare».

Ma Rana che piatto predilige? «Il risotto, ma mi piacciono pure i tortellini», ha chiosato Rana con la sua risata contagiosa. 

Giovanni Rana al Cotta di Legnago (Dienne)

Elisabetta Papa

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