L’ha perseguitata e minacciata per mesi, inseguendola in auto, appostandosi davanti all’abitazione dove vive con i suoi tre figli e tempestandola di messaggi intrisi di dichiarazioni d’amore e richieste di incontri. Arrivando persino, nel dicembre del 2022, ad incendiarle la macchina, prima di continuare a manifestare il suo amore malato, diventato ormai una vera e propria ossessione, una volta riconquistata la libertà lo scorso settembre dopo una serie di provvedimenti cautelari disposti a suo carico dal giudice proprio per tutelare la donna vittima delle sue morbose attenzioni.
E tutto perchè la cinquantenne, residente in un paese della Bassa, aveva interrotto da tempo una relazione diventata asfissiante. Una storia che la donna non aveva nessuna intenzione di riprendere con quell’uomo geloso e possessivo, che non si accontentava di una semplice amicizia. E che, con il passare delle settimane, ha reso la vita impossibile all’ex compagna, costretta a cambiare addirittura le sue abitudini.
La denuncia
La sequenza allarmante dei comportamenti opprimenti messi in atto da un 55enne residente nella Bassa padovana, che sono via via degenerati nello stalking, ha procurato alla cinquantenne un perdurante stato d’ansia in grado di toglierle il sonno. Fino a stremarla e farla temere per la sua incolumità.
E così, ormai esasperata, si è rivolta ai primi di febbraio sia ai carabinieri di Minerbe (la stazione non si trova nel Comune di residenza della signora ndr) sia a quelli del paese della provincia confinante dove vive il 55enne, per segnalare l’incubo in cui era precipitata. E sempre per colpa dell’ex compagno, che dopo essere stato sottoposto al divieto di avvicinamento alla donna ed essere finito prima in carcere e poi ai domiciliari a seguito dell’incendio appiccato all’utilitaria della signora, non voleva saperne di rinunciare a lei.
Tuttavia, nei primi contatti con i militari la cinquantenne, fin troppo compassionevole, non intendeva denunciare l’ex compagno anche per timore di ritorsioni. Ma solo fare in modo che venisse aiutato con un adeguato sostegno sociale e psicologico. La situazione è però degenerata in pochi giorni visto che la donna si è ritrovata l’uomo fuori dal posto di lavoro quando non la inseguiva in auto al punto da indurla a farsi prelevare a casa dalla navetta aziendale per non imbattersi in lui.
Leggi ancheFalsi profili «hot» col nome della vicina, sputi nelle aree comuni e rifiuti in giardino: inquilino stalker in tribunale
L’ordinanza e l’arresto
L’episodio che ha fatto tracimare il vaso di una sopportazione giunta al culmine risale alla sera dello scorso 19 febbraio quando la donna si ritrovò di nuovo l’ex compagno appostato sotto casa. L’intervento dei carabinieri di Legnago riportò la tranquillità in famiglia ma il giorno successivo la signora, ferita nell’anima ma mai vittima di violenza fisiche da parte dello stalker, si recò in caserma per formalizzare una denuncia per atti persecutori.
E a distanza di qualche giorno è finito un calvario che ha restituito la serenità alla mamma della Bassa e ai suoi tre figli. Sono scattate infatti le indagini dei militari di Minerbe che, sulla scorta delle testimonianze e degli elementi raccolti in cui sono comprese anche 280 pagine di messaggi WhatsApp e Messenger inviati alla donna in pochi mesi, si sono tradotte nell’ennesima misura cautelare nei confronti dell’innamorato molesto.
Il gip Maria Cecilia Vitolla della Procura di Verona, su richiesta del pm Mauro Leo Tenaglia, ha firmato l’ordinanza che ha riportato in carcere il 55enne che non si rassegnava a rinunciare ad un sentimento non più ricambiato.
Leggi anchePerseguita una 37enne e cerca di entrare in casa: stalker arrestato