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Il rogo di Arbizzano

Incendio alla Coati, pulizia strade e rifiuti nell’area artigianale attorno al salumificio

Lento ritorno alla normalità nella zona funestata dal devastante incendio. Sono 25mila i metri quadrati di capannoni da bonificare
Ancora fumo in Valpolicella (Noro e vigili del fuoco)

Pulizia e raccolta rifiuti in primo piano, ad Arbizzano, nell’area artigianale attorno al salumificio Coati andato in fumo. Per tornare pian piano alla normalità, nel limite del possibile dato l’enorme sito bruciato - 25mila metri quadrati di capannoni - da bonificare.

Oggi, venerdì 17 febbraio, il Comune di Negrar di Valpolicella ha programmato uno spazzamento straordinario nelle strade di questa zona. Inoltre, dato che la raccolta porta a porta nelle vie limitrofe allo stabilimento di Coati è stata sospesa per proteggere la salute degli operatori Serit, stamattina è a disposizione un punto di ritiro della frazione umida nel parcheggio degli impianti sportivi.

Ancora chiuso fino a domani compreso, sabato 18 febbraio, l’ecocentro di Arbizzano a due passi da dove è divampato l’incendio giovedì scorso. (Camilla Madinelli)

14 febbraio 2023

Si tenta di tornare pian piano alla normalità, almeno dal punto viabilistico, ad Arbizzano nella zona artigianale funestata dal devastante incendio al Salumificio Coati.

Da stasera, 14 febbraio, viene riaperta alla circolazione via del Lavoro, strada di collegamento per le ditte della zona e perpendicolare a via Leonardo da Vinci su cui si affacciava l'ingresso del grande salumificio. Quest'ultima rimane ancora chiusa, per ragioni di sicurezza.

Gli agenti della polizia locale di Negrar di Valpolicella sono stati sul posto, oggi pomeriggio, per rimuovere alcune transenne e riaprire via del Lavoro.

Inoltre, sempre oggi i volontari della Protezione civile hanno iniziato a rimuovere le torri faro portate sul posto per garantire nei giorni scorsi l'illuminazione negli orari notturni ai vigili del fuoco impegnati in spegnimenti, demolizioni e altre operazioni di messa in sicurezza di ciò che rimane dell'azienda alimentare. (Camilla Madinelli)

 

13 febbraio 2023

Aggiornamento ore 18

Come segnalato dall'Ulss9, le ultime analisi Arpav effettuate oggi, 13 febbraio, hanno rilevato una situazione notevolmente migliorata, data la forte riduzione delle emissioni in atmosfera delle sostanze oggetto di analisi a seguito della quasi totale risoluzione dell'incendio.

La situazione non è tale da rendere necessario un ulteriore prolungamento delle disposizioni adottate in precedenza. Pertanto l’ordinanza comunale, in scadenza alle 24 di oggi, non verrà rinnovata. Domani le scuole riapriranno regolarmente a Parona e Negrar.

Si raccomanda solo, da parte di chi sosta o transita all'aperto nelle immediate vicinanze del sito, l'utilizzo di mascherine ffp2.

 

Aggiornamento ore 17.30 (di Camilla Madinelli)

Riaprono domani, martedì 14 febbraio, le scuole di Santa Maria e Arbizzano, nel territorio del Comune di Negrar di Valpolicella, mentre dovrebbe arrivare a breve l'ufficialità anche per quelle di Parona, frazione del Comune di Verona.

La decisione è stata presa dal sindaco, Roberto Grison, di concerto con il limitrofo Comune di Verona e in seguito agli ultimi esiti dei monitoraggi sulla qualità dell'aria eseguiti da Arpav in prossimità dei plessi scolastici di Santa Maria e Arbizzano e di Parona per il Comune di Verona.

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La nota del sindaco di Negrar

«L'Ulss 9, valutando i dati strumentali trasmessi da Arpav, rileva un netto miglioramento dei parametri analizzati», spiega il primo cittadino in una nota. «In particolare, la presenza di polveri (Pm10 e Pm2.5) è diminuita rispetto ai valori rilevati nella giornata di ieri, domenica 12 febbraio, mentre gli altri inquinanti esaminati sono sotto la soglia di rilevazione».

A questo punto, sostiene Grison con un sospiro di sollievo, «non è necessario emettere provvedimenti per una ulteriore giornata di sospensione dell'attività scolastica né limitare la vita sociale».

La precauzione suggerita, però, a chi sosta o transita all'aperto vicino al luogo dell'incendio è sempre la stessa: indossare mascherine modello Ffp2. Le immagini terribili dell'enorme nube nera che si alzava dallo stabilimento alimentare, visibile a decine di chilometri di distanza, è ancora lì. Davanti agli occhi di molti.

Come sono ancora lì, e tardano ad andarsene, problemi respiratori, mal di di testa e occhi lacrimanti in chi vive nei paesi vicino all'area artigianale di Arbizzano. Anche perché il fumo ha continuato ad alzarsi per giorni, fino a oggi, a causa di alcuni focolai. 

12 febbraio

Aggiornamento ore 18.45

Anche il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, ha firmato l'ordinanza che prevede scuole chiuse, domani lunedì 13 febbraio, nella frazione di Parona.

«Come segnalato dall'Ulss 9», vi si legge, «le ultime analisi Arpav effettuate questa mattina e pervenute nel pomeriggio di oggi hanno rilevato elevate concentrazioni di polveri sottili compatibili con la continua immissione di inquinanti in atmosfera associata a condizioni metereologiche stabili e pertanto non favorevoli. Ciò premesso, a scopo precauzionale si ritiene opportuno che vengano ribadite le raccomandazioni indicate nelle precedenti note, con particolare riferimento al non stazionare in maniera continuativa all'aperto, alla sospensione delle attività all'aperto per ulteriori 24 ore nel raggio di almeno 1,5 km dal sito. Inoltre, in considerazione del fatto che tuttora permangono un paio di focolai attivi che determinano l'immissione di inquinanti in atmosfera e la ricaduta dei fumi emessi dall'incendio, è opportuno che anche l'attività presso le scuole di ogni ordine e grado di Parona e di Arbizzano, venga sospesa, data l'impossibilità di attuare all'interno delle aule un ricambio di aria naturale».

L'ordinanza prevede anche l'utilizzo «all’aperto, nel sopra indicato raggio dall’incendio, le mascherine Ffp2 e a lavare con particolare cura con acqua corrente la frutta e la verdura prima del consumo alimentare».

 

 

Aggiornamento ore 18.15 (di Camilla Madinelli)

Il sindaco di Negrar, Roberto Grison, ha firmato l'ordinanza secondo la quale domani, lunedì 13 febbraio, ordina di sospendere  «l'attività presso le scuole di ogni ordine e grado nelle frazioni di Arbizzano e Santa Maria data l'impossibilità di attuare all'interno delle aule un ricambio d'aria naturale». Troppo elevate, infatti, le polveri sottili rivelate negli ultimi monitoraggi a ridosso delle scuole che si trovano molto vicine, in linea d'aria, al Salumificio Coati andato letteralmente in fumo e di cui non rimangono che grovigli di lamiere, macchinari, fili o tubi.

 

Aggiornamento ore 17.45 (di Ilaria Noro)

Domani, lunedì 13 febbraio, scuole chiuse ad Arbizzano e Parona. Manca ancora l'ufficialità, ma la nota diramata dall'Ulss 9 Scaligera questo pomeriggio non lascerebbe spazio per altre decisioni e i sindaci starebbero per firmare l'ordinanza proprio in questi minuti, non è ancora chiaro se per la sola giornata di domani.

«Le ultime analisi Arpav effettuate questa mattina e pervenute nel pomeriggio di oggi, 12 febbraio, hanno rilevato elevate concentrazioni di polveri sottili compatibili con la continua immissione di inquinanti in atmosfera associata a condizioni meteorologiche stabili e pertanto favorevoli. Ciò premesso, a scopo precauzionale si ritiene opportuno che vengano ribadite le raccomandazioni indicate nelle precedenti note, con particolare riferimento al non stazionare in maniera continuativa all'aperto, alla sospensione delle attività all'aperto per ulteriori 24 ore nel raggio di almeno 1,5 chilometri dal sito». 

«Inoltre», prosegue la nota, «in considerazione del fatto che tuttora permangono un paio di focolai attivi che determinano l'immissione di inquinanti in atmosfera e la ricaduta dei fumi emessi dall'incendio, è opportuno che anche l'attività preso le scuole di ogni ordine e grado di parona e di Arbizzano venga sospesa, data l'impossibilità di attuare all'interno delle aule un ricambio di aria naturale».

 

Aggiornamento 12 febbraio (di Chiara Tajoli)

L’aria ancora satura dell’odore del fumo. Brandelli di materiale carbonizzato che piovono dal cielo sulle case di Montericco. E un vertice che potrebbe decidere le sorti di aziende e scuole a partire da domani. La giornata di ieri è stata un susseguirsi di verifiche, controlli, vertici. Sui prati di alcune abitazioni sono stati trovati resti di materiale annerito, caduti dalla colonna di fumo denso che si è alzato dal salumificio Coati di Arbizzano e ha invaso anche la località che si trova a 250 metri d’altezza e a un chilometro e mezzo in linea d’aria dal rogo. «Sul prato ho trovato alcuni pezzi neri, lunghi una quindicina di centimetri», racconta un residente. «Non capivo cosa fossero. Poi, avvicinandomi, ho visto che erano brandelli bruciati e li ho collegati al rogo del salumificio. Li ho trovati sull’erba davanti alla porta di casa. Ce ne saranno sicuramente altri, ma andrò a vedere appena l’aria diventerà respirabile. Per ora resto chiuso in casa».

Più o meno alla stessa ora, in municipio, a Negrar,Comune, vigili del fuoco, tecnici Arpav, carabinieri e azienda Coati si riunivano per un vertice voluto e coordinato il prefetto, Donato Cafagna. Per fare il punto sul lavoro ancora in corso da parte dei pompieri tra le macerie del salumificio bruciato dalle fiamme ad Arbizzano, sugli esiti dei monitoraggi delle eventuali sostanze inquinanti nell’aria, sulle azioni da confermare o intraprendere ex novo per garantire la sicurezza ambientale e sanitaria. In particolare, oggi si dovrà decidere sulle aperture o meno delle aziende limitrofe alla Coati e sulle misure da adottare per le scuole. Alunni ancora barricati nelle aule, con mascherine Ffp2 e finestre chiuse? Oppure qualche giorno di sospensione dalle lezioni? «Dobbiamo capire, in base soprattutto alle rilevazioni atmosferiche, se sussistono le condizioni per confermare le ordinanze o se servono ulteriori provvedimenti», spiega il sindaco di Negrar, Roberto Grison. «Fino a sabato sera i dati dei monitoraggi erano confortanti, ma le decisioni saranno prese domani (oggi per chi legge, ndr)». Sulla questione, l’Arpav ha confermato che non si ravvisano «tuttora elementi tali da far ritenere che vi sia un aumento di rischio sanitario per la popolazione». E aggiunge: «Appare comunque opportuno sottolineare la necessità di non stazionare in maniera continuava all’aperto nel raggio di 500 metri dal sito»; opportuno anche usare le mascherine, tenere le finestre chiuse e non fare attività fisica nel raggio di un chilometro e mezzo. L’odore di plastica bruciata non ha mai lasciato la zona di Montericco. «Impossibile stare all’aperto», commenta una residente. «L’aria puzza, ha un odore insopportabile. È così da giovedì scorso. Non c’è vento e il fumo ristagna: c’è sempre una foschia, una nebbiolina innaturale che oscura il sole e fa bruciare anche gli occhi. Sembra impossibile che il salumificio bruci ancora», aggiunge. «Sicuramente avranno fatto il possibile per spegnere l’incendio, ma è incredibile che ci sia ancora la colonna di fumo dopo tutto questo tempo. Io e mio marito siamo chiusi in casa da giovedì. Ogni tanto mettiamo fuori il naso dalla finestra sperando che la puzza se ne sia andata, ma per ora niente da fare. Non possiamo neanche cambiare l’aria nelle stanze. Per sicurezza abbiamo chiuso il foro di aerazione della cucina e sigillato il camino, ma è impossibile evitare che la puzza entri. Se qui è così, figuriamoci nelle case vicine al salumificio. Non so come facciano, poveretti...». I residenti di Montericco, in questi giorni, hanno continuato a scambiarsi informazioni via Whatsapp, inoltrandosi gli avvisi del Comune di Negrar, le ultime notizie sullo spegnimento del rogo e interrogandosi sulle cause e sulle responsabilità dell’incendio. Aggiunge un’altra residente: «Giovedì pomeriggio mi ha telefonato una vicina per dirmi di chiudermi in casa e di non aprire le finestre perché aveva ricevuto una telefonata da sua figlia che l’aveva avvertita che c’era il rogo e l’aria poteva essere inquinata. Mio marito, però, era fuori a fare una passeggiata e mi sono preoccupata, perché ho iniziato a sentire odore di bruciato e lui non rincasava all’orario in cui è solito tornare. Infatti si era fermato a fare le foto alla colonna di fumo che si è trovato davanti all’improvviso». E aggiunge: «Siamo stati abituati dalla pandemia a stare in casa e per qualche giorno si può portare pazienza. Il mio sogno adesso è di poter riaprire le finestre e respirare aria pulita». Per i pompieri continua il tour de force per venire a capo di «un incendio non ordinario, per dimensioni e conseguenze che interessano un ampio territorio», sottolinea il comandante provinciale dei vigili del fuoco, Luigi Giudice. «Lo spegnimento degli ultimi focolai richiede operazioni complesse a causa del materiale crollato e di quello che potrebbe cadere», continua. «Si è formato un groviglio inestricabile in cui le operazioni sono molto difficili». Collaborativa e a disposizione la ditta Coati, che pure ha partecipato al vertice. In prima linea anche il prefetto Cafagna. «Lo ringraziamo per l’attenzione che sta riservando al nostro territorio», conclude Grison.

 

Aggiornamento ore 22

È stata rimandata di una settimana la festa per il “Carnevale 2023” ad Arbizzano, ad Arbizzano, a causa dell’incendio in zona industriale che ha distrutto il salumificio Coati. Dunque, l’appuntamento per bambini, famiglie, non si svolgerà domenica 12 febbraio come da programmi iniziali ma domenica 19. Il ritrovo sarà sempre alle 14 in piazza a Novare. Alle 15 sfilata fino alla chiesa parrocchiale, dove ci saranno la presentazione mascherine, animazione e giochi. Organizza il Comitato S-ciapa soche con il patrocinio del Comune di Negrar di Valpolicella e la collaborazione del gruppo “La Giandara”.

L’Università del tempo libero di Negrar ha sospeso i corsi e le iniziative di questi giorni, rimandando qualche appuntamento. Altri eventi in programma tra giovedì sera e venerdì ad Arbizzano e Parona, come concerti musicali e conferenze, sono stati annullati. Iniziative sospese in questi giorni e rimandante, in particolare, alla Casa del Musicista da Ferrarin Pianoforti, in zona industriale ad Arbizzano, vicinissimo al luogo del rogo. Camilla Madinelli

 

Aggiornamento 11 febbraio ore 21

In riferimento alla presenza di fumi nell’aria provocati dall’incendio divampato venerdì pomeriggio al Salumificio Coati di Arbizzano, l’ULSS 9 informa che i risultati delle misure effettuate dall'’ARPAV, permettono di confermare che non si ravvisano tuttora elementi tali da far ritenere che vi sia un aumento di rischio sanitario per la popolazione.

In una nota il comune di Verona ribadisce «l’opportunità di mantenere le precauzioni suggerite in precedenza (non fare attività all'aperta, mantenere chiuse le finestre e utilizzare le mascherine FFP2) , con particolare riferimento all’area circostante il sito in oggetto entro un raggio di 1,5 km, anche alla luce dei buoni risultati derivanti dai campionamenti speditivi eseguiti alla rotonda fra via Preare e lungadige Attiraglio alle ore 11.30, che hanno mostrato concentrazioni di inquinanti inferiori al limite di rilevabilità ed il PM10 è pari a circa 40 ug/m3. Appare comunque opportuno sottolineare la necessità di non stazionare in maniera continuava all’aperto nel raggio di 500 m dal sito. Resta salva la raccomandazione del lavaggio accurato delle verdure e della frutta eventualmente provenienti dalla zona di ricaduta del fumo derivante dall'evento in oggetto. Seguiranno ulteriori indicazioni in merito alle elevate concentrazioni (dato l’evento tuttora in corso) di polveri sottili presso le scuole di Arbizzano e Parona».

 

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Aggiornamento ore 19

Proseguono le operazioni dei vigili del fuoco per lo spegnimento dell’incendio. Le squadre al lavoro presenti oggi con 32 vigili del fuoco e numerosi automezzi antincendio sono al lavoro per spegnere tre focolai ancora presenti in punti diversi della struttura. Focolai di difficile spegnimento e raggiungimento in quanto posti sotto lamiere e detriti con il rischio di crollo delle parti circostanti.

Gli specialisti vigili del fuoco del nucleo NBCR (Nucleare Biologico Chimico Radiologico) di Mestre hanno messo in sicurezza l’impianto di ammoniaca dello stabilimento. Nel pomeriggio in azione anche l’elicottero Drago 148 del reparto volo di Venezia che ha eseguito una serie di lanci sui focolai meno raggiungibili da terra. Gli specialisti SAPR (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto) hanno effettuato dei rilievi video anche con le termocamere per individuare altri eventuali focolai oltre quelli noti posti sotto le macerie.

 

Aggiornamento ore 18

A scopo precauzionale e su indicazione dell’ULSS9, il comune di Verona raccomanda di sospendere le attività all’aperto. Si consiglia di evitare di stazionare in prossimità delle aree interessate dall’incendio e mantenere chiuse le finestre di abitazioni e luoghi di lavoro in presenza di fumi persistenti e maleodoranti fino alle 24 di domani, sabato 11 febbraio, entro 5 km dall’incendio (il salumificio dista circa 7 chilometri dal centro di Verona).

Si raccomanda inoltre l’utilizzo di mascherine FFP2 all’aperto e di lavare accuratamente la frutta e la verdura provenienti dalla zona di ricaduta del fumo derivante dall’evento.

Stando all’ultimo bollettino di ARPAV risulta che in mattinata la nube si è spostata verso l'abitato di Arbizzano e sono stati fatti ulteriori controlli sulla qualità dell'aria. Le misure indicative di particolato fine effettuate con strumentazione portatile rivelano un aumento delle concentrazioni di PM10 compatibili con l'evento in atto. Le centraline fisse di monitoraggio della rete di qualità dell'aria di Verona non hanno mostrato variazioni significative dei valori orari con l'eccezione di un leggero incremento della concentrazione di monossido di carbonio presso la centralina di Corso Milano nelle ore 19-24 della sera del 9 febbraio. 

Intanto sull'area i vigili de fuoco, ancora impossibilitati ad entrare, operano con un elicottero che carica l'acqua in Adige.

 

Il salumificio dopo l'incendio (video Marchiori, Pecora, Grimaldi)

 

Aggiornamento ore 15

Il Comune di Negrar di Valpolicella, dove da ieri notte a seguito dell'incendio ad Arbizzano è stata attivata la Centrale operativa di controllo, continua a tenere informati i cittadini tramite i suoi canali web e social. Soprattutto sulle rilevazioni dell'aria da parte di Arpav e sulle misure di prevenzione o precauzione consigliate, date le preoccupazioni di molte persone per la salute. «I dati che ci sono stati comunicati dagli enti competenti fino a stamattina non superano la soglia di allerta, in merito alle concentrazioni di inquinanti nell’aria», afferma il sindaco, Roberto Grison. «Quindi, non ci sono elementi che possano far pensare a un rischio sanitario per la popolazione».

La nube sopra la città (Marchiori)

A scopo precauzionale, però, il Comune raccomanda «la sospensione delle attività all’aperto almeno per le prossime 24 ore, in attesa di ulteriori aggiornamenti, e il lavaggio accurato di verdure o frutta provenienti dalla zona di ricaduta del fumo dell’evento». Da qui la decisione della Coc comunale di sospendere tutte le attività all'aperto. Per cautela, in attesa di nuovi dati dalle rilevazioni in corso. Sospeso dunque anche il mercato di prodotti a chilometro zero a Novare di Arbizzano, che si sarebbero dovuto svolgere domani come ogni sabato mattina. 

 

 

Aggiornamento ore 13

I tecnici Arpav sono intervenuti ieri, allertati dai vigili del fuoco e sono ancora sul posto. «Il calore e la contemporanea presenza della stabilità atmosferica», spiega in una nota Arpav,  «hanno fatto sì che i fumi si alzassero a grandi altezze rimanendo sospesi nell'atmosfera fino ad un chilometro. Ciò ha comportato concentrazioni poco significative di inquinanti a livello del suolo. Sia gli strumenti portatili di Arpav che i campionatori (canisters) hanno rilevato valori al di sotto della soglia di rilevabilità con l'eccezione di basse concentrazioni di benzene toluene e stirene».

Nel corso della notte il pennacchio si è spostato verso l'abitato di Parona e verso la città di Verona: questo ha provocato una nube visibile in lontananza sopra Verona e un odore di bruciato percepibile anche a grande distanza dall'incendio. Stamattina la nube si è spostata verso Arbizzano e sono stati fatti ulteriori controlli sulla qualità dell'aria.

Le misure indicative di particolato fine effettuate con strumentazione portatile rivelano un aumento delle concentrazioni di Pm10 compatibili con l'evento in atto. Le centraline fisse di monitoraggio della rete di qualità dell'aria di Verona non hanno mostrato variazioni significative dei valori orari con l'eccezione di un leggero incremento della concentrazione di monossido di carbonio presso la centralina di Corso Milano nelle ore 19-24 della sera del 9 febbraio. Arpav continua la misura degli inquinanti coordinandosi con il proprio centro meteorologico. 

 

Aggiornamento ore 9.30

Sono ancora in corso, da parte dei vigili del fuoco, le operazioni di spegnimento dell'incendio divampato ieri pomeriggio intorno alle 15 al Salumificio Coati nella zona industriale di Arbizzano. L'aria è impregnata di un odore acre, densa di fumo, irrespirabile. A terra si è depositata fuliggine. Ai lavoratori nelle ditte limitrofe è stato consigliato stamattina, sempre dai vigili del fuoco, di evacuare uffici e capannoni in via precauzionale.

Via Leonardo da Vinci e l'area intorno all'azienda rimangono chiuse al traffico e sul posto per regolare la circolazione ci sono la polizia locale e i carabinieri di Negrar. Questa notte il sindaco di Negrar di Valpolicella e la polizia locale guidata dal comandante Gabriele Furia hanno aperto la Centrale operativa di controllo (Coc) in coordinamento con la protezione civile, i carabinieri, i vigili del fuoco, Arpav e il Servizio Prevenzione dell'Ulss 9. Le analisi dell’aria, fa sapere il Comune, riportano per ora ancora valori entro i limiti di sicurezza per la salute. Ma la situazione è in evoluzione e l’incendio, come dicevamo, non è stato ancora completamente domato.

 

Incendio al salumificio Coati (Grimaldi e Pecora)

 

Nelle aree limitrofe al salumificio il forte odore di bruciato potrà persistere ancora per giorni. Per questo il Comune raccomanda di tenere chiuse le finestre delle abitazioni, degli uffici e di tutti gli stabili, di utilizzare la mascherina FFP2 per gli spostamenti all’aperto e se possibile di ridurli. L'università del tempo libero di Negrar ha sospeso tutte le lezioni e iniziative. Altri eventi in programma ieri sera e oggi ad Arbizzano e Parona sono stati annullati. Anche in alcune aziende agricole di Negrar i titolari hanno preferito tenere in sicurezza al chiuso dell'azienda i lavoratori, evitando di mandarli nei vigneti ed esporli all'aria pesante. Molta preoccupazione serpeggia infine tra chi vive nelle vicinanze e ha figli piccoli. 

 

L'ordinanza del Comune di Verona

A seguito dell’incendio avvenuto al salumificio Coati di Arbizzano, nella zona nord della città, ieri sera è stata firmata questa sera dal sindaco Damiano Tommasi, in via precauzionale, l’ordinanza che obbliga di mantenere le finestre chiuse entro un chilometro dal luogo dell’incidente, di evitare lo stazionamento nelle vicinanze delle aree interessate dall’incendio e di limitare le attività all’aperto. Inoltre, anche la popolazione residente nelle zone limitrofe, anche se oltre un chilometro da Arbizzano, viene invitata alla massima cautela.

 

***

Gli abitati di Parona, Arbizzano ma anche Nassar e zone limitrofe si sono svegliati questa mattina con un'aria irrespirabile. Il fumo, meno denso di ieri, è ancora presente e le condizioni atmosferiche della notte lo hanno spinto verso il basso, facendolo ristagnare insieme alla foschia del mattino.

 

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Le scuole della zona, da Santa Maria di Negrar a Parona, almeno per ora, risultano aperte. In serata ieri, nelle varie chat di classe dei genitori sono girate indicazioni che, seguendo anche quanto scritto nelle ordinanze sindacali firmate ad hoc dai sindaci di Verona e di Negrar di Valpolicella, prevedono ricreazioni solo all'interno dell'edificio, finestre chiuse per tutto il giorno e l'utilizzo di mascherine ffp2.

Tuttavia, considerate le pessime condizioni dell'aria di queste primissime ore della giornata, in molti stanno decidendo di lasciare a casa i propri figli. Chi può li porta lontano anche da casa. E' corsa alle mascherine ffp2, ormai decisamente meno diffuse rispetto ai mesi scorsi, soprattutto tra i più piccoli. L'odore acre del bruciato si sente comunque a chilometri di distanza.

Camilla Madinelli e Ilaria Noro

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