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Apertura stagionale

Sci, ciaspole e slittini: dopo tanti anni, primo avvio «novembrino» delle piste di malga San Giorgio

Tra bimbi al «battesimo» della neve e atleti in allenamento, anche la campionessa fondista Sabina Valbusa: «È sempre un'emozione tornare qui, dove tutto ha avuto inizio per me. Appena ho saputo che era nevicato, sono venuta a San Giorgio».
San Giorgio, apertura della stagione sciistica
San Giorgio, apertura della stagione sciistica
Avvio San Giorgio - interviste (Pecora)

Ciaspole, slittini, e naturalmente loro, i protagonisti: gli sci stretti. Sulle piste di Malga San Giorgio, in questo fine settimana, si è aperta la stagione del fondo.

Primo avvio "novembrino" dopo tanti anni, grazie alla neve caduta fra lunedì e martedì scorso, che ha formato un manto di spessore variabile fra i 10 e i 30 centimetri. E «se pensiamo che da molto tempo non si riusciva a partire prima dell'Immacolata o, addirittura, di Natale, si può comprendere il nostro entusiasmo. È un ottimo inizio», commenta Elio Venturelli, presidente di Lessinia Tourist Sports, l'associazione che cura la gestione delle piste.

 

Apertura stagione a San Giorgio (Pecora)

 

Una ventina di chilometri di neve ben battuta, con vari percorsi che da San Giorgio si snodano fino all'incirca al bivio per Castelberto. Centinaia di "fedelissimi" sono arrivati questa mattina, sci in spalla, dalla pianura veronese e anche da città vicine (Mantova, Brescia, Bergamo...). I ragazzi dello Sci club di Bosco erano occupati negli allenamenti.

E tante famigliole hanno accompagnato i propri bambini al "battesimo" sugli sci, sotto la guida dei maestri. Le piste già da stamattina erano presidiate dall'associazione Fissa - Soccorso sci alpino. E fra i tanti di ritorno dalla corroborante sciata, c'era anche l'ex fondista Sabina Valbusa, bronzo alle Olimpiadi di Torino nel 2006 e pulimedagliata ai Mondiali, alle Coppe del mondo e ai campionati nazionali. «È sempre un'emozione tornare qui, dove tutto ha avuto inizio per me», confida lei, che ora vive e lavora negli Appennini. «È una grande fortuna poter crescere con la "cultura della neve", averla vicina a casa. Appena ho saputo che era nevicato, sono venuta a San Giorgio».

Lorenza Costantino

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