<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Bosco Chiesanuova

I ragazzi di «MyCollego» superano il test e volano in finale nazionale

Tra i riconoscimenti conquistati, oltre alla selezione per la finale nazionale, il premio «Coach mentore» e «Core Values»
Gli alunni dell’Istituto comprensivo di Bosco Chiesanuova nel laboratorio di Roverè Veronese
Gli alunni dell’Istituto comprensivo di Bosco Chiesanuova nel laboratorio di Roverè Veronese
Gli alunni dell’Istituto comprensivo di Bosco Chiesanuova nel laboratorio di Roverè Veronese
Gli alunni dell’Istituto comprensivo di Bosco Chiesanuova nel laboratorio di Roverè Veronese

Sono arrivati carichi e hanno sbaragliato avversari dall’intero Nordest, tutti quelli che domenica 5 si sono sfidati alle gare regionali della «First Lego League Italia». Ancora una volta «MyCollego», la squadra di robotica dell’istituto comprensivo di Bosco Chiesanuova, ha saputo distinguersi per capacità e affiatamento, ma soprattutto per l’energia che è riuscita a sprigionare nelle varie prove.

Pure nell’idea «illuminante quanto basta», com’è stata ribattezzata, che ha dato accesso alla fase nazionale, in calendario l’11 e il 12 marzo a Piacenza. Traguardo che hanno raggiunto per il nono anno consecutivo. Emozione e concentrazione, assieme a una buona dose di grinta, hanno accompagnato le sfide che si sono susseguite al museo M9 di Mestre.

Anche il premio «Coach mentore»

Tra i riconoscimenti conquistati, oltre alla selezione per la finale nazionale, il premio «Coach mentore», di cui i docenti Emanuele Miliani e Flavia Bonomi si erano fregiati nelle precedenti edizioni, e il premio «Core Values», assegnato alle squadre che dimostrano prima, durante e fuori la competizione, di saper lavorare in team, coinvolgendo partner sul territorio.

«MyCollego» è un progetto che fonda il suo successo su una collaborazione che, dal laboratorio della scuola secondaria di primo grado di Roverè, coinvolge comunità e territorio. Tra i banchi si studia la robotica, si applica la programmazione, germogliano intuizioni. È stato così per i prototipi che i ragazzi della Lessinia hanno sottoposto alla giuria composta da esperti, professionisti, docenti universitari.

Leggi anche
Team MyCollego, studenti delle medie alla sfida di robotica con un’idea spaziale

Produrre energia ed evitarne lo spreco

A partire dal tema «Come produrre energia ed evitarne lo spreco», i giovani scienziati si sono concentrati sull’illuminazione pubblica e sull’inquinamento luminoso. Spunto che hanno avuto anche grazie a un incontro con l’astronauta Luca Parmitano che ha mostrato, attraverso la foto della Terra vista dalla Stazione spaziale internazionale, quanta energia viene sprecata. I prototipi mostrati alla giuria e realizzati con diverse piattaforme, da Samlab ad Arduino, hanno dimostrato quanto sia possibile rendere «smart» i lampioni lungo le strade. Intuizione che adesso, col coinvolgimento di partner ed enti, sarà sviluppata ulteriormente.

Grazie ai tecnici dell’Aeronautica militare della Base Nato Ncia di Lughezzano, sarà creato un prototipo avanzato. Intanto, a Roverè, gli studenti stanno mettendo insieme ulteriori dati sul consumo energetico dell’illuminazione pubblica. La finalità è stimare il possibile risparmio applicando un sistema di sensori che permette ai lampioni di illuminare quando e dove serve, comunicando tra loro, per razionalizzare la quantità di luce effettivamente necessaria al traffico veicolare.

La fase di condivisione del progetto (finora supportato da Infominds, Verona Fablab, Montura, Gaibana, Aeronautica militare e Ncia) è in divenire. Ma c’è spazio per altri partner e sponsor che vogliano contribuire alle spese necessarie per l’acquisto di materiali o nella raccolta di dati e informazioni. Per mettere a punto, insomma, un prototipo sempre più illuminante.•.

Marta Bicego

Suggerimenti