«Ridatecilascuola», flash mob in piazza

Le istituzioni e la scuola stessa devono dare la giusta priorità alle scelte strategiche rivolte a giovani studenti. Questa la prima richiesta che è sortita ieri, nel primo pomeriggio, dal flash mob organizzato in piazza Umberto I, nella piazzetta della fontana, dal movimento Ridatecilascuola. Alla manifestazione hanno preso parte in tutto una settantina di persone quasi equamente divise tra studenti, genitori e insegnanti. Lo scopo era rendere pubblico il dissenso per l’ulteriore chiusura delle scuole superiori e per la prosecuzione delle lezioni in modalità a distanza (dad) fino al 31 gennaio prossimo decisi a Roma e a Venezia. «La scarsa priorità riconosciuta alla scuola è resa evidente dal continuo cambiamento delle date di riapertura delle scuole», dice Silvia Armani, una delle animatrici dell’evento ieri in piazza Umberto. Tra gli altri motivi del flash mob ci sono, oltre all’assoluta esigenza di fissare una data per la ripresa delle lezioni in presenza, l’adeguamento efficiente dei trasporti pubblici messi al servizio degli studenti pendolari (garantendo massima tutela in materia di distanziamento fra soggetti trasportati), nonché lo screening con conseguente vaccinazione su base volontaria per tutelare insegnanti e categorie fragili. «È vero che nel territorio di San Giovanni Lupatoto non c’è nessuna sede di istituto superiore», continua Armani, «ma qui ci sono 12mila famiglie, molte delle quali hanno figli che frequentano le superiori. Anche da loro è salito il grido che la chiusura delle lezioni in presenza fa assai male». «I miei compagni di classe dicono che mollano tutto e che non vogliono più andare a scuola», ha gridato Arianna Elisa, primo anno allo scientifico Messedaglia. •