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Grandi opere

Maxi tunnel sotto il Baldo: ecco il progetto da un miliardo di euro

Il presidente trentino Fugatti ha incontrato i sindaci: il progetto prevede una galleria a due canne lunga quasi 12 chilometri
L'assessore regionale De Berti con alcuni sindaci del Garda; a destra, traffico a Malcesine
L'assessore regionale De Berti con alcuni sindaci del Garda; a destra, traffico a Malcesine
L'assessore regionale De Berti con alcuni sindaci del Garda; a destra, traffico a Malcesine
L'assessore regionale De Berti con alcuni sindaci del Garda; a destra, traffico a Malcesine

Tunnel sotto il Baldo tra Avio e Malcesine: lo vuole la Provincia autonoma di Trento, il Veneto è d’accordo, i sindaci anche. Piccolo particolare, costruirlo costa circa 900 milioni di euro perché, se si facesse davvero, sarebbe un tunnel dalle dimensioni da record in Italia. Per il presidente del Trentino, Maurizio Fugatti, l’opera serve soprattutto per togliere traffico nell’alto Garda trentino.

«L’ingolfamento del traffico nell’alto Garda», afferma, «è evidente e il collegamento Loppio-Busa cerca di dare risposte sul piano della viabilità. In luglio sarà infranto il diaframma della galleria grande, dopo aver già collegato quella piccola. Sempre nella stessa direzione è però fondamentale insistere sul collegamento ferroviario Rovereto - Riva, ma la situazione di saturazione è una realtà su cui non bastano pochi interventi solo verso nord».

 

Il progetto

«Con i Comuni del Garda veronese, Malcesine e Brenzone, ci siamo già incontrati per approfondire la proposta di un collegamento tra Avio e Malcesine. Il tema è però tutto finanziario, perché ad oggi i soldi non ci sono e servirebbero tra gli otto e i novecento milioni di euro. Si tratterebbe di una galleria in doppia canna, una sola canna per 12 chilometri non sarebbe possibile per questioni di sicurezza. Diventerebbe una delle gallerie più lunghe a doppia corsia in Italia. Sono cifre pesanti, ma la consapevolezza che si debba intervenire è condivisa non solo dal Trentino e le risorse andranno trovate quindi a livello non solo provinciale».

Del collegamento diretto tra la Bassa Vallagarina e il Garda si parla almeno dagli anni Ottanta; il tunnel è un’ipotesi che interessa soprattutto Ala e Avio. Che un’opera del genere sarebbe costata uno sproposito era noto, per questo prima di tutto finora è sempre stata accantonata. Negli ultimi tempi la giunta guidata da Fugatti ha rispolverato il progetto, che era nel programma di governo della Lega e ora dell’amministrazione provinciale. Già c’era stato nel 2019 l’ok della Regione Veneto e nelle ultime settimane Fugatti ha chiamato a raccolta i sindaci. A fine novembre era presente anche la vice presidente del Veneto, Elisa De Berti. Sempre che si riesca a trovare quasi un miliardo di euro per finanziare l’opera.

 

Una cifra esorbitante

La cifra esorbitante è stata esposta in una riunione informale, alla quale erano presenti i sindaci di Malcesine, Torri e Brenzone per il veronese, di Ala e Avio per la parte trentina. Fugatti ha spiegato che lo studio di fattibilità verrà preparato dall’Autobrennero, anche perché il tunnel partirebbe in corrispondenza del casello dell’A22 di Ala - Avio.

 

I sindaci

Veri oppositori non se ne vedono al momento; nemmeno i Comuni del Garda settentrionale sembrerebbero ostili, perché darebbe sfogo ai tanti turisti. Il problema è un altro: chi li trova 900 milioni di euro? Il primo Comune interessato è ovviamente Avio, l’imbocco del tunnel sarebbe sul suo territorio, vicinissimo a Sabbionara. «Siamo favorevoli», risponde il sindaco Ivano Fracchetti, «darà un impulso economico. Dipenderà molto dal privato: se ci sarà un’imprenditoria coraggiosa. La ricettività della Bassa Vallagarina è limitata, il tunnel è uno strumento propedeutico a delle opportunità che spetterà ai privati cogliere; Avio non deve diventare il parcheggio del lago».

Quanto al traffico, «Lo studio di fattibilità farà capire la posizione migliore per il tunnel e sembra sia quella di collocarlo in corrispondenza dell’uscita autostradale. In quel caso il traffico non cambierebbe di molto. Saremmo favorevoli anche a un tunnel ferroviario: anche questa è per me un’ipotesi interessante».

 

E sul Garda?

A Malcesine, dove il turismo raggiunge grandi numeri tutte le estati, l’accoglienza al progetto è prudente. Afferma il sindaco Giuseppe Lombardi: «Il nostro problema è la viabilità, puntiamo a migliorarne l’efficienza. Se si tratta di fare un tunnel che punti a questo scopo, bene. Se invece l’idea è qualcosa d’altro, dovranno dimostrarcene l’utilità. Un trenino non ci migliora le cose. Se invece si tratta di un tunnel a due canne per le auto, allora sì». «Se si decidesse veramente di farlo», riprende il dibattito tra i sindaci trentini con Claudio Soini di Ala, «bisognerebbe aprire un dibattito su vantaggi e svantaggi. Non dobbiamo diventare una scorciatoia per il lago, dovremmo essere capaci di portare i turisti del Garda da noi, costruendo un prodotto turistico alternativo, altrimenti diventeremmo solo luogo di passaggio e questo non va bene. Il Garda veronese è un bacino turistico straordinario dal quale ora la Vallagarina non attinge: un collegamento diretto è una suggestione affascinante, fatto salvo le verifiche di impatto ambientale ed economico». Aperture vengono anche dal presidente dell’Apt Giulio Prosser: «La Vallagarina lavora molto con i turisti del Garda e viceversa, c’è un forte scambio. Un collegamento in più non può che fare bene».

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