Non bastassero i racconti dei medici e degli infermieri, non bastassero le colonne militari con le bare da cremare (arrivate anche a Verona), i complottisti del coronavirus in questi giorni stanno mettendo in dubbio che il contagio da covid-19 abbia provocato davvero il numero di morti raccontato dalle cifre ufficiali.
Qualcuno per avvalorare la propria tesi ha usato dati Istat che avrebbero certificato una mortalità uguale se non identica a quella del 2019. I dati però erano, come ha spiegato lo stesso istituto di statistica, inesatti. Parziali, ma significativi, quelli pubblicati in questi giorni con un'analisi sui decessi dal 1 gennaio al 4 aprile in Italia.
LA PROVINCIA DI VERONA
I numeri al momento riguardano oltre una trentina di comuni veronesi: 23 su 33 quelli con un aumento della mortalità, con la città a far salire sensibilmente il numero di lutti nella nostra provincia.
Il dato del capoluogo infatti balza subito all'occhio: nel comune di Verona dal 1 gennaio al 4 aprile 2020 sono morte 919 persone, 104 in più del 2019. Anche prendendo in esame i cinque anni precedenti, è il dato più alto mai registrato, con solo il 2017 che si è "avvicinato", con 876 decessi.
Nel resto della provincia uno dei dati che balzano più all'occhio è quello di Villa Bartolomea, dove il coronavirus ha fatto una vera e propria strage in casa di riposo: nel 2019 i morti erano stati 24, al 4 aprile di quest'anno sono 43.
Mortalità molto più alta anche ad Albaredo (da 5 a 15), a Pastrengo (da 7 a 14, uguale crescita a San Pietro di Morubio), a Cerea (da 44 a 58), a Colognola ai Colli (da 18 a 27), a San Giovanni Ilarione (da 6 a 15 decessi), Mozzecane (da 9 a 18) e a Tregnago (da 20 a 27).
Decessi in aumento anche a Belfiore, Bussolengo, Castel d'Azzano, Fumane, Lazise, Marano, Montecchia, Oppeano, Sommacampagna, Terrazzo, Torri, Vigasio, Veronella.
Mortalità stabile o in lieve calo ad Arcole, Garda, Lavagno, Pescantina, San Giovanni Lupatoto, Soave e Villafranca.
In controtendenza tre comuni: Castelnuovo (da 39 a 30 decessi), Monteforte (da 31 a 23) e Valeggio (da 43 a 35).
BERGAMO E BRESCIA: NUMERI DRAMMATICI
A destare impressone sono i numeri che arrivano dalla Lombardia: a Brescia si è passati da 635 a 1.022 decessi, a Bergamo addirittura da 398 a 983. Drammatici i numeri di due dei comuni bergamaschi più colpiti: ad Alzano si è passati da 39 a 140 decessi, a Seriate da 53 a 183.