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In località Castello

Pecora e capriolo sbranati a San Giovanni Ilarione, si sospettano i lupi

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La pecora sbranata a Castello di San Giovanni Ilarione
La pecora sbranata a Castello di San Giovanni Ilarione
La pecora sbranata a Castello di San Giovanni Ilarione
La pecora sbranata a Castello di San Giovanni Ilarione

Una pecora ed un capriolo smembrati e, ben visibili nella terra, le impronte di un animale che fa parte della famiglia dei canidi. Manca la certezza che si tratti di segni di presenza del lupo, ma questi ritrovamenti a Castello di San Giovanni Ilarione hanno comunque destato allarme. Sono del resto trascorsi solo pochi giorni dall’avvistamento di un lupo in contrada Venchi a Selva di Progno e anche questa circostanza ha fatto valutare a molti la possibilità che questi grandi predatori stiano progressivamente scendendo di quota, raggiungendo aree in cui a dar pensiero finora erano soltanto i cinghiali.

 

La scoperta

«Domenica sono partito da casa per fare una passeggiata nei boschi in località Mozzi e a un certo punto, lungo una scarpata, mi sono accorto della presenza di abbondanti ciuffi di lana di pecora. Poco oltre», racconta Gianluca Lovato, che abita non molto lontano dalla zona, «ho visto la carcassa di una pecora orribilmente predata. Mi è bastato fare qualche altro passo per accorgermi che anche un capriolo aveva fatto la stessa fine». Nella zona del ritrovamento Lovato ha prestato attenzione ad alcune impronte lasciate sulla terra umida dopo le piogge degli ultimi giorni e le ha fotografate per poi mettersi sulle tracce del proprietario della pecora. Se sulla predazione della fauna selvatica poco o nulla si può fare, le cose cambiano quando si tratta di animali domestici o da allevamento: la segnalazione alla Polizia provinciale, in questo caso, avvia infatti l’iter di accertamento congiunto con un veterinario che ha anche lo scopo di raccogliere elementi utili ad individuare la specie del predatore.

 

Indagini

«Non bastano, però, né un’impronta né una fotografia: gli elementi utili si raccolgono in loco ma solo a fronte di una segnalazione da parte del proprietario dell’animale coinvolto, anche al fine di avviare eventualmente, con la Regione Veneto, la pratica di risarcimento», spiegano dalla Polizia provinciale di Verona dove, tuttavia, a ieri non era arrivata alcuna denuncia. Troppe le cose da valutare, perché la predazione potrebbe essere successiva al decesso dell’animale dovuto ad altre ragioni, ad esempio. «Io sono tornato sul posto lunedì», racconta Lovato, «e le carcasse non solo si trovavano più in basso ma erano state ulteriormente sbranate». Serviranno ulteriori accertamenti.

 

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Paola Dalli Cani

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