<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Non vietate le lezioni per colpa dei bus pieni»

Ragazzi che salgono su un autobus dopo scuola
Ragazzi che salgono su un autobus dopo scuola
Ragazzi che salgono su un autobus dopo scuola
Ragazzi che salgono su un autobus dopo scuola

«Abbiamo le nostre colpe, inutile negare l’evidenza, e cioè che moltissimi giovani nelle scorse settimane non hanno rispettato le regole del Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, ma se vogliamo affrontare seriamente la questione dell’aumento dei contagi, una parte delle colpe va attribuita anche al servizio di trasporto che ci viene fornito dallo Stato: è assurdo vedere centinaia di persone ammassate per cercare di accaparrarsi un posto in un pullman». Se hanno sollevato critiche alla loro dirigente, gli studenti dell’Isiss Dal Cero non si tirano indietro nemmeno di fronte alla sbarra degli imputati sulla quale sono finiti nelle scorse settimane, dopo che anche su queste pagine nostre pagine è stato documentato il frequente mancato rispetto delle distanze sociali e dell’uso della mascherina fuori dagli ambienti scolastici. «Vero e inconfutabile», ammettono i ragazzi, che sollevano però la criticità rappresentata dagli assembramenti sugli autobus. Praticamente ognuno di loro li ha vissuti e chi non ci si è trovato personalmente in mezzo può tranquillamente documentarlo attraverso le foto arrivate dai compagni di scuola. Loro, in qualche modo, il problema lo hanno sollevato fin dai primissimi giorni di scuola: «Forse anche queste contraddizioni hanno incoraggiato comportamenti disinvolti, ma la soluzione del problema nazionale dell’inadeguatezza del trasporto pubblico locale», mandano a dire a ministri e presidenti di Regione impegnati in tanti tavoli per risolvere il problema, «non può passare, come qualcuno ha ipotizzato, dalla negazione della scuola in presenza agli studenti delle superiori».

P.D.C.

Suggerimenti