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BELFIORE

La piazza di Strà sarà dedicata a Carlo Lebrecht

Il sindaco contribuì al restauro del santuario della Madonna
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La giunta ha deciso di intitolare all'imprenditore e sindaco di Belfiore, Carlo Lebrecht, la piazza tra via Alcide De Gasperi e via Strà, dove si trova il monumento agli aviatori. Questo spazio all'incrocio si chiamerà d'ora in avanti: piazza Carlo Lebrecht. Non a caso la Giunta Pagangriso ha scelto proprio la piazza di via Strà, dato che Lebrecht fu tra i principali fautori del restauro del santuario della Madonna della Strà, pieve che dopo l'alluvione del 1882 (rotta dell'Adige) e le scosse di terremoto del 1893, 1894 e 1896, era sul punto di crollare. Con l'opera Carlo Lebrecht riuscì tra il 1904 e il 1906 a risanare e a mettere in sicurezza l'antico tempio romanico, risalente al 1143 che conserva l'immagine mariana patrona del paese. L'anno dopo Carlo Lebrecht sarebbe morto mentre era in corso il suo terzo mandato da sindaco. Carlo, figlio di Enrico Lebrecht - fuggiasco polacco ebreo che lasciò la Polonia nel 1861 - visse nel palazzo di famiglia in stradone San Pietro Incarnario, in città, poi stradone Scipione Maffei. Venne sepolto nel cimitero israelitico di via XX Settembre. Carlo Lebrecht fece parte della Guardia civica volontaria di Verona nel 1866, per mantenere l'ordine pubblico, nei giorni in cui avveniva la ritirata austriaca e si insediavano le truppe italiane del nuovo Regno Sabaudo. Lebrecht diede avvio a Belfiore alle Fornaci Lebrecht, impresa di laterizi che continuerà con il figlio Danilo, sotto il nome di Fornaci Valdadige. Proprio per la sua presenza a Belfiore con le due fornaci in grado di assumere molta manodopera in esubero dalla campagna, venne eletto per la prima volta sindaco nel 1889. Nel 1890 la sua prima opera fu quella di dare avvio alla costituzione del Consorzio per il completamento della bonifica del Bacino Zerpano (800 ettari) che si trova tra Belfiore ed Arcole. Tra le motivazioni che Carlo Lebrecht portò per dare corso alla bonifica, vi fu anche il desiderio di Napoleone di «eternare la memoria della battaglia d'Arcole», prosciugando quelle terre malsane. Venne rieletto sindaco di Belfiore una seconda volta tra il 1895 e il 1897 ed una terza volta nel 1905: rimase sindaco fino alla sua scomparsa nel 1907. Fu una delle menti più illuminate dell'imprenditoria veronese, una grande personalità dell'epoca ed una figura tra le più simpatiche che conobbero i veronesi e i belfioresi. Ora la piazza gli farà onore. oZ.M.

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