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Il caso

Incidente con un cinghiale? Nessun risarcimento dalla Regione

Michele Nogara indica i danni causati alla carrozzeria dal tamponamento con un cinghiale
Michele Nogara indica i danni causati alla carrozzeria dal tamponamento con un cinghiale
Michele Nogara indica i danni causati alla carrozzeria dal tamponamento con un cinghiale
Michele Nogara indica i danni causati alla carrozzeria dal tamponamento con un cinghiale

Un cinghiale, o più di uno, ti taglia la strada? La Regione ti dice come richiedere il risarcimento del danno ma è poi la compagnia assicuratrice che tutela l'ente pubblico a rispondere, su un modulo prestampato, picche.

A Monteforte è successo due volte su due. A Vigilio Zenaro è capitato il 17 settembre del 2019, tornando dal lavoro alle 2.45 di notte: «Percorrevo la provinciale 39, in via Cappuccini. Poco dopo una curva, in direzione di Monteforte, mi sono trovato davanti una fila di animali: ho frenato ma ne ho travolto uno che è finito nel fosso a lato strada. Grazie a Dio non mi sono fatto niente», racconta, «ma in compenso la Scenic con due mesi di vita ha riportato danni per oltre 3.200 euro». A Michele Nogara, che viaggiava sull'auto di papà Mariano, lo scontro con un cinghiale è successo il 6 dicembre del 2019: «Ore 19, imbocco di via Novella scendendo da via IV Novembre, ed un cinghiale che attraversa la strada di corsa scendendo dai campi: inevitabile lo scontro con la mia Volkswagen Polo», dice Mariano, «e un danno da 3.150 euro». Entrambi si attivano per capire come devono muoversi, si rivolgono prima in Comune, poi in Provincia e quindi in Regione, pubblica amministrazione alla quale, per legge, è affidata la fauna selvatica. Scaricato il modulo predisposto per la richiesta, compilato in ogni sua parte, allegati i documenti richiesti e le foto del luogo del sinistro e del danno, la richiesta parte alla volta della società di Crema con cui la Regione è assicurata. La pratica, nel caso di Nogara, la cura un'amica avvocato che si prende a cuore la vicenda. Passano le settimane, perché di mezzo ci si mette anche la pandemia che rallenta tutto ma poi, a fine aprile nel primo caso e a giugno nel secondo, in entrambi i casi dall'assicurazione arriva la stessa identica comunicazione: «Sulla scorta dell'istruttoria finora espletata non sono ravvisabili allo stato profili di responsabilità a carico della Regione Veneto per l'evento da lei denunciato». La richiesta risarcitoria non può pertanto trovare accoglimento. Lungo entrambe le strade, non c'erano e non ci sono nemmeno oggi cartelli che segnalano la presenza di fauna selvatica vagante.

 

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«Nella mia segnalazione ho indicato che l'uscita dei carabinieri di quella notte, con l'accertamento della presenza dell'animale morto nel fosso e le tracce dell'attraversamento di più animali, poteva essere verificata chiedendo la relazione di sopralluogo a loro: mi chiedo se sia stato fatto», riflette Zenaro. L'avvocato di Nogara ha formalizzato numerose di richieste di delucidazione. «Sono rimaste per un po' inascoltate alla fine, dopo un contatto telefonico tra avvocato e liquidatore, si sono tradotte in uno scarico di responsabilità sul Comune di Monteforte», racconta il proprietario della Polo. Da qui tra risposte in parte mai arrivate e diffide tutto sembra essersi arenato. •

 

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Paola Dalli Cani

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