<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Alleanza tra i due Comuni per liberarsi dai cinghiali

Il cinghiale avvistato a Monteforte d’Alpone
Il cinghiale avvistato a Monteforte d’Alpone
Il cinghiale avvistato a Monteforte d’Alpone
Il cinghiale avvistato a Monteforte d’Alpone

Due avvistamenti ed una aggressione tra le colline che su un crinale guardano a Monteforte d’Alpone e sull’altro a Soave. La lotta ai cinghiali ora vede schierati sullo stesso fronte entrambi i sindaci dei due territori. «Mi sono confrontato anche con il collega Gaetano Tebaldi, sindaco di Soave», spiega Roberto Costa, primo cittadino di Monteforte d’Alpone, «e mi ha chiesto di portare avanti la richiesta di uscite di contenimento, finalizzate a ridurre il numero di capi presenti su entrambi i nostri territori». Costa si è attivato già ieri mattina chiedendo alla Polizia provinciale sia un’uscita di contenimento, in tempi molto brevi, sia di conoscere l’iter da intraprendere perché anche la bassa Val d’Alpone, come già è per l’alta collina, possa essere inserita nella zona che viene battuta dalle girate dei cinghialai. «L’attraversamento della strada provinciale 17, sabato mattina, in centro abitato, e soprattutto l’aggressione di un podista il giorno dopo, in zona Ponsara, non possono non dimostrare che stiamo correndo un rischio enorme ed io non sono disposto a limitarmi a sperare che cose del genere non accadano più», aggiunge Costa. Di qui la richiesta, che sarà ora formalizzata dagli uffici, tanto da quelli del Comune di Monteforte che anche in quelli di Soave, che solleva l’istanza, compresa quella degli agenti del comandante Anna Maggio. Ha le idee chiare Costa, e le ha anche relativamente ad alcuni commenti «pro cinghiali» che gli è capitato di leggere a corredo delle ultime notizie montefortiane: «Io amo gli animali, ma ora si tratta di tutelare la sicurezza delle persone che oggi è evidentemente compromessa». Usa toni ancora più diretti, il consigliere regionale Stefano Valdegamberi: «La settimana scorsa sono stato contattato da due persone di Vestenanova che mi chiedevano informazioni su come ottenere un risarcimento dalla Regione, visto che entrambi si sono ritrovati con l’auto distrutta dopo l’impatto con un cinghiale. Tra questi episodi», dice, «e i danni che i cinghiali procurano all’agricoltura il quadro è disastroso. Il problema va eradicato completamente e per questo mi attiverà con la Provincia e anche con la Regione. Oggi non è solo una questione di sicurezza», spiega, «ma anche sanitaria, perché la peste suina non è una barzelletta, viene trasmessa ai cinghiali e si sta avvicinando all’Italia. Rispetto la cultura animalista, ma deve conoscere tutti i problemi e, soprattutto, non può diventare una sottocultura che cagiona alla collettività un danno di cui i paladini di queste specie selvatiche devono assumersi la responsabilità». •

P.D.C.

Suggerimenti