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Stato di agitazione: le motivazioni

Protesta alla Motorizzazione, a Verona slittano gli esami della patente

I sindacati chiedono un piano di assunzioni straordinario vista la carenza di organico
Un esame della patente
Un esame della patente
Un esame della patente
Un esame della patente

Slittano gli esami per le patenti di guida. Lo stato di agitazione degli esaminatori in forza alla Motorizzazione ha fatto posticipare gli esami per le patenti a decine di persone residenti tra Verona e provincia. 

 

La protesta


La protesta organizzata a livello nazionale "è contro la decisione politica di proseguire sulla strada della privatizzazione della Motorizzazione affidando al personale interno unicamente attività residuali e avvalendosi di soggetti privati per quelle principali, come ad esempio le revisioni dei veicoli pesanti. Ciò a danno non solo delle professionalità dei dipendenti, quei pochi rimasti, ma anche della imparzialità e indipendenza del servizio nei confronti della cittadinanza", si legge in una nota.

«C’è urgenza di adottare un piano di assunzioni straordinario, vista la grave carenza di organico diffusa in tutti gli Uffici del Mit e di conseguenza a Verona, (un organico di circa 36 unità a fronte di una pianta organica di circa 70, di cui solo 6 unità di profilo tecnico)», spiega Chiara Spigo di Cisl Funzione pubblica settore centralizzate, «per le molte attività da svolgere alla Motorizzazione di Verona, si sopperisce ad orari che vanno oltre il loro orario previsto, attraverso straordinari, eccedenze di orari che diventano molto impegnativi per chi ha il diritto di conciliare i tempi vita-lavoro. Ovviamente l’informatizzazione dei servizi non basta a sopperire alle molte attività previste alla Motorizzazione, poiché devono essere svolte dal personale direttamente, agendo negli interventi ispettivi, tecnici (esami di guida per il conseguimento delle patenti, revisione periodica dei veicoli abilitati al trasporto collettivo dei passeggeri, verifica e prova dei veicoli/allestimenti/dispositivi). Sul punto la Cisl evidenzia ormai indifferibile il porre un piano straordinario di assunzioni, che appare la sola strada per la risoluzione di alcuni problemi urgenti».

 

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L'intervento di Tosi

Una soluzione che non condivide il vicepresidente della commissione Trasporti alla Camera, Flavio Tosi (FI).
«Anche assumendo molto personale non si farebbe fronte ai ritardi cronici», replica il deputato, «si tratta di adeguarsi alle direttive europee, visto che in altri Stati UE, le revisioni dei mezzi pesanti sono affidate ai privati. E non a caso è stato istituito l’Albo di chi effettua revisioni di mezzi pesanti che non dev’essere titolare di officine per non entrare in conflitto d’interessi. I ritardi che l’Italia ha accumulato sulle revisioni dei mezzi pesanti sono cronici e pericolosi. E soltanto nel nostro Paese puoi circolare con la revisione scaduta e la prenotazione. Provate a farlo in altri Stati. Lo sciopero di questi giorni è inutile, perchè ci dobbiamo adeguare alle normative europee. E non fa che far accumulare ritardi su ritardi», conclude Tosi.

 

Parla il direttore

«L’adesione allo sciopero ha comportato uno slittamento degli esami per le patenti di marzo, ma intendiamoci, quelli del mattino sono stati fatti, sono state le sessioni del pomeriggio, quelle in straordinario a saltare. Ma le recupereremo, già con aprile. Durante la pandemia siamo stati fermi cinque mesi e abbiamo recuperato tutto, recupereremo anche questi», ha detto il direttore Francesco Baldari, «a Verona abbiamo una dozzina di esaminatori, abbiamo fatto richiesta di averne altri. La situazione è cronica e riguarda tutta Italia, ma non sono certo io a decidere, è il ministero».
Un esaminatore, guadagna circa 8/9 euro l’ora in straordinario. Ma gli esaminatori svolgono anche attività d’ufficio, pratiche, sportello, una mole di lavoro pesante.
«Tra la pratica e le teoria deve passare un mese ed un giorno, e abbiamo una percentuale di bocciati molto alta, ma non parlerei di allarme nei ritardi, stiamo già recuperando le sessioni perdute in marzo riprogrammandole per aprile e confido che presto saremo in pareggio», conclude il direttore.

Alessanda Vaccari

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