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A Verona

Poliziotta tenta il suicidio in questura, sgomento tra i colleghi e la denuncia dei sindacati

Numeri agghiaccianti, il sindacato: «Dal 1° gennaio 48 i suicidi tra appartenenti alle forze dell'ordine»
La tragedia è avvenuta oggi in questura
La tragedia è avvenuta oggi in questura
La tragedia è avvenuta oggi in questura
La tragedia è avvenuta oggi in questura

Dramma in questura di Verona martedì 13 settembre, dove una poliziotta di 46 anni ha tentato di togliersi la vita in uno degli uffici di lungadige Galtarossa.

La donna è in fin di vita dopo aver tentato il suicidio sparandosi. La poliziotta ha tentato il tragico gesto ieri sera all’interno degli uffici dove lavora, ed è stata subito soccorsa e trasportata all’ospedale di Borgo Trento. Le sue condizioni sarebbero disperate. La Questura di Verona mantiene sulla vicenda il più stretto riserbo.

In mattinata, una sigla sindacale, la FsP Polizia di Stato, aveva diffuso una nota parlando del decesso dell’agente, cosa smentita da fonti ufficiali.

La poliziotta si è spenta giovedì 15 settembre, dopo aver lottato per due giorni in ospedale.

 

Numeri agghiaccianti

Valter Mazzetti, segretario generale Fsp, aveva sollevato il tema dei suicidi tra gli operatori parlando di una tragica lista che annovera, «dall’inizio dell’anno, già 48 suicidi fra gli appartenenti alle forze dell’ordine».

«Sono numeri agghiaccianti e, come è noto, la media fra gli operatori del comparto che si tolgono la vita è ben superiore alla media nazionale che conta inoltre tutte le fasce d’età, mentre quella dei colleghi è una fascia anagrafica delimitata. Continuare ad assistere inermi a questa ecatombe non si può. E, se pure nessuno può conoscere le singole realtà di fragilità e di sconforto che sfociano in simili tragedie, ciò che sappiamo, appartenendo a questo mondo, è che i disagi, i sacrifici, le difficoltà sono tante e tali che certamente alleviarle ed eliminarle, quando possibile, sarebbe determinante», aggiunge Mazzetti.

Un tavolo tecnico

Un tema, questo dei suicidi, di primaria importanza per Fsp Polizia. «Fin da subito – spiega Mazzetti - abbiamo preso parte attivamente al tavolo tecnico per la prevenzione delle cause del disagio voluto a suo tempo dall’Amministrazione grazie all’allora Capo della Polizia, Franco Gabrielli, a cui si deve il cambio culturale nell’affrontare la questione. Un tavolo dove si lavora per fronteggiare problematiche che possono trovare in molti fattori legati al servizio una cassa di risonanza, quando non la principale causa, generando o aumentando disagi che possono sfociare nel dramma. E questo perché la tipologia, la durata e le modalità del servizio incidono sul contesto esistenziale, familiare e personale del poliziotto».

Criticità e prevenzione

Secondo Mazzetti, infatti, «è troppo sbrigativo addebitare il suicidio di un poliziotto a un divorzio senza pensare che, magari, un rapporto si deteriora perché un poliziotto non riesce neppure a condividere la vita familiare a causa del lavoro. Prevenire vuole dire rimuovere o limitare al massimo questi fattori di criticità. Gli strumenti e le proposte normative che vengono delineate, per prevenire il disagio dei poliziotti ma anche per consentire loro di affrontarlo senza remore, devono trovare immediata risposta dalla politica. E con la stessa urgenza attendiamo provvedimenti concreti che contribuiscano ad alleviare le difficoltà tecnico-operative ed organizzative di un settore che richiede investimenti seri. Perché la sicurezza, proprio come la vita delle persone che lavorano per essa, non può essere considerata un costo».

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