Gli agenti del Nucleo infortunistica della polizia locale sono al lavoro, con l’aiuto anche delle telecamere di videosorveglianza che si trovano in zona, per fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente avvenuto giovedì poco prima delle 19 in corso Milano che è costato la vita a una signora di 81 anni. Tamara Sinichkina, nativa della Russia, da tempo risiedeva in via Sesini, a poche decine di metri dal luogo del tragico incidente.
La donna è stata investita mentre attraversava la strada, una delle arterie più trafficate della città. Nello stesso giorno, a poca distanza dal luogo in cui è avvenuto l’incidente mortale, una signora in bicicletta era stata urtata da un’auto, fortunatamente senza gravi conseguenze. Nel punto in cui la vittima è stata travolta dalla Nissan Juke diretta verso la Croce Bianca, alla cui guida c’era una veronese di 76 anni, c’è un attraversamento pedonale delimitato dalle siepi alte circa un metro e mezzo sistemate in mezzo alla carreggiata. La conducente della Nissan, che ha detto di non averla vista, l’ha investita in pieno. Indagata per omicidio stradale, è stata sottoposta ad accertamenti clinici sulle sue condizioni psicofisiche. Una delle ipotesi è che l’investimento sia stato causato da una distrazione al volante. Per questo motivo ci saranno accertamenti che riguarderanno i tabulati telefonici del cellulare. Per portarli a termine ci vorranno però alcuni giorni.
«Sono in corso le indagini sulla dinamica dell’incidente. La polizia locale», recita una nota di Palazzo Barbieri, «sta visionando i filmati delle telecamere anche private che ci sono in zona, sta attendendo gli accertamenti medico-legali sull’automobilista che ha investito, alla quale è stata consegnata oggi (ieri per chi legge, ndr) la prima informativa perché è indagata per omicidio stradale».
La tragedia di giovedì riaccende i riflettori su una delle strade più trafficate della città. Si calcola un passaggio di circa mille veicoli all’ora. E inevitabilmente non sono pochi neanche gli incidenti all’origine dei quali ci sono spesso disattenzione, a causa soprattutto del malcostume di utilizzare lo smartphone mentre si è al volante, e poca dimestichezza con le regole di guida nelle rotonde. A proposito di queste ultime, tuttavia, fra gli utenti della strada c’è chi ne contesta conformazione e dimensioni che inviterebbero ad attraversarle senza dare la precedenza. Nei primi sei mesi di quest’anno se ne sono contati una dozzina, con dieci feriti oltre alla persona deceduta giovedì.
Un precedente incidente mortale era avvenuto nel 2004, quando in totale si erano verificati 26 incidenti, con 20 persone che avevano dovuto ricorrere alle cure ospedaliere. Ma l’anno con il maggior numero di scontri è stato il 2006 con 33 incidenti e 31 feriti.
Per ovviare al problema, una decina di anni fa in corso Milano, strada a due corsie, furono realizzate sei rotonde. In municipio si sottolinea, inoltre, che le strisce pedonali sono state rifatte «con una nuova tecnologia che permette maggior durata e visibilità, con colore mescolato a fibra di vetro». Lo scorso settembre, nel corso di una conferenza stampa sul tema della sicurezza stradale, tra le vie con più alta incidentalità compare al primo posto corso Milano con 504 incidenti in quasi 12 anni. Il conteggio, però, include anche le vie laterali. «Ma va tenuto conto», era stato sottolineato, «che si è partiti da 90 incidenti all’anno prime delle modifiche con rotatorie, isole pedonali, limitazioni di traffico e autovelox». Seguono via Unità d’Italia, viale Dal Cero, via Mameli, viale Colombo, via Mantovana, via Albere, la Bretella T4 e viale del Lavoro.