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La tragedia in elicottero in Valtellina

L'ultima disperata manovra prima dello schianto: così Giovanni potrebbe aver salvato il 17enne

Elicottero precipitato in Valtellina

Forse un malore ad alta quota. Forse un’avaria e il motore che all’improvviso smette di funzionare. Poi il panico, ma anche il sangue freddo per tentare l’ultima, disperata, manovra: l’autorotazione. Gli inquirenti stanno cercando di far luce sugli ultimi istanti prima della tragedia costata la vita a Giovanni Murari, ma è possibile che il pilota, vista l'esperienza, abbia tentato proprio l'autorotazione prima di schiantarsi.

 

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Si tratta di una procedura disperata, l’ultima possibilità quando il motore non risponde più. Nel momento in cui questo smette di funzionare il pilota sfrutta l’aria in caduta libera per far girare le pale. Il paragone, con le dovute proporzioni, è quello di un’auto che sfreccia in folle. Ad un certo punto, il gesto che può salvare la vita: s’inclina l’angolo delle pale in modo che il movimento delle eliche guadagnato in caduta possa fare da attrito e rallentare la discesa prima di toccare il suolo. Nell’esempio di prima dell’auto è come ingranare la prima marcia e sfruttare il freno motore per rallentare.

Ma per Giovanni Murari non è bastato, anche se così potrebbe aver salvato la vita del ragazzo che era con lui.

Nicolò Vincenzi

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