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NUOVE CLASSI TRASFERITE NELLA SUCCURSALE DEL GALILEI

Guerra di classi al Cangrande: «Sfrattati per i buoni risultati»

La sede dell'istituto Cangrande in corso Porta Nuova
La sede dell'istituto Cangrande in corso Porta Nuova
La sede dell'istituto Cangrande in corso Porta Nuova
La sede dell'istituto Cangrande in corso Porta Nuova

A meno due settimane dal suono della prima campanella è guerra di classi al Cangrande. All’istituto tecnico di corso Porta Nuova, infatti, mancano all’appello nove aule e così si è scatenata la polemica. La Provincia, che si occupa degli edifici delle secondarie di secondo grado, ha individuato proprio per quelle nove classi una nuova sistemazione, la succursale del Galileo Galilei in via Carlo Alberto, alle Golosine. «Non ci spieghiamo il motivo di questa scelta», spiega la dirigente del Cangrande, Carla Basurto, «nel nostro edificio sono già ospitate otto classi del Pindemonte e dodici del Montanari. Sarebbe più logico che fossimo noi, ora, ad occupare quelle classi».

La battaglia di Basurto, ci tiene a precisare la dirigente, non è contro gli alti istituti che in questi anni hanno «coabitato» al Cangrande, ma più che altro una questione di «logica degli spazi». Senza contare che gli iscritti dell’ex geometri hanno bisogno di laboratori che nella sede centrale di corso Porta Nuova sono già presenti. «Sembra che venga punito il fatto», sottolinea Gianluca Sica, responsabile dell’orientamento del Cangrande, «che da un paio d’anni stiamo aumentando considerevolmente il numero degli iscritti». Dall’anno scolastico 2018-2019 a quello alle porte, infatti, gli alunni nelle nuove prime sono praticamente quadruplicati. Se quattro anni fa la classi del Cangrande erano appena 19 con tre prime entranti (72 studenti) fra due settimane i ragazzi e le ragazze di prima saranno 280. Passando complessivamente da circa cinquecento iscritti a 850. Frutto, come evidenzia Sica, di un grande lavoro negli ultimi anni ma soprattutto per l’attivazione, a partire dall’anno scorso, del corso Grafica e comunicazione che si è aggiunto allo storico Costruzioni ambiente e territorio, l’ex geometri.

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Nuovo indirizzo L’attivazione di Grafica e comunicazione, oltre ad aver fatto aumentare i numeri, ha anche aperto la diatriba. Come spiega il vicepresidente della Provincia con delega all’istruzione ed edilizia scolastica, David Di Michele, quell’indirizzo è stato «introdotto autonomamente». «Avrebbero, di norma, dovuto fare un passaggio dalla Provincia», continua Di Michele, «e poi nove classi sono tante da ricollocare. Noi ci siamo attivati subito, facendo degli investimenti per trovare una soluzione dopo aver analizzato diverse ipotesi». Poi aggiunge: «Abbiamo fatto degli studi, la scelta si basa su statistiche e previsioni e il Cangrande, al momento, non ha alcuna succursale. Se avessimo deciso di lasciare nella sede attuale le nuove classi l’anno prossimo si sarebbe ripresentato il problema, addirittura aumentato». La difesa dell’Istituto sull’attivazione del nuovo indirizzo, invece, trova conforto in un’approvazione arrivata direttamente da Venezia, del novembre 2020, con una deliberazione della giunta regionale. «Siamo stati un esempio a livello nazionale», prosegue la dirigente, «e ora ci succede tutto questo. Se in via Carlo Alberto il primo giorno di scuola ci sarà ancora il cantiere là i miei ragazzi non ci andranno».

Genitori La scuola, alla luce della decisione della Provincia, ha scelto che saranno le terze a spostarsi in via Carlo Alberto. Cinzia Tripodi, rappresentante dei genitori di una delle classi in questione, spiega: «Siamo stati informati all’ultimo. Non ci sembrava vero e tutt’ora non capiamo il motivo, il Cangrande avrebbe già degli spazi al suo interno». «C’è un problema anche di trasporti, alcuni dei ragazzi ci metterà esattamente il doppio per arrivare in via Carlo Alberto», conclude Tripodi. Problema sottolineato anche dalla dirigente: «Ci saranno professori che dovranno andare avanti e indietro. Oltre al fatto che avremo disagi per quanto riguarda l’utilizzo dei laboratori». Nei prossimi giorni è previsto un incontro tra Provincia, provveditorato e l’istituto.

Nicolò Vincenzi

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