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Sociale

Emergenza freddo, già esauriti tutti i posti letto per i senzatetto

Il piano del Comune mette a disposizione 266 postazioni, già tutte riempite con oltre un mese di anticipo
I posti letto messi a disposizione dei senzatetto sono 266
I posti letto messi a disposizione dei senzatetto sono 266
I posti letto messi a disposizione dei senzatetto sono 266
I posti letto messi a disposizione dei senzatetto sono 266

Il freddo non è semplice freddo per chi non ha un tetto sotto a cui dormire. È un nemico subdolo.È gelo che penetra nelle ossa e intorpidisce le mani, la mente, i pensieri.

In questi ultimi giorni, in cui la colonnina di mercurio è scesa sotto lo zero, i posti letto messi a disposizione dei clochard sono già tutti esauriti. Il piano del Comune per far fronte all'emergenza freddo aveva predisposto 266 posti, di cui 139 per l'accoglienza ordinaria e 127 per quella straordinaria, legata proprio alle temperature più rigide.

 

Richieste da stranieri e senzatetto arrivati dalla provincia

«L'accoglienza di questi giorni, con interventi mirati fino al 30 aprile 2023, riguarda anche numerosi richiedenti asilo e soggetti residenti in altri Comuni della provincia», fa sapere Palazzo Barbieri. «Situazione che ha condizionato la disponibilità dei posti, anticipando di circa un mese, rispetto allo scorso anno, il tutto esaurito del servizio messo a disposizione dal Comune di Verona».

L'assessora alle Politiche sociali Luisa Ceni è ben consapevole del problema. «Stiamo monitorando la situazione giorno per giorno e ci siamo attivati per trovare nuovi posti letto», commenta Ceni. «Il freddo è tanto e le persone in strada non ci possono stare. Purtroppo è un problema che interessa tutta la provincia. La situazione sociale è complessa», prosegue l'assessora, «anche per questo è importante che tutti facciano la propria parte. I termini "inclusione" e "accoglienza" non devono rimanere solo parole».

Il riferimento è alla notizia pubblicata da L'Arena nei giorni scorsi. La Caritas ha chiesto al parroco di Santa Maria Regina, al Saval, di mettere a disposizione gli spazi inutilizzati per ospitare una decina di senzatetto anziani, ma alcuni parrocchiani si sono opposti, lamentando la vicina presenza di un asilo.

 

La Caritas: "C'è necessità di nuovi spazi"

La Caritas Sul tema interviene anche don Gino Zampieri, direttore della Caritas. «Quando arriva l'inverno, bisogna essere preparati e noi lo siamo», sottolinea don Gino Zampieri. «Verona è ben organizzata per rispondere alla domanda di posti letto, che però è in crescita. Per questo stiamo cercando di mettere a disposizione qualche posto letto in più, anche se talvolta è difficile avere la disponibilità della comunità», conclude don Ceschi.

«Noi facciamo del nostro meglio: chiediamo a tutti di fare un po' di spazio nel proprio cuore, soprattutto adesso che siamo sotto Natale. La nostra è una buona città, fatta di gente disponibile: la questione è guardare a queste persone in difficoltà non come un problema estetico, ma etico», conclude il direttore della Caritas. «Comprendere le esigenze degli altri può aiutare a ridimensionare le nostre».

 

La Ronda della Carità: il problema dei senzatetto senza documenti

A parlare di vera e propria emergenza è anche Alberto Sperotto, presidente della Ronda della Carità. «Il problema non è solo la notte, ma anche il giorno: anche chi viene accolto nei dormitori deve restare all'esterno dalle 7 alle 19 e ciò crea problemi, perché non ci sono luoghi caldi che li possano accogliere», spiega Sperotto.

«A questo si aggiunge il tema dei senzatetto privi di documenti, che nei dormitori di Verona non possono entrare, a differenza di quanto avviene in altre città, dove sono stati adottati protocolli, d'intesa con la Questura, per cui viene accettato anche il semplice "alias" fornito dalla persona che chiede ospitalità», aggiunge. «Le lacune sono molte. Non ci sono luoghi d'accoglienza per le coppie e per chi ha animali al seguito. Inoltre, chi ha dipendenze o problemi psichici viene ritenuto incompatibile con la vita del dormitorio, ma l'80 per cento dei senzatetto sono persone fragili, con problemi di carattere psicologico», conclude il presidente della Ronda. «Servirebbe un piano B da attivare nelle situazioni più critiche per farsi carico anche di queste persone. Perché di freddo, purtroppo, si muore». 

Manuela Trevisani

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