«Non se ne può più di maratone ed eventi in città». Comincia così la lettera scritta comprando una pagina de L'Arena di oggi, martedì 14 febbraio, sulla quale campeggia l'hashtag #cittàlibere, che è anche il nome di un gruppo Facebook.
«L'assurda consolidata consuetudine dei comuni di appagare la passione dei maratoneti, impedisce ai cittadini di entrare e uscire dalle proprie abitazioni, di accompagnare i figli a fare le proprie attività, di andare a fare la spesa... vivere o lavorare in città è diventata una colpa???». E ancora: «Il traffico viene congestionato dalle chiusure con disagi e un aumento dello smog paradossale visto che questi eventi, pare, promuovono il green e la salute»
Il volto che compare sulla pagina, lo hanno riconosciuto in tanti, è quello di Pier Giorgio Begali, pubblicitario e figlio di Sante Begali, leggenda dell'Hellas al cui nome è stato associato un premio per il gialloblù più corretto di ogni stagione. Begali conclude così la sua lettera: «Tutti gli sport devono essere praticati nei luoghi preposti e la città non è sicuramente uno di questi!»
Tutto questo mentre, sempre sull'Arena di oggi, viene rilanciato anche il tema della massiccia (ed eccessiva) presenza di locazioni turistiche nei centri storici. A Verona si è passati dai 6mila posti letto del 2019 ai 12mila di oggi. E i residenti esasperati abbandonano il centro storico.