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elezioni

Bisinella e Tosi: «L'arroganza di Sboarina l'ha condannato»

Patrizia Bisinella e Flavio Tosi (Foto Marchiori)
Patrizia Bisinella e Flavio Tosi (Foto Marchiori)
Patrizia Bisinella e Flavio Tosi (Foto Marchiori)
Patrizia Bisinella e Flavio Tosi (Foto Marchiori)

«Se si sono rotti i tavoli a Catanzaro a Parma e anche altrove la causa è Verona, ovverosia Fratelli d’Italia ha detto a FI "siccome a Verona non cedete su Sboarina rompiamo i tavoli anche altrove" e così è successo». Lo dice all’Ansa Flavio Tosi, attaccando la leader di FdI dopo la vittoria di Damiano Tommasi, nuovo sindaco di Verona. «Meloni - continua - ha imposto un sindaco sbagliato».

«Ci può stare, ma che poi quando si arriva alla fine del primo turno, e nonostante tutti gli dicano ’guarda che Sboarina ha dei numeri molto preoccupanti, fai l’apparentamento con Tosi che così ce la si fà, hai fatto il suicidio perfetto». Meloni, aggiunge Tosi, «dovrà anche spiegare alla coalizione come fa a non gestire il suo sindaco di punta. Se vuoi fare il capo del centrodestra - conclude - devi anche saper gestire i tuoi uomini».

 

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«Con il rifiuto dell’apparentamento, Sboarina, con arroganza e scarso acume politico, come i risultati ora ben dimostrano, ha preferito esasperare la frattura del centrodestra e consegnare Verona alla sinistra: le responsabilità sono solo sue e di quanti in questa scelta lo hanno incoraggiato». Sempre all'Ansa qui è Patrizia Bisinella, un lungo passato in politica e un presente a fianco di Flavio Tosi, suo marito. «Fin da prima dell’inizio ufficiale della campagna elettorale - afferma - i sondaggi dei partiti del centrodestra, Lega, FdI e FI, davano Sboarina sindaco uscente con un basso gradimento popolare». Il suo giudizio non lascia spazio a dubbi: «un sindaco non amato dai veronesi e che ha svolto cinque anni di mandato pessimo. Da parte nostra, si è cercato di far capire che con un candidato diverso il centrodestra avrebbe potuto andare unito fin dal primo turno con ottime possibilità di successo, come ora tutti vedono».

A Vincere, però, sono stati «l’arroganza e i personalismi di Sboarina e pochi altri che hanno invece prevalso - accusa - sull’interesse della città e sull’unità di una coalizione». Con FI e le altre nostre liste civiche noi abbiamo condiviso un percorso politico e un programma preciso per il rilancio di Verona e data la mancanza di condivisione di Lega e soprattutto FdI, che ha voluto comunque imporre il proprio candidato - rileva - ci siamo dichiarati disponibili da subito e immediatamente dopo il risultato del primo turno, qualunque fosse, a collaborare, a patto fosse mantenuta la reciprocità«. Ma questa reciprocità «è sempre mancata». Da qui si deve ricominciare un cammino. «Io penso che ora si possa e si debba ripartire. Da parte nostra, con le doverose congratulazioni al nuovo sindaco Tommasi e con l’augurio sincero di un buon lavoro, c’è come sempre la volontà di collaborare al meglio per il bene di Verona: ci impegneremo al massimo - promette - per portare avanti i nostri valori di centrodestra serio, liberale e garantista, con un’opposizione costruttiva, pratica e di buon senso, che dia risposte ai bisogni dei veronesi».

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