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Appello al vaccino

Virus più forte
«Metterà a letto
6 milioni d’italiani»

L’assessore regionale alla Sanità Coletto si vaccina (Marchiori)A Verona e provincia arrivano 130mila dosi di antinfluenzale
L’assessore regionale alla Sanità Coletto si vaccina (Marchiori)A Verona e provincia arrivano 130mila dosi di antinfluenzale
Influenza e vaccini, il servizio di Telearena

Influenza, al via la campagna di prevenzione. A Verona e provincia sono arrivate 130mila dosi di antinfluenzale e da lunedì sarà possibile vaccinarsi. I cittadini con più di 65 anni e i soggetti ad alto rischio (ad esempio chi ha malattie croniche dell'apparato respiratorio e cardiocircolatorio, i diabetici e le donne che si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza) possono farsi somministrare il vaccino, che per loro è gratuito, nell'ambulatorio del proprio medico di base. Per tutti gli altri sarà possibile rivolgersi al distretto di appartenenza.

Il consiglio è quello di vaccinarsi e arriva dai vertici dell'Ulss scaligera e dall'assessore regionale alla Sanità in persona, che ieri nella sede di via Valverde hanno lanciato la campagna vaccinale e hanno dato il buon esempio sottoponendosi alla profilassi. Perché se l'influenza per molti è solo un fastidio passeggero, nella popolazione a rischio può avere complicanze gravi: nella passata stagione in Veneto sono stati segnalati 35 ricoveri, 13 dei quali in terapia intensiva, di cui quattro decessi. Tanto più che, ha detto il direttore generale Pietro Girardi, i ceppi virali sono cambiati, l'influenza di quest'anno sarà più severa e costringerà a letto almeno 6 milioni di italiani.

Vero è che la copertura vaccinale è aumentata, ha confermato la direttrice del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica Giuseppina Napoletano. Ma siamo ancora lontani dal tetto del 75% fissato dal Ministero e i più indisciplinati sono proprio gli over 65: nel 2015 nel territorio dell'Ulss 20 si è vaccinato solo il 56% di loro. Ancora meno nella 21 e nella 22, dove sono stati rispettivamente il 50 e il 51%. «Sarebbe importante che la profilassi la facessero anche tutti gli operatori – ha aggiunto Antonio Ferro, direttore sanitario dell'Ulss 22 –. Per dimostrare che il vaccino è sicuro e per non mettere in pericolo i pazienti trasmettendo il virus». Invece i dati sono piuttosto sconfortanti: tra Ulss 20 e Azienda ospedaliera integrata, il vaccino l'ha fatto appena il 14% del personale sanitario. Pochi di più (il 18%) nella 22. La Ulss più virtuosa è stata la 21, lì uno su due si è vaccinato.

Il vaccino è raccomandato e gratuito anche per i bambini sopra i sei mesi, i familiari dei soggetti a rischio e chi è a contatto con loro, i lavoratori dei servizi pubblici e chi, sempre per motivi di lavoro, ha a che fare con animali che potrebbero trasmettere infezioni da virus non umani. La Regione ha inviato nel nostro territorio anche 15mila dosi di vaccino antipneumococcico, che si può somministrare insieme all'antinfluenzale. Da lunedì nei distretti si potrà effettuare pure questo tipo di profilassi per i soggetti che hanno più rischio di contrarre la malattia da pneumococco, come le persone cui è stata asportata la milza.

Laura Perina

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