<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Operazione della Guardia di finanza

Truffa sui migranti, indagato Fresco. Sequestrati oltre 12 milioni di euro. La difesa: «Il nostro operato corretto»

Luigi Fresco (foto di archivio)
Luigi Fresco (foto di archivio)
Luigi Fresco (foto di archivio)
Luigi Fresco (foto di archivio)

I Finanzieri del Comando Provinciale di Verona stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo per equivalente, per un importo complessivo di oltre 12 milioni di euro, nei confronti di una società della provincia operante nel settore sportivo e del suo rappresentante legale, l' imprenditore 60enne Luigi («Gigi») Fresco, indagato per truffa nel servizio di accoglienza e assistenza a 700 migranti richiedenti protezione internazionale dal 2016 al 2018. Il provvedimento è stato disposto dal Gip del Tribunale di Verona, Raffaele Ferraro, su richiesta del Sostituto Procuratore Maria Diletta Schiaffino. L’imprenditore è indagato per truffa aggravata nei confronti di un ente pubblico (la Prefettura di Verona), falsità ideologica in atto pubblico e turbata libertà degli incanti.

Le indagini sono state condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Verona per oltre due anni, con la collaborazione della Prefettura, che aveva segnalato irregolarità bella rendicontazione delle spese. La documentazione - secondo quanto accertato - conteneva false attestazioni sul possesso dei requisiti di partecipazione al bando, tra cui l’oggetto sociale, l’esperienza nel settore, il numero di operatori e l’idoneità delle strutture destinate all’accoglienza. La società aveva attestato in particolare di essersi impegnata nell’inserimento sociale degli immigrati attraverso attività a favore di giovani profughi provenienti dall’Albania nel 1989 e dalla ex-Jugoslavia negli anni dal 1991 al 1995, quando invece era stata costituita solo nel settembre 2000.

I Finanzieri hanno poi rilevato che l’oggetto sociale dichiarato alla Camera di Commercio era l’«esercizio di attività sportive ed attività ad esse connesse o strumentali», poi ampliato al fine di poter accedere ai bandi indetti dalla Prefettura. Dalle indagini sono poi venute alla luce anche specifiche anomalie in tema di sub-appalto, cui la società aveva dichiarato dai aver fatto ricorso per pulizia e fornitura pasti, mentre in realtà riguardava alloggio e accompagnamento dei profughi.

 

«Ci vengono contestate irregolarità burocratiche, in particolare riguardo alla statuto della società, ma noi abbiamo agito in modo corretto e trasparente -  ha dichiarato Fresco a TeleArena - La prefettura ha sempre controllato il nostro operato, con verifiche ogni due mesi. Confido nella regolarità del nostro operato e dei professionisti di cui ci siamo avvalsi. I 12 milioni non sono il guadagno della società ma la cifra che abbiamo sostenuto per le spese».

«L’attività del Comando provinciale della Guardia di Finanza sviluppatasi in queste ore dopo oltre due anni di indagini, dimostra la massima attenzione, condivisa in pieno dalla Prefettura di Verona, al rispetto della legalità e delle regole gestionali nel settore dell’ accoglienza dei richiedenti protezione internazionale». Lo ha detto il Prefetto di Verona, Donato Cafagna. Il presidente Luigi Fresco - che è anche allenatore in serie C - è indagato per truffa aggravata, falsità ideologica in atto pubblico e turbata libertà degli incanti. In una nota, la Prefettura scaligera sottolinea che «la ferma volontà di tenere sempre alto il livello di attenzione volto al rispetto delle regole da parte dei soggetti gestori dei centri per l’accoglienza degli immigrati comporta una capillare azione di verifica e monitoraggio sulle attività gestionali delle Società e delle Cooperative attive in provincia di 
Verona. In relazione alle misure patrimoniali adottate nei confronti del soggetto gestore dall’Autorità Giudiziaria, conclude la nota, sono state avviate dalla Prefettura procedure finalizzate alla revoca dell’affidamento». 

 

La Virtus Verona, «in merito alla notizia circolata in queste ore, intende chiarire come l’oggetto dell’indagine da parte della Magistratura riguardi una società diversa e che opera in maniera autonoma rispetto alla componente calcistica. Ci preme sottolineare come la società Virtus Verona militante nel campionato di serie C sia estranea alla vicenda e non sia stata attinta da alcun provvedimento giudiziario»: lo riporta la società sul suo sito ufficiale.

 

PARLA SBOARINA

«Se c’è un reato odioso è quello dello sperpero di denaro pubblico», commenta il sindaco Federico Sboarina. «La presunta truffa aggravata contestata dalla Guardia di Finanza a una società di gestione di un Cas è doppiamente odioso perché, se confermato, evidenzia il disprezzo per il bene collettivo e il sottobosco legato all’immigrazione clandestina. Solo il buonismo di sinistra si ostina a non riconoscere come il sistema nazionale dell'accoglienza abbia bisogno di una gestione efficace. Per questo ringrazio il Prefetto di Verona che invece, dopo le interdittive antimafia, ha un forte impegno per la legalità a tutti i livelli. Inaccettabile che sulla pelle dei richiedenti asilo ci siano persone che lucrano, chi scappa dalla guerra deve essere accolto degnamente. Se questo non avviene perché qualcuno mira invece a fare cassa, e per giunta è anche un ex amministratore pubblico, è ancora più inaccettabile».

 

IL COMMENTO DEL PD VERONESE 

«Che il sistema di gestione dei profughi e dei richiedenti asilo sia a dir poco inadeguato, lacunoso e potenzialmente criminogeno (come evidenziato dall’indagine romana su Mafia Capitale partita proprio dalla gestione dei campi profughi e costata un lunghissimo processo per corruzione al leader della destra sociale Gianni Alemanno) non lo scopriamo con la vicenda di Mimmo Lucano e nemmeno con quella di Gigi Fresco a Verona», commentano Benini, La Paglia, Ugoli e Facicani, del Partito Democratico veronese.

«Sulle specifiche accuse deciderà ovviamente la magistratura, ma fin dalle prime ricostruzioni appare chiaro che soltanto un sistema fondato sull’eterna emergenza può far sì che una società sia destinataria di risorse pubbliche a fini solidaristici senza che nessuno ne verifichi i requisiti. Eppure l’immigrazione di massa dai Paesi poveri all’Italia risale almeno agli anni Ottanta. E se la situazione della gestione del sistema dell’accoglienza è ancora tale a distanza di decenni, le responsabilità politiche hanno nomi e cognomi: si chiamano Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, che sulla cattiva gestione del fenomeno immigratorio hanno politicamente prosperato lucrando voti seminando il pericolo dell’invasione e soffiando sul fuoco del disagio sociale. Al di là di proclami populisti come “i blocchi navali” o altre amenità simili, i vari Salvini e Meloni, assieme ai loro epigoni locali (Maschio, Peternoster, Tosato, lo stesso Sboarina) non hanno mai contribuito a risolvere neanche mezzo problema limitandosi a negare un fenomeno che è di portata mondiale e globale. Chi non fa non sbaglia mai, e con questo faranno i conti con la propria coscienza, ma è inaccettabile che questi professionisti dell’allarmismo sociale, che per di più vestono i panni di Sindaco o di “onorevoli” rappresentanti della Repubblica Italiana, vengano a spargere dubbi sull'intero settore dell'accoglienza e della solidarietà o su una società come la Virtus che ha dato tanto al quartiere e al territorio, non solo in termini sportivi, nella quale operano molte persone spesso a livello di puro volontariato. E’ poi difficile accettare reprimende sulla corretta gestione dei soldi pubblici da parte di Sboarina che ha sperperato un milione di euro in consulenze assolutamente infruttuose come nel caso della mancata fusione Agsm-A2A. O lezioni di morale da parte di Ciro Maschio che ha pagato decine di contravvenzioni al codice della strada soltanto quando è stato a rischio di essere messo in mora dal Comune. Anche se dovessero essere dimostrati comportamenti illeciti in questo caso, non può essere messo in dubbio il valore dell'accoglienza e del sostegno. E non possiamo denigrare tutto un mondo che lavora bene e fa onore al nostro territorio veronese».

Suggerimenti