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Il bimbo tolto alla famiglia

Per Marco appello
politico trasversale
Striscioni sui balconi

Il bimbo tolto alla famiglia
Uno degli striscioni apparsi in città
Uno degli striscioni apparsi in città
Uno degli striscioni apparsi in città
Uno degli striscioni apparsi in città

«Con Marco e per Marco: non ci sono alternative». I consiglieri regionali veronesi fanno squadra e si mobilitano nel caso che sta mobilitando la nostra provincia ma anche l’opinione pubblica nazionale: Alessandro Montagnoli (Lega Nord), presidente della I Commissione consigliare regionale, Manuel Brusco (capogruppo M5S) Stefano Casali capogruppo CdV-AeL, Massimo Giorgetti, vicepresidente del Consiglio regionale, Giovanna Negro (presidente VCA), Orietta Salemi, vicecapogruppo Pd, Stefano Valdegamberi (GM) hanno preso carta e penna e scritto alla presidente del Tribunale dei Minori di Venezia, Maria Teresa Rossi.

«Secondo quanto si apprende dalla stampa - si legge nella lettera - il bimbo che da anni e senza alcuna problematicità viveva con una coppia di genitori affidatari, il giorno di Santa Lucia sarebbe stato costretto ad un trasloco in comunità, dovendo lasciare così il nucleo familiare che l’aveva accolto in affido in via temporanea, pronto ad adottarlo nel caso in cui i nonni materni non fossero stati in grado di provvedere» si legge nella lettera.

«Nonostante la gestione del bambino, a quanto noto, non presentasse alcuna criticità, non appaiono chiare le ragioni per le quali a meno di un mese dal ricorso in Appello contro la sentenza di primo grado che ha dichiarato il bambino idoneo ad essere dato in adozione, il piccolo sia stato trasferito presso un istituto».

La lettera sul caso di Marco (il nome è di fantasia) conclude chiedendo «anche a fronte delle imminenti Festività natalizie, la possibilità di valutare nell’ambito delle proprie competenze, il riesame degli atti e delle ragioni che hanno condotto al trasferimento del bambino in comunità in attesa di capire quale sarà l’esito del ricorso in Appello».

 

CARTELLI E STRISCIONI

Intanto in città, dopo i cartelli appesi nei negozi e condivisi sui social («Io sto con il piccolo "Marco"»), sono apparsi anche striscioni sui balconi di diverse case, per testimoniare la propria vicinanza al bimbo e alla sua famiglia.

 

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