<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Coronavirus

Nelle farmacie
di Verona esauriti
gel e mascherine

Mascherine esaurite nelle farmacie di Verona (foto Marchiori)
Mascherine esaurite nelle farmacie di Verona (foto Marchiori)
Mascherine esaurite in piazza Erbe (video Marchiori)

Nelle farmacie di Verona non si trovano più mascherine protettive, né flaconi di gel igienizzante per le mani. Se le prime scarseggiavano già da qualche settimana, i secondi sono andati «sold out» negli ultimi due giorni.

Comprensibile: disinfettare le mani con prodotti a base di alcol al 60 per cento è una delle azioni raccomandate per prevenire l’infezione da Coronavirus. Così, nella maggioranza dei casi, chi riusciva a trovarli ha deciso di fare scorta comprando più bottigliette alla volta. E i farmacisti spiegano che «sarà difficile fare nuovi ordini. I grossisti e le aziende produttrici fanno fatica a star dietro alla grande richiesta che c’è in tutto il Paese».

 

Anche a Verona la corsa all’acquisto dei dispositivi di protezione ha ingranato la marcia dopo i primi casi confermati di Covid19 in Veneto e in altre regioni del nord Italia. «Sapere che un focolaio è esploso a Vo’ Euganeo, non lontano da qui, ha contribuito a scatenare di nuovo la psicosi», commentano dalla farmacia Sant’Anastasia, a pochi passi dalla basilica. «Da venerdì dobbiamo mandar via tutti a mani vuote. Non è rimasto nulla».

 

Oltre alle mascherine e al gel disinfettante, pure le confezioni di fazzoletti detergenti monouso sono andate a ruba. «A chiederli saranno almeno nove clienti su dieci», fanno eco dalla farmacia Madonna del popolo di via Garibaldi, «che entrano per acquistare altro». Qualche esercizio si è attrezzato appendendo dei cartelli alla vetrina: «mascherine esaurite» oppure «non disponibili». Addirittura in più lingue, come alla farmacia Centrale di piazza delle Erbe, per agevolare i turisti sorpresi dall’emergenza Coronavirus in sole 24 ore.

 

Nella fase iniziale dell’epidemia esplosa in Cina a fine gennaio, «erano soprattutto i turisti cinesi a domandare le mascherine», evidenziano da Le due campane, in via Mazzini, sebbene in quel caso non si trattasse di prevenzione. «Le acquistavano per portarsele a casa, dove già si stavano esaurendo le scorte». Invece con lo stop ai flussi provenienti dalle zone rosse, le richieste di dispositivi protettivi, gel disinfettante compreso, «arrivavano in massima parte da chi doveva andare all’estero o da chi si sposta per lavoro», dicono dalla farmacia Coghi di via IV Novembre. Ma da due giorni «li cercano tutti, indistintamente. Sia giovani che anziani. Una cliente le voleva per la figlia che vive a Milano. Anche là sono introvabili» dopo il boom di casi registrati in Lombardia. «Nelle farmacie le scorte di gel e mascherine arriveranno a singhiozzo», conferma il presidente di Federfarma Verona, Marco Bacchini. «Se la carenza era stata in parte arginata in queste ore ci sono difficoltà. In tutte le farmacie è a disposizione il decalogo predisposto dal ministero della Salute e dall’Istituto superiore di Sanità per prevenire il contagio».

 

Leggi anche
Regione Veneto, c'è il numero verde per coronavirus

Laura Perina

Suggerimenti