Tra il 2018 e il 2020 morti 4 bimbi e dal 2017 infettati 91 di cui 9 con lesioni cerebrali permanenti.
Sono i numeri drammatici causati dal citrobacter che si annidava nel reparto di Maternità dell'ospedale di Borgo Trento di Verona: il batterio si trovava «sui rompigetto di alcuni rubinetti della Tin (Terapia intensiva neonatale) e della Tip (Terapia intensiva pediatrica) oltre che sulle superfici interne ed esterne dei biberon utilizzati da due neonati, stando alla relazione della commissione generale.
Ma più della colonizzazione ambientale, i sette esperti dell’equipe capitanati dal professor Vincenzo Baldo - ordinario di Igiene e Sanità Pubblica all’università di Padova - mettono sotto accusa la pulizia delle «mani del personale in assistenza», denunciando che «nella Tin il volume di prodotti a soluzione alcolica per l’igiene è stato nel 2018 al di sotto degli standard minimi fissati dall’Oms (20 litri per 1000 giornate di degenza) e nel 2019 poco al di sopra di questo livello». (la relazione completa sul giornale in edicola oggi a firma di Camilla Ferro)
Una vicenda gravissima, sollevata dall'Arena ormai un anno fa grazie al coraggio della mamma della piccola Nina, della quale si occupano ora anche i giornali nazionali: il caso è in prima pagina su quasi tutti i principali giornali italiani.