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Il nodo

Gli asili: «Green pass per i genitori? Impossibile controllare, tocca lasciare tutti fuori»

Test salivari, impianti di aerazione, mascherine, piattaforma per verificare i Green pass: sono le misure per contrastare il rischio Covid nell’anno del ritorno in presenza. L’ultima novità, arrivata sotto forma di decreto legge datato 10 settembre, è il certificato verde richiesto a tutti coloro che operano nella scuola ma anche ai genitori degli alunni che desiderino accedere «alle strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative».

Una notizia che ha scatenato la rabbia di molte famiglie. Soprattutto quelle dei piccoli, che senza lasciapassare rischiano di dover lasciare i pargoli, magari al delicato appuntamento del primo giorno di nido o di materna, sull’uscio della scuola.

«Ci ha spiazzato una comunicazione arrivata venerdì sera e in vigore già da domani, senza neanche praticamente il tempo di organizzarci», spiega Daniele Partelli, presidente del comitato di gestione della scuola dell’infanzia di Arbizzano. «Anche perché siamo tenuti ad avvertire i genitori, per evitare che la richiesta del pass crei malumori o perplessità». La normativa, infatti, non specifica se per «strutture» si intenda solo l’edificio oppure anche i suoi spazi esterni. «Nell’attesa di un chiarimento, abbiamo comunicato alle famiglie che domani li accoglieremo, senza bisogno i esibire la certificazione, in giardino e nel cortile sul retro. Chi chiederà di entrare negli spazi interni dovrà esibirlo».

Senz’altro più difficoltosa diventerebbe però la gestione con il meteo avverso, o per chi ha organizzato già nonni e baby sitter per l’accompagnamento dei bambini a scuola. Senza contare la necessità di personale da adibire ai controlli.

«Ammesso anche di trovarlo tra i volontari di qualche associazione, cosa dovremmo fare nel caso in cui il genitore risultasse privo di Green pass?», si chiede il comitato di gestione della scuola Suor Elisea Santilli di Mezzane di Sotto. «Sarebbe un trauma per il bimbo vedere che i compagni entrare accompagnati dal genitore mentre lui deve salutarlo sulla porta. Avrebbe avuto più senso», spiegano, «prevedere l’obbligo del lasciapassare solo per chi ha bisogno di fermarsi a scuola per un certo tempo. I nostri genitori, infatti, sono dispiaciuti: non sono concessi nemmeno due minuti per scambiare due parole con l’insegnante. Un rapporto che, dopo la difficile esperienza dello scorso anno quando i familiari dovevano salutare i piccoli al triage e restare fuori, pensavano finalmente di aver recuperato. Purtroppo, per ora, non sarà ancora così».

Elisa Pasetto

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