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Terremoto a Palazzo Barbieri

Dopo la lite in giunta, Bassi lascia la carica di assessore: «Con la coscienza pulita e la testa alta»

Andrea Bassi con Sboarina
Andrea Bassi con Sboarina
Andrea Bassi con Sboarina
Andrea Bassi con Sboarina

«Questa mattina, a testa alta e con la coscienza pulita, ho rassegnato le dimissioni per motivi personali dalla carica di assessore del comune di Verona. Grazie a tutti per il supporto e per il sostegno». Dopo le scintille in Giunta, arriva il messaggio di dimissioni sui social: è l'ormai ex assessore Andrea Bassi a salutare così palazzo Barbieri dopo esservi approdato poco più di un anno fa in quota a «Verona Domani».

Bassi, la scorsa settimana, ha avuto un alterco piuttosto acceso con il collega assessore allo Sport, il leghista Filippo Rando, e l'eco del diverbio era arrivato fino a Roma creando non pochi grattacapi al sindaco Federico Sboarina. Oggi era prevista una giunta che si annunciava «ad alta tensione», ma la decisione di Bassi ha tolto il sindaco dall'imbarazzo di dover prendere provvedimenti in un senso o nell'altro.

 

 

Intanto dall'opposizione arrivano le prime reazioni e le prime richieste di spiegazioni. Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e sinistra in Comune, non ci va leggero: «Non si è mai visto un assessore dare le dimissioni per una giunta un po’ animata e su una delibera da 40 mila euro, pertanto il Sindaco è chiamato a spiegare che cosa sia accaduto realmente e fino a che punto Rando e Bassi abbiano alzato i toni. Soprattutto da parte di quest’ultimo sarebbero volate parole grosse all’indirizzo dell’ormai ex collega».

E prosegue: «La gestione dello scontro da parte dei partiti di maggioranza è stata da manuale: il Sindaco si è chiuso nel suo barilotto tornando a recitare la parte del pesce in barile, appunto; Verona Domani ha immediatamente mollato Bassi per non entrare in contrasto con chi le tende il cibo mentre la Lega attende sorniona che si calmino le acque per raggiungere il proprio obiettivo. Una cosa è certa: complice la mancanza di polso del Sindaco, ogni occasione è buona per i componenti di questa disgraziata maggioranza che governa la città da quasi 5 anni per creare scompiglio: Fratelli d’Italia resta in contrasto con la Lega. Il candidato Sindaco del centrodestra verrà imposto con una decisione dei livelli nazionali dei partiti senza tener in conto la specifica situazione veronese. Verona Domani resta alla finestra per capire quale sarà il carro vincente. Da tutta questa confusione è la città ad uscirne ammaccata e indebolita nella credibilità». 

Anche Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi interviene: «Le dimissioni di Andrea Bassi da assessore del Comune di Verona sono la prova più tangibile dello sgretolamento progressivo della maggioranza alla vigilia delle elezioni, con il Sindaco incapace di sanare i dissidi fra i suoi e che assiste inerme al redde rationem fra Lega e Fratelli d'Italia/Verona Domani. Non siamo di fronte a un caso isolato, ma all'essenza di una maggioranza senza progetti o visioni comuni, tenuta insieme solo dalla volontà di conservare il potere. I risultati li abbiamo visti negli ultimi quattro anni: faide continue e giochi di palazzo, mentre la città resta immobile. Possono davvero immaginare di riproporre questa pessima ricetta ai veronesi per altri cinque anni?».

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Ancora più pesanti le domande del Pd scaligero che, attraverso i consiglieri Federico Benini, Elisa La Paglia, Stefano Vallani, lascia intuire le motivazioni dell'alterco tra Bassi e Rando:  «L'abitudine di Rando di distribuire soldi a pioggia l’avevamo messa in rilievo prima delle elezioni regionali 2020 quando l’assessore aveva chiesto ad alcune associazioni del territorio le liste degli iscritti per elargire dei contributi per il Carnevale… a settembre, dunque fuori stagione. Ma è lo stesso modus operandi a cui ci ha abituato anche la Lega di Verona con l’unica differenza che, non avendo più il “carro” delle aziende partecipate, ora fa tutte le sue operazioni dall'interno della giunta».

I tre consiglieri proseguono chiedendo al sindaco di chiarire in consiglio le ragioni  della rottura con Bassi: «Lo scontro e la rottura di giunta si sono consumati sull’opportunità di continuare a dare contributi a pioggia, senza bando e senza progettualità sottostanti? Scorrendo la proposta di delibera “incriminata” si può leggere una sfilza di cifre accanto ad una sfilza di nomi di associazioni senza che venga indicata la finalità o la progettualità a cui i soldi devono essere destinati. Sboarina sia chiaro: all’opposizione viene detto che non sono opportuni emendamenti coi nomi delle associazioni da finanziare ma questa regola di buon gusto sembra non valere per la giunta comunale». 

Il Pd si rivolge quindi al sindaco per conferme ai propri dubbi: «È così che stanno le cose? Il Sindaco sia sincero e intellettualmente onesto almeno negli ultimi sei mesi di mandato: cosa ne pensa di questo modo di fare di elargire soldi a babbo morto sotto forma di contributi o sponsorizzazioni? Non era stato proprio lui a promettere di dare un taglio a questa cattiva abitudine della politica? Da che parte sta il Sindaco? Con Bassi è il quarto assessore della sua giunta che salta: prima Fontana e Polato che avevano giurato amore eterno alla città ma sono saltati sul primo treno per Roma e per Venezia, e più di recente Edi Maria Neri, defenestrata nell’ambito di un rimpasto di giunta». 

Giorgia Cozzolino

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